Così parlò Zarathustra
Friedrich Nietzsche.
COSI’ PARLO’ ZARATHUSTRA. UN LIBRO PER TUTTI E PER NESSUNO.
COSI’ PARLO’ ZARATHUSTRA.
PARTE TERZA.
- Voi guardate verso l’alto, quando cercate elevazione. E io guardo in basso, perché sono elevato.
Chi di voi é capace di ridere e, insieme, di essere elevato?
Chi sale sulle vette dei monti più alti, ride di tutte le tragedie, finte e vere - .
Zarathustra, “Del leggere e scrivere, p. 61.
IL VIANDANTE.
Intorno a mezzanotte Zarathustra intraprese il suo cammino sul dorso dell’isola, per giungere sul far del mattino all’altra spiaggia: qui egli infatti voleva imbarcarsi. Vi era, proprio là, una rada favorevole, presso cui volentieri gettavano l’àncora anche navi forestiere; queste poi prendevano con sé chi volesse lasciare le isole Beate e attraversare il mare. Nel salire su per la montagna, Zarathustra pensava, cammin facendo, alle molte peregrinazioni solitarie fin dalla sua giovinezza, e alle montagne e ai dorsi e alle vette che già aveva salito.
Io sono un viandante che sale su pei monti, diceva al suo cuore, io non amo le pianure e, a quanto sembra, non mi riesce di fermarmi a lungo.
E, quali che siano i destini e le esperienze che io mi trovi a vivere,
- vi sarà sempre in essi un peregrinare e un salire sui monti: infine non si vive se non se stessi (144).
Sono passati i tempi in cui potevano capitarmi eventi casuali; e che cosa “potrebbe” ormai capitarmi, che non fosse già mio! (145).
Ecco che torna indietro, ecco che finalmente torna a casa - il mio me stesso, e insieme tutto quanto per lungo tempo era stato in terra straniera e disperso tra tutte le cose e le casualità.
E ancora una cosa io so: adesso mi trovo davanti alla mia ultima vetta, a ciò che più a lungo mi fu risparmiato. Ahimé, ahimé sono obbligato a salire su per il più duro dei sentieri! Ahimé, ho dato inizio alla più solitaria delle mie peregrinazioni!
Ma chi é della mia specie, non sfugge a una tale ora: l’ora che gli dice: - Soltanto adesso ti incammini per il tuo sentiero della grandezza! Vetta e abisso - é ora saldato in unità!
Tu vai per il tuo sentiero della grandezza: ora é diventato tuo estremo rifugio ciò che in passato si chiamò il tuo pericolo estremo!
Tu vai per il tuo sentiero della grandezza: ora bisogna che il tuo coraggio migliore consista nel non esserci alle tue spalle più alcun altro sentiero!
Tu vai per il tuo sentiero della grandezza; qui nessuno deve venirti dietro di nascosto! Il tuo piede stesso ha cancellato dietro di te il sentiero, sul quale sta scritto: impossibilità.
E se ormai ti sono venute a mancare tutte le scale, bisogna che tu sappia salire sul tuo capo: come potresti altrimenti salire in alto?
Sul tuo capo stesso e, via, al di sopra del tuo stesso cuore! Adesso la tua più tenera mitezza deve diventare la durezza più dura.
Chi ha avuto sempre molti riguardi per sé, finisce per ammalarsi dei suoi molti riguardi. Sia lodato ciò che rende duri! Io non lodo la contrada dove burro e miele - scorrono! (146).
E’ necessario imparare a “distogliere lo sguardo” da se stessi, per vedere molto: anche di questa durezza hanno bisogno tutti coloro che salgono le montagne.
Ma colui che ha occhi indiscreti, come uomo della conoscenza, come potrebbe vedere qualcosa più dei motivi esteriori in tutte le cose!
Tu però, Zarathustra, hai voluto vedere il fondo e il sotto fondo di tutte le cose: e già questo ti obbliga a salire al di sopra di te stesso - sempre più in alto, finché anche le tue stelle si trovino “al di sotto” di te! - .
Sì! Guardar giù verso me stesso e persino verso le mie stelle: solo questo può voler dire la mia “vetta” per me, questo mi é ancora rimasto come la mia “ultima” vetta!
Così Zarathustra parlava a se stesso, mentre saliva, consolando il proprio cuore con dure sentenze: infatti il cuore gli sanguinava come non mai in passato. E quando fu giunto sulla cima del dorso montuoso, ecco davanti a lui allargarsi l’altro mare: egli ristette e tacque a lungo. Ma la notte era fredda a quell’altezza, e chiara e lucida di stelle.
Conosco la mia sorte, disse infine con mestizia. Orsù! Io sono pronto.
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