(Le porge il braccio)
EBOLI
No! No! Ho ancora un’orribile confessione da fare. Non mi alzerò, mia nobile sovrana, prima di…
REGINA (attenta)
Cosa devo sentire ancora? Parlate…
EBOLI
Il re… seduzione… Oh, voi distogliete lo sguardo! Leggo nella vostra fisionomia la condanna… il crimine di cui vi ho accusata… sono stata io a commetterlo.
(China a terra il volto coperto dal rossore. La regina esce. Lunga pausa. La duchessa d’Olivarez esce qualche minuto dopo dalla stanza dove è entrata la regina, e trova la principessa nella stessa posizione. Le si avvicina senza dir nulla. Al rumore dei suoi passi, quest’ultima si solleva e, non scorgendo più la regina, si alza in piedi come una pazza)
Scena ventesima
La principessa d’Eboli, la duchessa d’Olivarez.
EBOLI
Mio Dio! Mi ha abbandonata! È tutto finito!
OLIVAREZ (avvicinandosi)
Principessa d’Eboli…
EBOLI
So perché siete venuta, duchessa. La regina vi manda a comunicarmi la mia condanna. Dite, presto!
OLIVAREZ
Ho l’ordine di Sua Maestà di ritirare la vostra croce e la vostra chiave.
EBOLI (si toglie dal petto la croce d’oro dell’ordine e la consegna alla duchessa)
Mi sarà consentito di baciare ancora una volta la mano alla più grande delle regine?
OLIVAREZ
Nel convento di Santa Maria vi sarà detto cosa è stato stabilito nei vostri confronti.
EBOLI (scoppiando in lacrime)
Non vedrò più la regina?
OLIVAREZ (l’abbraccia distogliendo il viso)
Siate felice!
(Esce rapidamente. La principessa la segue fino all’uscio della stanza che viene richiuso dietro la duchessa. Per qualche minuto rimane immobile e silenziosa in ginocchio davanti alla porta, poi si alza all’improvviso e fugge nascondendo il viso)
Scena ventunesima
La regina, il marchese di Posa.
REGINA
Finalmente, marchese! Per fortuna, è arrivato!
MARCHESE (pallido, col viso sconvolto e la voce appena intelligibile, resta nel corso della scena profondamente commosso)
Vostra Maestà è sola? Nessuno può ascoltarci dalle stanze vicine?
REGINA
Nessuno. Ma perché? Cosa state per dirmi? (Lo esamina con più attenzione e indietreggia sgomenta) Come siete cambiato! Cosa c’è? Marchese, mi fate paura. Avete un viso che sembra quello di un moribondo…
MARCHESE
Probabilmente lo sapete già…
REGINA
… che Carlos è stato arrestato, e su vostra diretta istigazione, pare… Allora è vero? Volevo sentirlo dire da voi, non dagli altri.
MARCHESE
È la verità.
REGINA
Per mano vostra?
MARCHESE
Sì, per mano mia.
REGINA (lo guarda per un attimo lievemente in dubbio)
Io tengo in alta considerazione la vostra condotta, anche se non la comprendo. Ma stavolta, perdonate ai timori di una donna, ho paura che stiate intraprendendo una partita pericolosa.
MARCHESE
Io l’ho perduto.
REGINA
Dio del cielo!
MARCHESE
State calma, mia regina! A lui ho già provveduto. L’ho perduto per me.
REGINA
Cosa devo sentire! Dio!
MARCHESE
Chi mi ha convinto a mettere tutto in gioco puntando su una posta così vaga, a correre un simile rischio fidandomi solo del Cielo? Chi può solo pensare di sostenere il timone del Destino a meno che non sia l’Onnipotente? Oh, è giusto… Ma perché parlare di me in un momento come questo? È un attimo raro e prezioso, questo. Chissà se adesso l’avara mano del giudice non stia già somministrando le ultime gocce della vita?
REGINA
La mano del giudice? Che tono cerimonioso! Non comprendo il significato del vostro discorso, ma mi ispira terrore.
MARCHESE
Egli è salvo! E non importa a che prezzo! Ma solo per oggi. Ha solo pochi, rari istanti a disposizione. Ne approfitti. Deve abbandonare Madrid stanotte stessa.
REGINA
Stanotte stessa?
MARCHESE
È tutto pronto: lo attende una carrozza in quel convento di certosini che per molto tempo è stato il ritrovo della nostra amicizia. Ecco, in titoli di credito, tutto ciò che possiedo al mondo: se non basta, provvedete voi al resto. Il mio cuore trabocca di molte altre cose da confidare al mio Carlos, di cui lui dovrebbe essere informato, ma il tempo di dirgli tutto di persona potrebbe venirmi a mancare… Voi stasera gli parlerete, per questo motivo faccio appello a voi.
REGINA
Marchese, per la pace dell’anima mia, spiegatevi, non fatemi sprofondare in questi enigmi! Cos’è accaduto?
MARCHESE
Devo fare ancora una confessione importante, che metto nelle vostre mani. Ho avuto una fortuna che tocca a pochi uomini: ho amato il figlio di un re… Il mio cuore, consacrato a un solo uomo, abbracciava il mondo intero! Nell’anima del mio Carlos io ho dato vita a un paradiso per milioni di esseri umani. Oh, i miei sogni erano stupendi! Ma da quel bel giardino dove avevo gettato semi così promettenti, la Provvidenza mi richiamò prematuramente. Presto egli non avrà più il suo Rodrigo. L’amico si spegne e rinasce nell’amata. Qui, qui, su questo sacro altare, sul cuore della regina, io depongo l’ultimo prezioso legato, e qui egli lo troverà quando non ci sarò più… (Distoglie il viso, le lacrime gli impediscono di parlare)
REGINA
Queste sono le parole di un moribondo. Ma io spero che sia soltanto l’effetto passeggero di una violenta emozione… o queste parole hanno un senso?
MARCHESE (cercando di riprendersi, in tono asciutto e perentorio)
Dite al principe che pensi al giuramento che pronunciammo dividendoci l’Ostia in giorni di generoso entusiasmo. Io ho prestato fede al mio, e la mia fedeltà è durata fino alla morte. Ora sta a lui mantenere il suo.
REGINA
Fino alla morte?
MARCHESE
Che faccia… oh, diteglielo voi! Che trasformi in realtà il nostro sogno, quel sogno generoso di uno Stato nuovo, frutto divino dell’amicizia! Che per primo metta mano su quella rozza pietra, poiché poco importa se riesca a portare a termine l’opera o se cada sconfitto! Che gli dia inizio, tanto basta! Quando passeranno secoli e secoli, la divina Provvidenza collocherà su un trono come il suo un principe simile a lui e susciterà nel suo nuovo prediletto lo stesso generoso entusiasmo! Ditegli che, quando raggiungerà l’età virile, onori i sogni della gioventù e non permetta che il divino fiore del sentimento venga insidiato dall’insetto omicida di quella ragione che gli uomini venerano e considerano superiore. Raccomandategli di non perdersi d’animo quando la grigia polvere della saggezza ottunderà col suo velo sacrilego l’entusiasmo, che è figlio del Cielo! Io gliel’avevo già detto…
REGINA
Cosa dite, marchese, per quale motivo dite…
MARCHESE
Ditegli ancora che la sua anima è l’urna a cui affido la felicità del genere umano, e che questo morendo io esigo da lui, sì, lo esigo! Poiché ne avevo il diritto, ed io solo avevo il potere di far risplendere un’alba inedita e radiosa su questo regno.
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