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In ritardo …………………………………………. 145
La tovaglia …………………………………………. 58
La schilletta di Caprona………………………… 60
Il ritorno a San Mauro ……………………………… 147
Il primo cantore ………………………………….. 63
Le rane…………………………………………….. 147
La capinera…………………………………………. 65
La Messa………………………………………….. 149
Foglie morte ………………………………………. 66
La tessitrice ………………………………………. 151
Canzone di marzo ……………………………….. 68
Casa mia ………………………………………….. 152
Valentino …………………………………………… 70
Mia madre ……………………………………….. 155
Il croco ……………………………………………… 71
Commiato……………………………………….. 157
Fanciullo mendico ………………………………. 73
Giovannino ……………………………………… 159
La vite ………………………………………………. 74
Il bolide …………………………………………… 161
Il sonnellino……………………………………….. 75
Tra San Mauro e Savignano…………………. 163
La bicicletta ……………………………………….. 77
Il ritorno delle bestie ……………………………. 79
Appendice ……………………………………………… 166
La figlia maggiore ……………………………….. 80
Diario autunnale (1907)……………………… 166
L’usignolo e i suoi rivali………………………… 83
Il fringuello cieco ………………………………… 84
Note …………………………………………………….. 173
La canzone dell’ulivo……………………………. 85
Alla prima edizione [marzo 1903] ………… 173
Passeri a sera ……………………………………….. 88
Alla seconda edizione [agosto 1903] ……… 178
Il gelsomino notturno ………………………….. 91
Il poeta solitario ………………………………….. 92
La guazza …………………………………………… 94
Primo canto……………………………………….. 95
Op. Grande biblioteca della letteratura italiana 3
ACTA G. D’Anna Thèsis Zanichelli
Giovanni Pascoli Canti di Castelvecchio
– Prefazione Q
Prefazione
E su la tomba di mia madre rimangano questi altri canti!… Canti d’uccelli,
anche questi: di pettirossi, di capinere, di cardellini, d’allodole, di rosignoli, di
cuculi, d’assiuoli, di fringuelli, di passeri, di forasiepe, di tortori, di cincie, di
verlette, di saltimpali, di rondini e rondini e rondini che tornano e che vanno e
che restano. Troppi? Facciano il nido il nido, covino, cantino, volino, amino
almen qui, intorno a un sepolcro, poiché la crudele stupidità degli uomini li ha
ormai aboliti dalle campagne non più così belle e dal sempre bel cielo d’Italia! E
sono anche qui campane e campani e campanelle e campanelli che suonano a
gioia, a gloria, a messa, a morto; specialmente a morto. Troppo? troppa questa
morte? Ma la vita, senza il pensier della morte, senza, cioè, religione, senza
quello che ci distingue dalle bestie, è un delirio, o intermittente o continuo, o
stolido o tragico.
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