— Guarda qui, — e l’uomo tirò su due piccoli oggetti che avevano un fioco bagliore nella luce notturna, — guarda, sono tuoi, Billy, se soltanto tu....

Ma Billy lo interruppe e nella furia indignata di sfogarsi si intromise in qualche modo il suo difetto vocale.

— D...d...dannazione, non so che cosa hai in m...m...mente o cosa vuoi, ma t...t...tornatene al tuo posto, è meglio! — Per un attimo l’uomo, confuso, non si mosse, e Billy, saltando in piedi, disse: — Se non te ne v...v...vai, ti b...b...butto oltre il parapetto! — Non c’era da sbagliarsi, e il misterioso emissario sloggiò sparendo in direzione dell’albero maestro all’ombra dei boma.

— Ehi! Che succede? — venne il grugnito di un gabbiere sul ponte, svegliato nel sonno dalla voce vibrante di Billy. E quando quest’ultimo comparendo venne riconosciuto: — Ah, bellezza, sei tu? Beh, deve essere successo qualcosa perché tu bal... bal... balbettavi.

— Oh, — rispose Billy dominando ormai il difetto, — ho trovato nella nostra parte della nave uno della guardia di poppa e gli ho detto di tornarsene al suo posto.

— Tutto qui quello che hai fatto, gabbiere? — chiese burbero un altro, un vecchio irascibile dal volto e dalla chioma color mattone, conosciuto ai compagni gabbieri del castello di prua come Pepe Rosso. — Quei serpenti vorrei vederli sposati con la figlia del cannoniere! — intendendo con tale espressione il desiderio di vederlo sottoposto alla punizione disciplinare sopra un cannone.

La spiegazione di Billy, tuttavia, rispondeva in modo plausibile a quei curiosi dando ragione del breve scompiglio, perché di tutti i settori di una nave i gabbieri di prua, veterani per la maggior parte e bigotti nei loro pregiudizi di mare, sono i più suscettibili a risentirsi di sconfinamenti territoriali, soprattutto da parte di quelli della guardia di poppa, dei quali hanno una pessima opinione – gente di terra in gran parte, che non sale mai in coffa se non per terzarolare o ammainare la vela di maestra, e – dicono – del tutto incapaci di maneggiare un punteruolo per funi o girare una bigotta.

 

 

15

 

L’incidente lasciò Billy dolorosamente perplesso. Era un’esperienza del tutto nuova, la prima volta nella vita che gli capitava di essere avvicinato di persona in una forma torbida e furtiva. Prima di questo incontro non sapeva nulla del marinaio della guardia di poppa, in quanto i due uomini stavano in posti lontani fra loro, uno a prora e in coffa, l’altro a poppa e sul ponte.

Che cosa significava? E potevano davvero essere ghinee i due oggetti luccicanti che l’intruso gli aveva messo sotto gli occhi? Dove poteva trovarle le ghinee quel tipo? Diamine, nemmeno di bottoni di ricambio c’è abbondanza in navigazione. Più ci rimuginava, più era perplesso, turbato, sgomento. Nel ritrarsi disgustato davanti a una proposta di oscuro significato, ma che d’istinto percepiva malvagia, Billy Budd era come un cavallo giovane che, fresco di pascolo, respiri l’orribile zaffata di una fabbrica chimica e con sbuffi ripetuti cerchi di ricacciarla dalle narici e dai polmoni.

Questo stato d’animo sbarrava la strada a ogni desiderio di altri incontri con quel tipo, nemmeno per avere lumi sul perché lo avesse avvicinato. Eppure aveva la curiosità naturale di vedere che aspetto avesse in pieno giorno l’uomo che lo aveva accostato nelle tenebre.

Lo scorse il pomeriggio successivo, nel primo quarto di guardia, uno degli uomini intenti a fumare su quella parte avanzata del ponte superiore di batteria dove è permessa la pipa. Lo riconobbe per la sagoma e la corporatura più che per la faccia tonda e lentigginosa, gli occhi vitrei di un azzurro chiaro, velati da ciglia quasi bianche. Eppure Billy non era del tutto certo che fosse lui: un tipo della sua età circa, che chiacchierava e rideva spensierato, appoggiato al cannone; un ragazzo abbastanza simpatico a guardarlo, e un po’ scervellato all’aspetto. Troppo paffuto per un marinaio, sia pure della guardia di poppa. In breve l’ultimo uomo al mondo, si sarebbe detto, a essere oppresso da pensieri, soprattutto da quei pensieri pericolosi, che di necessità appartengono ai cospiratori in ogni impresa seria e perfino ai tirapiedi di tali cospiratori.

Sebbene Billy non ne fosse consapevole, l’uomo, con una rapida occhiata in tralice, lo aveva scorto per primo e, notando che Billy lo guardava, gli fece un cenno amichevole di riconoscimento come a una vecchia conoscenza, senza interrompere quello che stava dicendo con il gruppo dei fumatori. Uno o due giorni dopo, capitandogli di passare accanto a Billy durante la passeggiata serale sul ponte di batteria, gli lanciò al volo una parola amichevole, per così dire, che, inaspettata e ambigua in quelle circostanze, imbarazzò Billy a tal punto che, non sapendo come reagire, la lasciò cadere.

Billy era adesso più smarrito che mai. L’inutile rimuginìo cui era stato trascinato gli era così sgradevolmente estraneo che fece del suo meglio per soffocarlo. Non gli passò mai per la mente che si trattasse di una faccenda molto ambigua, e che da leale marinaio gli incombesse il dovere di riportarla nella giusta sede. E, con ogni probabilità, se mai gli fosse stato suggerito di farlo, ne sarebbe stato trattenuto dal pensiero, tipico della magnanimità della recluta, che quel passo avrebbe avuto troppo il sentore di uno sporco lavoro da spia. Tenne la cosa per sé. Una volta, tuttavia, cedendo forse all’influsso di una notte densa di profumi, mentre la nave si cullava nella bonaccia, non poté trattenersi dallo sgravarsi un po’ l’animo parlandone al vecchio danese. I due, in silenzio per lo più, se ne stavano seduti sul ponte, con la testa appoggiata alle murate. Ma il racconto di Billy fu frammentario e anonimo, riluttante a rivelare ogni cosa per gli scrupoli riportati sopra. Nel sentire la versione di Billy, il saggio danese parve indovinare più di quanto gli veniva detto, e dopo una breve riflessione, durante la quale le sue rughe sembrarono raggrinzirsi tutte in un solo punto, cancellando per un attimo quell’espressione canzonatoria che a volte aveva il suo volto, disse:

— Non te l’avevo detto, Baby Budd?

— Detto cosa? — chiese Billy.

— Caspita, che Pie’-di-porco ti sta addosso.

— Che c’entra Pie’-di-porco con quello strambo della guardia di poppa? — replicò Billy stupito.

— Ah, uno della guardia di poppa! Un burattino, un burattino! — E con tale escla­mazione – chissà se dettata dalla lieve folata che proprio in quel momento si levò dal mare calmo, o da un più sottile rapporto con l’uomo della guardia di poppa – il vecchio Merlino con i denti anneriti torse e strappò un pezzo di tabacco, senza elargire una risposta all’impetuosa domanda di Billy, sebbene gli venisse ripetuta, perché era sua abitudine ricadere in un cupo silenzio quando veniva interrogato in tono scettico in merito a uno dei suoi sentenziosi oracoli, non sempre chiari, anzi partecipi di quella oscurità che avvolge quasi tutti i responsi delfici, non importa da quale oracolo vengano.

La lunga esperienza aveva molto probabilmente portato quel vecchio a un’amara prudenza, che non interferisce mai in nulla e mai dà consiglio.

 

 

16

 

Sì, malgrado la succinta insistenza del vecchio danese, convinto che in fondo a quelle strane esperienze di Billy a bordo della Bellipotent ci fosse il maestro d’armi, il giovane marinaio era pronto ad attribuirle a tutti tranne all’uomo che, per dirla con le sue parole, «aveva sempre una parola gentile» per lui. C’è di che rimanere stupiti. Eppure neanche tanto. Ci sono marinai che perfino in età matura rimangono ingenui in certe faccende. Ma un giovane navigatore con l’indole del nostro atletico gabbiere è un bambino sotto molti punti di vista. Ma l’assoluta innocenza del bambino non è altro che totale ignoranza, e l’innocenza più o meno si affievolisce a mano a mano che si sviluppa l’intelligenza. In Billy, invece, l’intelligenza, così com’era, era cresciuta, mentre era rimasta per lo più inalterata la semplicità d’animo.

L’esperienza è davvero maestra, ma gli anni di Billy la limitavano. Non possedeva inoltre neanche un granello di quella conoscenza intuitiva del male che nelle nature non buone, o non del tutto tali, anticipa l’esperienza, e pertanto appartiene, come in taluni casi vi appartiene fin troppo chiaramente, anche alla giovinezza.

Che poteva sapere Billy dell’uomo, se non dell’uomo come marinaio? E il marinaio di vecchio stampo, l’autentico lupo di mare, il marinaio che ha cominciato da ragazzo, sebbene della stessa specie dell’uomo di terra, per molti versi vi si discosta.