Oggi invece i destini che tocca diventano il suo.

Ippòloco: E che cosa racconta?

Sarpedonte: Sono fatti che sai. Ma non sai la freddezza, lo sguardo smarrito, come di chi non è più nulla e sa ogni cosa. Sono storie di Lidia e di Frigia, storie vecchie, senza giustizia né pietà. Conosci quella del Sileno che un dio provocò alla sconfitta sul monte Celene, e poi uccise macellandolo, come il beccaio ammazza un capro? Dalla grotta ora sgorga un torrente come fosse il suo sangue.

La storia della madre impietrata, fatta rupe che piange, perché piacque a una dea di ucciderle i figli a uno a uno, a frecciate? E la storia di Aracne, che per l’odio di Atena inorridì e divenne ragno?

Sono cose che accaddero. Gli dèi le hanno fatte.

Ippòloco: E sta bene. Che importa? Non serve pensarci. Di quei destini non rimane nulla.

Sarpedonte: Rimane il torrente, la rupe, l’orrore. Rimangono i sogni. Bellerofonte non può fare un passo senza urtare un cadavere, un odio, una pozza di sangue, dei tempi che tutto accadeva e non erano sogni. Il suo braccio a quel tempo pesava nel mondo e uccideva.

Ippòloco: Anche lui fu crudele, dunque.

Sarpedonte: Era giusto e pietoso. Uccideva Chimere. E adesso che è vecchio e che è stanco, gli dèi l’abbandonano.

Ippòloco: Per questo corre le campagne?

Sarpedonte: E’ figliolo di Glauco e di Sisifo. Teme il capriccio e la ferocia degli dèi. Si sente imbestiare e non vuole morire.

“Ragazzo” mi dice, “quest’è la beffa e il tradimento: prima ti tolgono ogni forza e poi si sdegnano se tu sarai meno che uomo. Se

vuoi vivere, smetti di vivere…”

Ippòloco: E perché non si uccide, lui che sa queste cose?

Sarpedonte: Nessuno si uccide. La morte è destino. Non si può che augurarsela, Ippòloco.

I ciechi

Non c’è vicenda di Tebe in cui manchi il cieco indovino Tiresia.

Poco dopo questo colloquio cominciarono le sventure di Edipo - vale a dire, gli si aprirono gli occhi, e lui stesso se li crepò dall’orrore.(Parlano Edipo e Tiresia).

Edipo: Vecchio Tiresia, devo credere a quel che si dice qui in Tebe, che ti hanno accecato gli dèi per loro invidia?

Tiresia: Se è vero che tutto ci viene da loro, devi crederci.

Edipo: Tu che dici?

Tiresia: Che degli dèi si parla troppo. Esser cieco non è una disgrazia diversa da esser vivo.