Calde lacrime gli usciranno a fiotti dagli occhi, ed egli accorderà il perdono sia a te che a me… (Si sente un colpo d’arma da fuoco attraverso il cancello. Carlos balza in piedi) Ah, e questo a chi era destinato?

 

MARCHESE

Credo che fosse per me. (Cade a terra)

 

CARLOS (cade accanto a lui gettando un grido accorato)

O misericordia del cielo!

 

MARCHESE (in un bisbiglio inintelligibile)

È stato… tempestivo… il re. Pensavo che ci fosse più tempo. Pensa alla tua salvezza… mi senti?… alla tua salvezza… Tua madre sa tutto… io non sono più in grado…

 

(Carlos giace immobile come un morto accanto al cadavere. Dopo pochi minuti entra il re, seguito da molti Grandi, e retrocede turbato davanti allo spettacolo. Una lunga pausa di assoluto silenzio. I Grandi si dispongono a semicerchio attorno ai due e osservano ora il re ed ora suo figlio, che non dà nessun segno di vita. Il re, immerso nei suoi pensieri, lo guarda senza proferir parola)

 

Scena quarta

 

 

Il re, Don Carlos, il duca d’Alba, il duca di Feria, il duca di Medina Sidonia, il principe di Parma, il conte di Lerma, padre Domingo e molti Grandi.

 

RE (in tono benevolo)

La tua preghiera è stata esaudita, mio infante. Sono qui di persona, con tutti i Grandi del mio regno, ad annunciarti la libertà. (Carlos si desta e si guarda attorno, come se si fosse appena svegliato da un sogno. I suoi occhi vagano sul re e sul cadavere, e rimane in silenzio) Riprendi la tua spada, si è proceduto con troppa precipitazione. (Gli viene accanto, gli porge la mano e lo aiuta a rialzarsi) Mio figlio non è al suo posto. Alzati e vieni tra le braccia di tuo padre.

 

CARLOS (lascia che il re lo abbracci inconsciamente ma d’improvviso torna in sé e lo osserva attentamente)

Tu puzzi d’omicidio. Io non posso abbracciarti. (Lo allontana da sé, i Grandi sono pietrificati dallo stupore) No, via quell’aria sgomenta! Cos’ho fatto di tanto spaventoso? Ho toccato l’unto del Signore? Non abbiate timore, non lo toccherò, non scorgete il marchio che ha in fronte? Dio l’ha segnato.

 

RE (affrettandosi all’uscita)

Seguitemi, miei Grandi.

 

CARLOS

Dove? Voi non vi muovete di qui, Sire. (Lo trattiene con tutt’e due le mani, e con una riesce ad impadronirsi della spada che il re ha portato con sé, che esce dal fodero)

 

RE

Sguaini la spada contro tuo padre?

 

TUTTI I GRANDI PRESENTI (snudando la propria spada)

Regicidio!

 

CARLOS (trattenendo con una mano il re, e con l’altra la spada sguainata)

Rinfoderate le spade! Cosa volete? Credete che stia delirando? No, non sono pazzo ma, se lo fossi, non è certo stato opportuno da parte vostra ricordarmi che la sua vita è tutta qui, sulla punta della mia spada! Allontanatevi, vi prego. Uno stato come quello in cui mi trovo esige un certo riguardo, quindi allontanatevi. Il rendiconto che devo trattare con questo sovrano non ha niente a che fare col vostro giuramento di fedeltà. Guardate quanto sanguinano le sue dita, guardatelo attentamente! Avete visto? Guardate qui… Ecco cosa ha fatto il grande artista!

 

RE (ai Grandi turbati, che vogliono proteggerlo)

State indietro, tutti! Perché tremate? Non siamo padre e figlio? Voglio assistere a quale atto mostruoso la natura…

 

CARLOS

La natura? Non conosco questo nome. La parola d’ordine è una sola: omicidio. I vincoli umani sono infranti per sempre. Tu stesso, Sire, li hai banditi dal tuo regno. Perché dovrei rispettare ciò che tu disprezzi con tanto ardore? Oh, guardate, guardate qui! Prima di oggi, non si è mai visto un omicidio così spaventoso! Non esiste un Dio? E i sovrani sono liberi di comportarsi in questo modo nell’ambito della sua creazione? Torno a domandarmi se c’è un Dio! Da quando esistono madri che partoriscono, un solo essere umano, uno solo, è morto in modo così atroce e indegno! Ma sai almeno cosa hai fatto? No, non lo sa! Non sa che ha sottratto al mondo una vita che era più nobile, sacra e significativa di lui e del suo secolo.

 

RE (in tono conciliante)

Se ho agito in preda a un impulso, sei proprio tu ad addossarmene la colpa? Per il tuo bene, l’ho fatto.

 

CARLOS

Come? Ma è possibile? Voi non sapete cosa rappresentava questo morto per me… Oh, diteglielo… aiutate l’Onnipotente a risolvere questo compito impossibile. Questo morto era il mio amico. Volete sapere perché è morto? È morto per me.

 

RE

Ah! Ne avevo il presentimento!

 

CARLOS

O tu che giaci a terra nel tuo sangue, perdonami se lo contamino rivelandolo a simili orecchi! Ma è necessario che questo profondo esperto di uomini crepi di vergogna sapendo che la scaltra sagacia del giovane ha avuto il sopravvento sulla saggezza dell’età matura! Sire, noi eravamo fratelli. Fratelli avvinti da un nodo più sacro di quelli formati dalla natura. Il fine della sua nobile esistenza era l’amore, e l’amore per me è stato la sua grande, la sua magnifica morte! Quando voi andavate orgoglioso della sua stima, quando la sua giocosa eloquenza scherzava col vostro spirito orgoglioso e colossale, egli era mio. Voi credevate di dominarlo, mentre non eravate che il docile strumento del suo ambizioso disegno. La mia carcerazione stessa qui, in questo luogo, è avvenuta ad opera del suo ingegno e della sua amicizia.