Abbandonato dal tuo solo amico, ti getti tra le braccia della principessa d’Eboli: sciagurato, sei finito tra le braccia di un demone, perché era stata lei a tradirti. (Carlos si alza) Ti vedo correre da lei, e un fosco presagio si addensa nel mio cuore; ti seguo, ma giungo troppo tardi. Eccoti già prostrato davanti a lei, ecco la confessione che già prorompe dalle tue labbra, e per te non c’è più scampo…
CARLOS
No! No! Era commossa. Ti sbagli, era profondamente commossa!
MARCHESE
Allora piombo nella più fitta tenebra! Non c’è più nulla, nessuna via di scampo, nessun soccorso che arrivi dalla natura circostante! L’ira disperata di cui soffro mi tramuta in una belva, in puro furore, e punto il pugnale al seno di una donna… quando, all’improvviso, un raggio di sole mi trapassa l’anima: «E se fossi io a tradire il re? Se passassi per colpevole ai suoi occhi? Che sia credibile o no, re Filippo non potrà dubitarne perché il fatto appare sufficientemente perverso. Così sia! Tenterò: un fulmine che lo colga all’improvviso farà tremare il tiranno… ed io cosa posso volere di più? Mentre il re medita, Carlos può fuggire nel Brabante».
CARLOS
E tu… hai fatto una cosa simile?
MARCHESE
Scrivo a Guglielmo d’Orange che ho amato la regina, che sono stato capace di stornare i sospetti del sovrano grazie ai dubbi che pesavano sulla tua persona e che, per mezzo del re, ho avuto modo di accostarmi liberamente alla regina. Mi premuro di sottolineare che temo di essere scoperto perché tu, a conoscenza del mio amore, sei corso dalla principessa d’Eboli probabilmente per avvertire la regina di stare in guardia. Che, a questo punto, ti ho fatto arrestare ma che, vedendo che tutto è perduto, ho deciso di fuggire a Bruxelles… Questa lettera…
CARLOS (interrompendolo sgomento)
Non ti sarai fidato della posta? Tu sai che ogni lettera diretta al Brabante e alle Fiandre…
MARCHESE
… viene consegnata al re. Dato che questa è la situazione, penso che Taxis abbia adempiuto al suo compito.
CARLOS
Dio mio! Allora sono perduto!
MARCHESE
Tu? E perché tu?
CARLOS
Infelice, e tu sei perduto insieme a me! Questa spaventosa macchinazione mio padre non te la perdonerà mai! No, non te la perdonerà!
MARCHESE
Macchinazione, inganno? Tu deliri. Rifletti con calma. Chi gli confesserà che è stata una macchinazione?
CARLOS (fissandolo in viso)
Chi, e me lo chiedi? Io stesso. (Si avvia all’uscita)
MARCHESE
Sei pazzo. Fermati!
CARLOS
Via! Via! Per amor del cielo, lasciami andare. Mentre sto qua a perder tempo, sta già assoldando i sicari.
MARCHESE
Questi attimi sono preziosi. Dobbiamo dirci ancora parecchie cose.
CARLOS
Cosa dici? Prima che egli… (Cerca ancora di andarsene. Il marchese lo afferra per un braccio e lo guarda con struggente intensità)
MARCHESE
Carlos, ascoltami. Avevo tanta impazienza e tanti riguardi quando tu, un fanciullo, versavi il tuo sangue per me?
CARLOS (lo guarda commosso, pieno d’ammirazione)
O sollecita Provvidenza!
MARCHESE
Salvati per le Fiandre! Il tuo destino è regnare, e il mio dare la vita per te.
CARLOS (gli prende la mano, vinto da una profonda emozione)
No! No! Egli non potrà opporre resistenza! Sarà sopraffatto da una simile altezza morale! Ti condurrò in sua presenza. Andiamo da lui, abbracciati uno all’altro. «Padre», gli dirò, «questo l’amico ha fatto per l’amico». Egli si commuoverà. Credimi, mio padre non è completamente privo di sentimenti umani. Sono sicuro che si commuoverà. Calde lacrime gli usciranno a fiotti dagli occhi, ed egli accorderà il perdono sia a te che a me… (Si sente un colpo d’arma da fuoco attraverso il cancello. Carlos balza in piedi) Ah, e questo a chi era destinato?
MARCHESE
Credo che fosse per me. (Cade a terra)
CARLOS (cade accanto a lui gettando un grido accorato)
O misericordia del cielo!
MARCHESE (in un bisbiglio inintelligibile)
È stato… tempestivo… il re. Pensavo che ci fosse più tempo. Pensa alla tua salvezza… mi senti?… alla tua salvezza… Tua madre sa tutto… io non sono più in grado…
(Carlos giace immobile come un morto accanto al cadavere. Dopo pochi minuti entra il re, seguito da molti Grandi, e retrocede turbato davanti allo spettacolo. Una lunga pausa di assoluto silenzio. I Grandi si dispongono a semicerchio attorno ai due e osservano ora il re ed ora suo figlio, che non dà nessun segno di vita. Il re, immerso nei suoi pensieri, lo guarda senza proferir parola)
Scena quarta
Il re, Don Carlos, il duca d’Alba, il duca di Feria, il duca di Medina Sidonia, il principe di Parma, il conte di Lerma, padre Domingo e molti Grandi.
RE (in tono benevolo)
La tua preghiera è stata esaudita, mio infante.
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