(Porgendo un libriccino d’appunti alla regina) Per ora due righe saranno più che sufficienti…

 

REGINA (dopo aver scritto)

Vi vedrò ancora?

 

MARCHESE

Quando me lo comanderete.

 

REGINA

Quando ve lo comanderò? Marchese! Come posso spiegarmi questa libertà?

 

MARCHESE

Nel modo più innocente. Godiamo di questa libertà, e basta. Questo, alla regina, deve bastare.

 

REGINA (interrompendolo)

Che gioia sarà per me, marchese, se rimanesse in piedi in Europa questo ultimo baluardo della libertà, e se sopravvivesse grazie a lui! Potete fare affidamento sul mio tacito assenso.

 

MARCHESE (con foga)

Sapevo che qui sarei stato compreso.

 

(La duchessa di Olivarez compare sulla soglia)

 

REGINA (al marchese, in tono formale)

Ciò che mi viene comunicato dal mio signore e sovrano è una legge per me. Tornate e rassicuratelo della mia totale sottomissione!

 

(Lo congeda con un cenno, il marchese esce)

 

Scena quarta

 

 

Galleria. Don Carlos, il conte di Lerma.

 

CARLOS

Qui non ci disturberà nessuno. Cosa avete da dirmi?

 

LERMA

Vostra Altezza aveva un amico a corte.

 

CARLOS (stupito)

Qualcuno che non conosco! Spiegatevi, cosa volete dire?

 

LERMA

Vi chiedo scusa se sono venuto a sapere più del lecito. Ma Vostra Altezza può stare tranquilla: l’ho appreso da una fonte insospettabile, cioè da me stesso.

 

CARLOS

Di chi si tratta?

 

LERMA

È il marchese di Posa…

 

CARLOS

Allora?

 

LERMA

Se per caso dovesse venire a sapere sul conto di Vostra Altezza più di quanto è consentito, ed è ciò che temo…

 

CARLOS

Avete questo timore?

 

LERMA

È stato dal re.

 

CARLOS

E con ciò?

 

LERMA

Per due ore di fila in un colloquio a porte chiuse.

 

CARLOS

Veramente?

 

LERMA

Non hanno discusso di stupidaggini.

 

CARLOS

Lo credo bene.

 

LERMA

Principe, ho udito fare spesso il vostro nome.

 

CARLOS

Mi auguro non sia stato di cattivo auspicio.

 

LERMA

E stamani, nella camera da letto di Sua Maestà, si è parlato della regina in modo molto strano.

 

CARLOS (facendo qualche passo indietro)

Conte di Lerma…

 

LERMA

Quando il marchese si congedò, ricevetti l’ordine di lasciarlo entrare d’ora in poi senza preavviso.

 

CARLOS

Questa è una concessione notevole.

 

LERMA

Non ha precedenti, principe, da quando ricordo di essere al servizio del re.

 

CARLOS

È una cosa senza precedenti! Davvero! In che modo, ditemi, si è fatto il nome della regina?

 

LERMA (indietreggiando)

No, principe, no! Questo non rientra nel mio dovere.

 

CARLOS

Che procedura insolita! Prima mi dite una cosa e poi mi nascondete l’altra.

 

LERMA

La prima informazione la dovevo a voi, ma della seconda sono debitore al mio re.

 

CARLOS

Avete ragione.

 

LERMA

Ho sempre ritenuto il marchese un uomo d’onore.

 

CARLOS

Volete dire che l’avete conosciuto da vicino.

 

LERMA

Ogni virtù è immacolata… finché i nostri occhi non la esaminano scrupolosamente.

 

CARLOS

In alcuni casi, anche dopo averla esaminata.

 

LERMA

Il favore di un grande sovrano mi pare un problema su cui sia opportuno soffermarsi. A quell’uncino d’oro più di una virtù si è lacerata.

 

CARLOS

Indubbiamente.

 

LERMA

A volte è prova di saggezza svelare ciò che non si può più nascondere.

 

CARLOS

Sì, è proprio una prova di saggezza! Ma non dicevate di aver sempre ritenuto il marchese un uomo d’onore?

 

LERMA

Se lo è ancora, il mio dubbio non può scalfirlo. E voi, principe, ne guadagnate doppiamente. (Sulle mosse di uscire)

 

CARLOS (lo segue commosso e gli stringe la mano)

Nobile, caro amico: il mio guadagno è triplo. Ho trovato un amico in più senza che mi venga a mancare quello che avevo. (Lerma esce)

 

Scena quinta

 

 

Il marchese di Posa che arriva dalla galleria, Don Carlos.

 

MARCHESE

Carlos! Carlos!

 

CARLOS

Chi mi chiama? Ah, sei tu! Vieni al momento giusto. Ti precedo al convento. Raggiungimi al più presto. (Si appresta a uscire)

 

MARCHESE

Rimani, solo due minuti…

 

CARLOS

Se ci scoprissero…

 

MARCHESE

Non ci scopriranno. Devo dirti una parola sola. La regina…

 

CARLOS

Sei stato da mio padre?

 

MARCHESE

Sì, mi ha fatto convocare.

 

CARLOS (fremente)

E allora?

 

MARCHESE

Tutto procede per il meglio. Ti darà udienza.

 

CARLOS

E il re? Cosa vuole il re?

 

MARCHESE

Il re? Nulla. Era curioso di sapere chi fossi. Colpa dell’intercessione non richiesta di tanti amici devoti. Mi ha offerto di stare al suo servizio…

 

CARLOS

… e tu hai rifiutato?

 

MARCHESE

Evidentemente.

 

CARLOS

Come vi siete lasciati?

 

MARCHESE

In buoni termini.

 

CARLOS

Di me non è stata fatta parola?

 

MARCHESE

Di te? Oh, certo, in generale. (Tira fuori un libriccino d’appunti e lo consegna al principe) Ecco qua, intanto, due parole da parte della regina, domani saprò dove e come…

 

CARLOS (legge distrattamente, s’infila il libriccino in tasca e si avvia all’uscita)

Mi troverai dal priore.

 

MARCHESE

Aspetta. Che fretta c’è? Non viene nessuno.

 

CARLOS (con un sorriso di circostanza)

Ci siamo proprio scambiate le parti? Oggi ti vedo eccezionalmente sicuro.

 

MARCHESE

Oggi? Perché oggi?

 

CARLOS

Cosa mi scrive la regina?

 

MARCHESE

Non l’hai visto coi tuoi occhi?

 

CARLOS

Io? Ah, sì…

 

MARCHESE

Cos’hai? Cosa ti sta succedendo?

 

CARLOS (rilegge il biglietto. Poi, con foga impetuosa)

Angelo del cielo! Sì, io sarò, voglio essere degno di te! L’amore illumina i grandi spiriti e li fa ancora più grandi! Accada quel che accada, se sei tu a ordinarmelo, io obbedirò! Mi scrive che devo prepararmi a prendere un’audace risoluzione. Cosa vorrà mai dire? Ne sai qualcosa?

 

MARCHESE

Se lo sapessi, Carlos, tu saresti disposto ad ascoltarlo?

 

CARLOS

Ti ho offeso? Non ero padrone di me stesso. Perdonami, Rodrigo.

 

MARCHESE

Non eri in te? E come mai?

 

CARLOS

Non lo so nemmeno io. Questo libriccino è mio allora?

 

MARCHESE

Non esattamente. Sono venuto a chiederti di consegnarmi il tuo.

 

CARLOS

Il mio? E perché?

 

MARCHESE

E tante altre cose, certi piccoli oggetti personali che non dovrebbero cadere in mano ad estranei, come lettere o appunti autografi, in poche parole il tuo portafogli.

 

CARLOS

Per quale motivo?

 

MARCHESE

Per ogni eventualità. Chi può garantirsi dalle sorprese? Nessuno lo cercherà da me. Dammelo.

 

CARLOS (assai agitato)

È davvero strano! Come mai questa novità…

 

MARCHESE

Sta’ tranquillo.