È impossibile penetrare in quest’ala del palazzo inosservati. Rischiereste tutto…
CARLOS
Ma…
MERCADO
C’è una sola possibilità, principe, ed è la regina a proporvelo, è sua l’idea. Ma è un mezzo strano, audace, e assai rischioso.
CARLOS
Ovvero?
MERCADO
Da molto tempo, come sapete, corre voce che a mezzanotte sotto le ampie volte ricurve del castello vaghi, in veste monacale, lo spettro del defunto imperatore. Il popolino crede a questa storia, e le sentinelle montano la guardia a quel luogo con singolare riluttanza. Se siete d’accordo nell’usare un travestimento simile, allora passerete indenne attraverso i posti di guardia e raggiungerete le stanze della regina. Ecco la chiave. La sacra immagine vi proteggerà da ogni assalto. Ma dovete decidere immediatamente, principe. La maschera e l’abito che vi servono li troverete in camera vostra. Devo correre subito a portare la vostra risposta a Sua Maestà.
CARLOS
A che ora?
MERCADO
L’ora fissata è mezzanotte.
CARLOS
Ditele che mi aspetti.
(Mercado esce)
Scena settima
Don Carlos, il conte di Lerma.
LERMA
Mettetevi in salvo, principe. Il re è su tutte le furie contro di voi. Si congiura contro la vostra libertà, forse contro la vostra vita. Non chiedetemi altro: sono venuto di nascosto ad avvertirvi. Fuggite senza perder tempo.
CARLOS
Sono nelle mani dell’Onnipotente.
LERMA
Come mi ha appena raccomandato la regina, oggi stesso dovete abbandonare Madrid e raggiungere Bruxelles. Per amor di Dio, non rinviate questa decisione! La rivolta favorisce la vostra fuga, a questo scopo la regina l’ha provocata. In un momento come questo, nessuno oserà attaccarvi allo scoperto. È già pronta una carrozza al convento dei certosini, ed eccovi delle armi se proprio foste costretto… (Gli consegna alcune pistole e un pugnale)
CARLOS
Grazie, grazie, conte di Lerma!
LERMA
Ciò che oggi vi è accaduto mi ha profondamente commosso. Nessun amico ama più così. Tutti i patrioti piangono con voi. Per il momento non posso aggiungere altro.
CARLOS
Conte di Lerma, il defunto che giace ai miei piedi diceva che avevate uno spirito nobile.
LERMA
Ve lo ripeto ancora una volta, fate buon viaggio, principe. Verranno tempi migliori, ma io non ci sarò più. Accettate fin d’ora il mio atto di sottomissione. (S’inginocchia davanti a lui)
CARLOS (cercando di trattenerlo, con viva emozione)
Non fate questo, no, questo no, conte… Voi suscitate la mia commozione, e non vorrei che l’emozione in me avesse il sopravvento…
LERMA (baciandogli la mano con trasporto)
Re dei miei figli! Oh, certo, i miei figli potranno morire per voi. A me non è concesso. Ricordatevi di me nei miei figli. Tornate in pace in Spagna: che siate uomo, sul trono di Filippo! Voi avete saputo cos’è il dolore. Non spargete mai, vi supplico, il sangue di vostro padre, non usategli mai violenza! Filippo II costrinse vostro nonno a rinunciare al trono… ed oggi lo stesso Filippo trema in presenza di suo figlio! Pensate a questo, principe, e che il cielo vi accompagni!
(Esce in fretta. Carlos sta per avviarsi all’altra uscita quando, d’improvviso, torna indietro e si getta accanto al cadavere del marchese, abbracciandolo per l’ultima volta. Poi lascia precipitosamente la stanza)
Scena ottava
Anticamera del re. Il duca d’Alba e il duca di Feria giungono parlando tra loro.
ALBA
La città è tranquilla.
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