5
Lombardo, prendi su la scure,
da Civago e da Cerù:
è tempo di passar l’alture:
tient’a su! tient’a su! tient’a su!
II
Più fondo scavano le talpe
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nelle prata in cui già brina.
È tempo che tu passi l’Alpe,
ché la neve s’avvicina.
Le talpe scavano più fondo.
Vanno più alte le gru.
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Fa come queste, e va pel mondo:
tient’a su! tient’a su! tient’a su!
III
Per le faggete e l’abetine,
dalle fratte e dal ruscello,
quel canto suona senza fine,
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chiaro come un campanello.
Per l’abetine e le faggete
canta, ogni ora ogni dì più,
la cinciallegra, e ti ripete:
tient’a su! tient’a su! tient’a su!
Op. Grande biblioteca della letteratura italiana 10
ACTA G. D’Anna Thèsis Zanichelli
Giovanni Pascoli Canti di Castelvecchio
– Canti di Castelvecchio Q
IV
25
Di bosco è come te, la cincia:
campa su la macchia anch’essa.
Sa che, col verno che comincia,
ti finisce la rimessa.
La cincia è come te, di bosco:
30
sa che pane non n’hai più.
Va dove n’ha rimesso il Tosco:
tient’a su! tient’a su! tient’a su!
V
Le gemme qua e là col becco
picchia: anch’essa è taglialegna.
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Nel bosco è un picchierellar secco
della cincia che t’insegna.
Col becco qua e là le gemme
picchia al mo’ che picchi tu.
Va, taglialegna, alle maremme…
40
tient’a su! tient’a su! tient’a su!
VI
Ha il nido qua e là nei buchi
d’ischie o d’olmi, ove gli garba;
e pensa forse a que’ tuoi duchi,
grandi, dalla lunga barba.
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Nei buchi erbiti dove ha il nido,
pensa al gran tempo che fu;
e getta ancora il vecchio grido:
tient’a su! tient’a su! tient’a su!
VII
Un’azza è quella con cui squadri
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là, nel verno, il pino e il cerro;
Op. Grande biblioteca della letteratura italiana 11
ACTA G. D’Anna Thèsis Zanichelli
Giovanni Pascoli Canti di Castelvecchio
– Canti di Castelvecchio Q
con cui picchiavano i tuoi padri
sopra i grandi elmi di ferro.
Tu squadri i tronchi, ora; con l’azza
butti le foreste giù.
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Va ora senza più corazza…
tient’a su! tient’a su! tient’a su!
VIII
Rimane nella valle il canto.
Sono ormai, le cincie, sole.
La scure dei lombardi intanto
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lassù brilla contro al sole.
E sempre il canto che rimane,
giunge in alto alla tribù,
che parte a guadagnarsi il pane:
tient’a su! tient’a su! tient’a su!
Op. Grande biblioteca della letteratura italiana 12
ACTA G. D’Anna Thèsis Zanichelli
Giovanni Pascoli Canti di Castelvecchio
– Canti di Castelvecchio Q
L’uccellino del freddo
I
Viene il freddo. Giri per dirlo
tu, sgricciolo, intorno le siepi;
e sentire fai nel tuo zirlo
lo strido di gelo che crepi.
5
Il tuo trillo sembra la brina
che sgrigiola, il vetro che incrina…
trr trr trr terit tirit…
II
Viene il verno. Nella tua voce
c’è il verno tutt’arido e tecco.
10
Tu somigli un guscio di noce,
che ruzzola con rumor secco.
T’ha insegnato il breve tuo trillo
con l’elitre tremule il grillo…
trr trr trr terit tirit…
III
15
Nel tuo verso suona scrio scrio,
con piccoli crepiti e stiocchi,
il segreto scricchiolettio
di quella catasta di ciocchi.
Uno scricchiolettio ti parve
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d’udirvi cercando le larve…
trr trr trr terit tirit…
IV
Tutto, intorno, screpola rotto.
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