L’unica cosa che potevo fare era assumere in prima persona la responsabilità della sua vendetta… e perciò mi tramutai nel tuo nemico, per poter servirti meglio. Tu non mi ascolti?

 

CARLOS

Ascolto. Prosegui, prosegui!

 

MARCHESE

Fino a quel momento ero assolutamente innocente. Ma presto i raggi inattesi del nuovo favore regale mi tradiscono. E tu ne vieni subito edotto, come avevo previsto, ed io, tradito a mia volta dall’affetto, travolto dall’ambizione e dalla vanità di riuscire a portare a termine anche senza il tuo appoggio un’impresa simile, nascondo questo rischio incalcolabile all’amico. Di questa immensa leggerezza sono colpevole! Ho commesso un errore imperdonabile, lo so: la mia fiducia era pura follia. Scusami, riposava intera sul valore immutabile della tua amicizia. (Tace. Carlos si riscuote dalla sua inespressiva rigidità e appare in preda a una frenetica agitazione) Succede esattamente ciò che temevo: ti fanno tremare davanti a pericoli puramente immaginari: la regina insanguinata, il palazzo reale paralizzato dal terrore, la sciagurata dedizione di Lerma, e per finire il mio impenetrabile silenzio irrompono come una atroce raffica di tempesta nel tuo cuore sopraffatto dallo stupore… tu vacilli… mi consideri perduto… ma, d’animo troppo alto per mettere in dubbio la sincerità dell’amico, travesti di un’aura di grandezza il suo abbandono: solo a questo prezzo lo puoi definire infedele e sei in grado, nonostante ti abbia tradito, di conservargli immutato il tuo rispetto. Abbandonato dal tuo solo amico, ti getti tra le braccia della principessa d’Eboli: sciagurato, sei finito tra le braccia di un demone, perché era stata lei a tradirti. (Carlos si alza) Ti vedo correre da lei, e un fosco presagio si addensa nel mio cuore; ti seguo, ma giungo troppo tardi. Eccoti già prostrato davanti a lei, ecco la confessione che già prorompe dalle tue labbra, e per te non c’è più scampo…

 

CARLOS

No! No! Era commossa. Ti sbagli, era profondamente commossa!

 

MARCHESE

Allora piombo nella più fitta tenebra! Non c’è più nulla, nessuna via di scampo, nessun soccorso che arrivi dalla natura circostante! L’ira disperata di cui soffro mi tramuta in una belva, in puro furore, e punto il pugnale al seno di una donna… quando, all’improvviso, un raggio di sole mi trapassa l’anima: «E se fossi io a tradire il re? Se passassi per colpevole ai suoi occhi? Che sia credibile o no, re Filippo non potrà dubitarne perché il fatto appare sufficientemente perverso. Così sia! Tenterò: un fulmine che lo colga all’improvviso farà tremare il tiranno… ed io cosa posso volere di più? Mentre il re medita, Carlos può fuggire nel Brabante».

 

CARLOS

E tu… hai fatto una cosa simile?

 

MARCHESE

Scrivo a Guglielmo d’Orange che ho amato la regina, che sono stato capace di stornare i sospetti del sovrano grazie ai dubbi che pesavano sulla tua persona e che, per mezzo del re, ho avuto modo di accostarmi liberamente alla regina. Mi premuro di sottolineare che temo di essere scoperto perché tu, a conoscenza del mio amore, sei corso dalla principessa d’Eboli probabilmente per avvertire la regina di stare in guardia. Che, a questo punto, ti ho fatto arrestare ma che, vedendo che tutto è perduto, ho deciso di fuggire a Bruxelles… Questa lettera…

 

CARLOS (interrompendolo sgomento)

Non ti sarai fidato della posta? Tu sai che ogni lettera diretta al Brabante e alle Fiandre…

 

MARCHESE

… viene consegnata al re. Dato che questa è la situazione, penso che Taxis abbia adempiuto al suo compito.

 

CARLOS

Dio mio! Allora sono perduto!

 

MARCHESE

Tu? E perché tu?

 

CARLOS

Infelice, e tu sei perduto insieme a me! Questa spaventosa macchinazione mio padre non te la perdonerà mai! No, non te la perdonerà!

 

MARCHESE

Macchinazione, inganno? Tu deliri. Rifletti con calma. Chi gli confesserà che è stata una macchinazione?

 

CARLOS (fissandolo in viso)

Chi, e me lo chiedi? Io stesso. (Si avvia all’uscita)

 

MARCHESE

Sei pazzo. Fermati!

 

CARLOS

Via! Via! Per amor del cielo, lasciami andare. Mentre sto qua a perder tempo, sta già assoldando i sicari.

 

MARCHESE

Questi attimi sono preziosi. Dobbiamo dirci ancora parecchie cose.

 

CARLOS

Cosa dici? Prima che egli… (Cerca ancora di andarsene. Il marchese lo afferra per un braccio e lo guarda con struggente intensità)

 

MARCHESE

Carlos, ascoltami. Avevo tanta impazienza e tanti riguardi quando tu, un fanciullo, versavi il tuo sangue per me?

 

CARLOS (lo guarda commosso, pieno d’ammirazione)

O sollecita Provvidenza!

 

MARCHESE

Salvati per le Fiandre! Il tuo destino è regnare, e il mio dare la vita per te.

 

CARLOS (gli prende la mano, vinto da una profonda emozione)

No! No! Egli non potrà opporre resistenza! Sarà sopraffatto da una simile altezza morale! Ti condurrò in sua presenza. Andiamo da lui, abbracciati uno all’altro. «Padre», gli dirò, «questo l’amico ha fatto per l’amico». Egli si commuoverà. Credimi, mio padre non è completamente privo di sentimenti umani. Sono sicuro che si commuoverà.