Voi, che state a sentirle di qua fuori le funzioni di Pasqua, facendo conversazione?

TURIDDU

Comare Santa qui, che stava dicendomi…

SANTUZZA

Gli dicevo che oggi è giornata grande; e il Signore, di lassù, vede ogni cosa!

GNÀ LOLA

E voi che non ci andate in chiesa?

SANTUZZA

In chiesa ci ha da andare chi ha la coscienza netta, gnà Lola.

GNÀ LOLA

Io ringrazio Iddio, e bacio in terra.

Si china a toccare il suolo colla punta delle dita che poscia si reca alle labbra.

SANTUZZA

Ringraziatela, gnà Lola, quand’è così, Che alle volte si dice: “Quello, nella terra su cui posa i piedi, non è degno di metterci il viso”.

TURIDDU

Andiamo via, gnà Lola, che qui non abbiamo nulla da fare.

GNÀ LOLA

Non v’incomodate per me, compare Turiddu, che la strada la so coi miei piedi, e non voglio guastare i fatti vostri.

TURIDDU

Se vi dico che non abbiamo nulla da fare!

SANTUZZA

(trattenendolo per la giacchetta). No, abbiamo da parlare ancora.

GNÀ LOLA

Buon pro vi faccia, compare Turiddu! E voi restate qui pei fatti vostri, ché io me ne vo pei fatti miei,

Via per andare in chiesa.

SCENA IV

Turiddu e Santuzza.

TURIDDU

(furibondo). Ah! vedi cosa hai fatto?

SANTUZZA

Sì, lo vedo!

TURIDDU

L’hai fatto apposta dunque?

SANTUZZA

Sì, l’ho fatto apposta!

TURIDDU

Ah! sangue di Giuda!

SANTUZZA

Ammazzami.

TURIDDU

L’hai fatto apposta! l’hai fatto apposta!

SANTUZZA

Ammazzami, non me ne importa, via!

TURIDDU

No, non voglio manco ammazzarti!

Per andare.

SANTUZZA

Mi lasci?

TURIDDU

Sì, questo ti meriti.

Suona la campana dell’elevazione.

SANTUZZA

Non mi lasciare, Turiddu! Senti questa campana che suona?

TURIDDU

Non voglio essere menato pel naso, intendi?

SANTUZZA

Tu puoi camminarmi coi piedi sulla faccia. Ma essa no!

TURIDDU

Finiamola! Me ne vado per troncare queste scenate!

SANTUZZA

Dove corri?

TURIDDU

Dove mi pare… Vado a messa.

SANTUZZA

No, tu vai a far vedere alla gnà Lola che m’hai piantata qui per lei; che di me non t’importa!

TURIDDU

Sei pazza!

SANTUZZA

Non ci andare, Turiddu! Non andare in chiesa a far peccato oggi! Non mi fare quest’altro affronto di faccia a quella donna.

TURIDDU

Tu piuttosto! Vuoi farmi l’affronto di mostrare a tutto il mondo che non son padrone di muovere un passo; che mi tieni sotto la tua scarpa come un ragazzo!…

SANTUZZA

Che te ne importa di quel che dice lei, se non mi vuoi far morire disperata?…

TURIDDU

Sei pazza!

SANTUZZA

Sì, è vero, son pazza! Non mi lasciare con questa pazzia in testa!

TURIDDU

(strappandosi da lei). Finiamola ti dico! mannaggia!

SANTUZZA

Turiddu! per questo Dio che scende nell’ostia consacrata adesso, non mi lasciare per la gnà Lola!

Turiddu via.

Ah! mala Pasqua a te!

SCENA V

Compar Alfio in fretta, dalla viottola in fondo a destra, e Santuzza a metà della scena.

SANTUZZA

Oh, il Signore che vi manda, compar Alfio!

COMPAR ALFIO

A che punto è la messa, comare Santa?

SANTUZZA

Tardi arrivate. Ma vostra moglie c’è andata per voi con Turiddu Macca.

COMPAR ALFIO

Cosa volete dire?

SANTUZZA

Dico che vostra moglie va attorno carica d’oro come la Madonna dell’altare, e vi fa onore, compare Alfio.

COMPAR ALFIO

Oh, a voi che ve ne importa?

SANTUZZA

Me ne importa per voi che, mentre girate il mondo a buscarvi il pane e a comprar dei regali per vostra moglie, essa vi adorna la casa in altro modo!

COMPAR ALFIO

Cosa avete detto, comare Santa?

SANTUZZA

Dico che mentre voi siete fuorivia, all’acqua e al vento, per amor del guadagno, comare Lola, vostra moglie, vi adorna la casa in malo modo!

COMPAR ALFIO

Pel nome di Dio, gnà Santa, che se siete ubbriaca di buon’ora la mattina di Pasqua, vi faccio escire il vino dal naso!

SANTUZZA

Non sono ubbriaca, compar Alfio, e parlo da senno COMPAR ALFIO

Sentite! S’è la verità che m’avete detto, allora vi ringrazio, e vi bacio le mani, come se fosse tornata mia madre istessa dal camposanto, comare Santuzza! Ma se mentite, per l’anima dei miei morti! vi giuro che non vi lascerò gli occhi per piangere, a voi e a tutto il vostro infame parentado!

SANTUZZA

Piangere non posso, compar Alfio; e questi occhi non hanno pianto neppure quando hanno visto Turiddu Macca che m’ha tolto l’onore, andare dalla gnà Lola vostra moglie!

COMPAR ALFIO

(tornando calmo tutto ad un tratto). Quand’è così, va bene, e vi ringrazio, comare.

SANTUZZA

Non mi ringraziate, no, ché sono una scellerata!

COMPAR ALFIO

Scellerata non siete voi, comare Santa. Scellerati son coloro che ci mettono questo coltello nel cuore, a voi e a me. Che se gli si spaccasse il cuore davvero a tutti e due con un coltello avvelenato d’aglio, ancora non sarebbe niente! Ora, se vedete mia moglie che mi cerca, ditele che vado a casa a pigliare il regalo pel suo compare Turriddu.

Via dalla prima viottola a destra

La gente comincia a tornare dalla chiesa e si disperde a destra e a sinistra.