Danze Macabre


Rainer Maria Rilke
Danze macabre
Schizzi in penombra
Titolo originale: Totentänze. Zwielicht-Skizzen
Cura e traduzione di Mauro Ponzi
© 1994 Newton Compton editori S.r.l., Roma
In copertina: Johann Heinrich Füssli, Lady Macbeth Sonnambula
Indice
Introduzione di Mauro Ponzi ………………………………………………………………………………. 3
Nota bio-bibliografica ……………………………………………………………………………………. 13
Danze macabre ……………………………………………………………………………………………… 17
Pierre Dumont…………………………………………………………………………………………….. 18
La cucitrice ………………………………………………………………………………………………… 22
La cassa dorata……………………………………………………………………………………………. 27
Una morta. Bozzetto psicologico ………………………………………………………………….. 30
Un uomo di carattere. Schizzo………………………………………………………………………. 36
L’apostolo………………………………………………………………………………………………….. 39
E tuttavia la morte……………………………………………………………………………………….. 43
L’avvenimento. Una storia senza avvenimenti ……………………………………………….. 46
La vittima…………………………………………………………………………………………………… 50
Nel giardino davanti casa Uno schizzo ………………………………………………………….. 53
Primavera incantata Uno schizzo ………………………………………………………………….. 55
Accompagnamento in sordina ………………………………………………………………………. 61
Generazioni………………………………………………………………………………………………… 64
Nella vita……………………………………………………………………………………………………. 66
Diavoleria ………………………………………………………………………………………………….. 69
L’ora di ginnastica………………………………………………………………………………………. 73
Una mattina………………………………………………………………………………………………… 77
La cameriera della signora Blaha ………………………………………………………………….. 80
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Introduzione
di Mauro Ponzi1
C.J. Burckhard scriveva nel 1920 a H. von Hofmannstahl: «Ma il vero pericolo sarà quando professori universitari cercheranno di scoprire in Rilke parole di sapienza eterna». Nelle opere di Rilke – e in particolare nei suoi racconti giovanili – non vanno infatti ricercate parole di saggezza eterna, bensì i turbamenti di chi cerca faticosamente la propria identità e il tentativo di affrontare i grandi temi esistenziali in termini nuovi, legati a realtà “sotterranee” e con immagini tratte in gran parte dal mondo onirico fantastico. Questi racconti sono stati scritti dal giovane Rilke alla fine del XIX scorso e, benché pubblicati in giornali e riviste praghesi, viennesi e tedesche, sono tutti espressione dell’ambiente praghese di lingua tedesca e hanno un forte carattere autobiografico: essi esprimono, infatti, in termini letterari, le paure, le ambizioni, le angosce e i disagi del suo giovane autore, che qui andrebbe designato con il suo vero nome. Il nome di René Rilke, infatti, è quello che accompagna il giovane poeta durante il suo soggiorno a Praga, prima della conoscenza di Lou Andreas Salomé a Monaco, che “tedeschizzò” il suo nome in Rainer2.
Rilke nacque a Praga nel 1875 e fu battezzato col nome di René Karl Wilhelm Johann Josef Maria. Il padre era stato ufficiale dell’esercito, ma, dopo le dimissioni per motivi di salute, aveva trovato un impiego come revisore di una società ferroviaria, grazie agli interessamenti di suo fratello Joroslav, famoso avvocato. La madre di René, Sophie, era figlia di un banchiere, abituata a frequentare un ambiente ricco e pieno di ambizioni, era ossessionata dall’idea della nobiltà e aveva sposato 1 Mauro Ponzi insegna lingua e letteratura tedesca all’Università di Roma “La Sapienza”. Ha pubblicato, tra l’altro, Hermann Hesse (1980), Il quotidiano e il fantastico.
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