- È venuto per la prova? - Già... sì... mi avevano detto per le dieci, - rispose l'illustre senatore, sforzandosi di discernere con chi parlava. - Per le dieci? Chi gliel'ha detto? Polacco? - Non capisco... - Il direttore Polacco? - No, un italiano... uno che chiamano l'ingegnere... - Ah, capito: Bertini! Le aveva detto per le dieci? Non dubiti. Sono le dieci e mezzo. Per le undici certo sarà qui. Era il venerando Professor Zeme, l'insigne astronomo, direttore dell'Osservatorio e senatore del Regno, accademico dei Lincei, insignito di non so quante onorificenze italiane e straniere, invitato a tutti i pranzi di Corte. - E... scusi, senatore, - riprese quel burlone di Fantappiè. - Una domanda: non potrebbe farmi andare nella Luna? - Io? nella Luna? - Sì, dico... cinematograficamente, si capisce... Fantappiè nella Luna: sarebbe delizioso! In ricognizione, con otto soldati. Ci pensi un po', senatore. Concerterei la scenetta... No? Dice di no? Il senator Zeme disse di no, con la mano, se non proprio sdegnosamente, certo con molta austerità. Uno scienziato pari suo non poteva prestarsi a mettere a servizio d'una buffonata la sua scienza. Si è prestato, sì, a farsi prendere in tutti gli atteggiamenti nel suo Osservatorio; ha voluto anche projettato su lo schermo il registro delle firme dei più illustri visitatori dell'Osservatorio, perché il pubblico vi leggesse le firme delle LL. MM. il Re e la Regina e delle LL. AA. RR. il Principe Ereditario e le Principessine e di S. M. il Re di Spagna e di altri re e ministri di Stato e ambasciatori; ma tutto questo a maggior gloria della sua scienza e per dare al popolo una qualche immagine delle Meraviglie dei cieli (titolo della pellicola) e delle formidabili grandezze, in mezzo alle quali lui, il senator Zeme, pur così piccoletto com'è, vive e lavora. - Martuf!- esclamò sotto sotto Fantappiè, da buon piemontese, con una delle sue solite smorfie, andando via con me. Ma ritornammo indietro, poco dopo, attirati da un gran clamore di voci, che s'era levato nel cortile. Attori, attrici, operatori, direttori di scena, macchinisti erano usciti dai camerini e dalla Sala di prova e stavano attorno al senator Zeme alle prese con Simone Pau, che suol venire di tanto in tanto a trovarmi alla Kosmograph.