- Cosicché per raggiungere il Viale dei Tassi ci si può arrivare o dalla casa oppure entrando dal cancello che porta sulla landa.

- Vi è anche un’uscita attraverso un padiglione, all’estremità del viale.

- Sir Charles era arrivato fino a là?

- No, era disteso a circa cinquanta metri dal padiglione.

- Adesso mi dica, dottor Mortimer, e questo è importante: le impronte da lei viste erano sul sentiero ma non sull’erba?

- L’erba non rivelava alcuna traccia.

- Erano sul lato del sentiero su cui si apre il cancelletto?

- Sì; le ho riscontrate sul bordo del sentiero, precisamente sul lato in cui si apre il cancelletto che dà sulla landa.

- Queste sue dichiarazioni m’interessano moltissimo. Ancora una cosa. Il cancelletto era chiuso?

- Sì, era chiuso e la serratura era rinforzata da un lucchetto.

- Quanto è alto questo cancello?

- Un metro e mezzo circa.

- Perciò chiunque avrebbe potuto scavalcarlo?

- Sì.

- E quali impronte ha riscontrato presso il cancello?

- Nessuna degna di annotazione.

- Santo cielo! E nessuno si è dato la briga di indagare?

- Certo. Io stesso.

- E non ha trovato niente?

- Era tutto così confuso! Evidentemente Sir Charles rimase in quel punto da cinque a dieci minuti.

- Come fa a dirlo?

- Perché ho notato che la cenere dei sigaro era caduta due volte.

- Benissimo! Questo, Watson, è un collega che ci va a genio. E le impronte?

- Aveva lasciato le proprie orme tutt’attorno a quel piccolo pezzo di ghiaia. Non ho potuto vederne altre.

Sherlock Holmes si batté il ginocchio con un gesto di disappunto.

- Oh, se avessi potuto essere lì! - esclamò. - Si tratta evidentemente di un caso straordinariamente interessante, di quelli che offrono all’esperto scientifico possibilità enormi. Quel tratto di ghiaia sul quale io sarei stato capace di leggere con tanta chiarezza è stato da un pezzo alterato dalla pioggia e reso irriconoscibile dagli zoccoli di contadini curiosi. Oh, dottor Mortimer, dottor Mortimer, e pensare che non mi ha chiamato! Lei dovrà rispondere di questo.

- Non potevo chiamarla, signor Holmes, senza rendere questi fatti di pubblica ragione, e già le ho esposto i motivi che mi hanno indotto a tacere. E poi…

- Perché esita?

- Esiste un campo in cui il più acuto e il più esperto dei poliziotti si rivela impotente.

- Lei intende insinuare che abbiamo da fare con elementi soprannaturali?

- Non intendevo proprio questo.

9

- No, ma evidentemente lo ha pensato.

- Da quando è accaduta la tragedia, signor Holmes, mi sono giunti all’orecchio alcuni particolari che difficilmente si conciliano con l’ordine stabilito dalla natura.

- Ad esempio?

- Ecco: sono venuto a sapere che prima che succedesse la tragedia alcune persone avevano visto nella landa un essere che corrisponderebbe nelle descrizioni alla bestia demoniaca dei Baskerville, e che non può essere in alcun modo paragonato ad alcun animale conosciuto dalla scienza. Tutti concordano nell’affermare che si tratta di una creatura mostruosa, fosforescente, fantastica, spettrale.