Un Posa non sacrifica un Filippo a un Carlos ma solo un vecchio a un giovane, che gli fa da allievo. Il sole al tramonto rappresentato dal padre non rischiara a sufficienza le nuove imprese del giorno che viene interamente adibito al prossimo avvento del figlio. Oh, non ci sono dubbi! Si attendeva la mia morte.

 

ALBA

Leggendo queste lettere ne avrete la conferma.

 

RE (alzandosi)

Potrebbe aver fatto male i suoi conti. Sono ancora vivo! Ti ringrazio, Natura! Sento nei miei muscoli una forza giovanile. Voglio che venga deriso, la sua virtù dev’essere considerata niente più che la fantasia inaudita concepita da un sognatore: si dirà che è morto come uno sciocco! La sua caduta cancelli con lui il suo amico e il suo secolo! Vediamo come si può sopravvivere senza di me! Per una sera il mondo è ancora mio. Voglio trarre profitto da questa sera, perché per dieci generazioni dopo di me nessuno riesca a mietere un raccolto da questo terreno dove ha imperversato un simile incendio! Mi ha sacrificato al suo idolo, cioè all’umanità: e l’umanità mi ripaghi di lui! Cominciamo dal suo miserabile burattino. (Al duca d’Alba) Cos’è successo all’infante? Ripetetemelo! Cosa dicono queste lettere?

 

ALBA

Sire, le lettere contengono il testamento del marchese di Posa al principe Carlos.

 

RE (dà un’occhiata rapida alle carte, e l’attenzione dei presenti è tutta concentrata su di lui. Dopo averle lette un po’, le mette da parte e cammina nervosamente per la stanza)

Chiamate il cardinale inquisitore! Lo prego di concedermi un’ora. (Uno dei Grandi esce. Il re riprende in mano le carte, legge ancora e le rimette via di nuovo) Stanotte, allora?

 

TAXIS

Alle due in punto la vettura da posta si fermerà davanti al convento dei certosini.

 

ALBA

Degli uomini che avevo mandato in perlustrazione hanno notato che parecchi bagagli con lo stemma reale sono stati trasportati al convento.

 

FERIA

Si dice anche che grosse somme da riscuotersi a Bruxelles siano state depositate presso agenti arabi a nome della regina.

 

RE

Dov’è attualmente l’infante?

 

ALBA

Accanto al cadavere del marchese.

 

RE

È ancora illuminata la stanza della regina?

 

ALBA

È tutto tranquillo. Ha licenziato le sue donne in anticipo. La duchessa d’Arco, che è stata l’ultima ad uscire dalla sua stanza, l’ha lasciata immersa in un sonno profondo.

 

(Entra un ufficiale della guardia, che si apparta col duca di Feria e gli parla sottovoce. Quest’ultimo, assai meravigliato, si rivolge al duca d’Alba. Altri si avvicinano a loro, e a poco a poco nasce un mormorio)

 

FERIA, TAXIS, DOMINGO (all’unisono)

Stupefacente!

 

RE

Cosa c’è?

 

FERIA

Una notizia incredibile, Sire…

 

DOMINGO

Due svizzeri che hanno appena lasciato il posto di guardia informano che… è ridicolo dirlo.

 

RE

Allora?

 

ALBA

Dicono che nell’ala sinistra del palazzo è apparso il fantasma dell’imperatore che, a passo fermo e solenne, si è diretto verso di loro oltrepassandoli. Tutte le sentinelle del padiglione ne danno conferma, e aggiungono che lo spettro è scomparso nelle stanze della regina.

 

RE

In quale aspetto vi è apparso?

 

UFFICIALE

Vestiva l’abito da frate geronimita che aveva portato l’ultima volta a San Giusto.

 

RE

Da frate? Volete dire che le guardie l’hanno conosciuto da vivo? Sennò come avrebbero potuto dire che si trattava dell’imperatore?

 

UFFICIALE

Che fosse lui, lo dimostrava lo scettro che teneva in mano.

 

DOMINGO

Si dice che sia stato visto spesso in quell’abito, come vuole la leggenda.

 

RE

Nessuno gli ha rivolto la parola?

 

UFFICIALE

Nessuno ha osato. Le sentinelle hanno sussurrato una preghiera, e l’hanno lasciato passare con rispetto.

 

RE

Lo spettro è scomparso nelle stanze della regina?

 

UFFICIALE

Nell’anticamera della regina.

 

(Silenzio generale)

 

RE (voltandosi rapidamente)

Come dite?

 

ALBA

Sire, non abbiamo parlato.

 

RE (dopo aver riflettuto, all’ufficiale)

Armate le sentinelle di guardia e sbarrate ogni via d’accesso a quell’ala del palazzo. Vorrei dire una parola a quello spettro.

 

(L’ufficiale esce. Entra un paggio)

 

PAGGIO

Sire! Il cardinale inquisitore.

 

RE (ai presenti)

Lasciateci soli.

 

(Entra appoggiandosi a un bastone il cardinale inquisitore, un vecchio di novant’anni, cieco, sorretto da due frati domenicani. Al suo passaggio, i Grandi gli si inginocchiano davanti e sfiorano l’orlo della sua veste. Egli li benedice, e tutti si allontanano)

 

Scena decima

 

 

Il re e il Grande Inquisitore.

 

(Un lungo silenzio)

 

GRANDE INQUISITORE

Sono alla presenza del re?

 

RE

Sì.

 

GRANDE INQUISITORE

Non me l’aspettavo più.

 

RE

Torno a recitare una scena di tanti anni fa. L’infante Filippo che chiede consiglio al suo maestro.

 

GRANDE INQUISITORE

Il vostro grande padre, il mio allievo Carlos, non ebbe mai bisogno di consigli.

 

RE

Beato lui! Ma io ho ucciso, cardinale, e non ho pace…

 

GRANDE INQUISITORE

Perché avete ucciso?

 

RE

Un tradimento, che non si può paragonare a nessun altro…

 

GRANDE INQUISITORE

Lo so.

 

RE

Come lo sapete? Da chi l’avete saputo? Da quando?

 

GRANDE INQUISITORE

Da anni, io so ciò che voi sapete solo dall’ora del tramonto.

 

RE (stupito)

Eravate già informato di quell’uomo?

 

GRANDE INQUISITORE

La sua vita è scritta dall’inizio alla fine nei sacri registri della Santa Chiesa.

 

RE

E aveva libertà di movimento?

 

GRANDE INQUISITORE

La corda che gli permetteva di volare era lunga, ma molto robusta.

 

RE

Era fuori dai confini del mio regno.

 

GRANDE INQUISITORE

Dove era lui, c’ero anch’io.

 

RE (camminando nervosamente su e giù)

Se sapevate in che mani ero finito, perché nessuno si è preso la briga di avvertirmi?

 

GRANDE INQUISITORE

Questa domanda non è pertinente. Perché non ci avete interrogato voi quando vi siete gettato tra le sue braccia? Voi lo conoscevate bene! Un solo sguardo vi rivelò l’eretico… Per quale motivo avete voluto sottrarre una vittima al Santo Uffizio? È così che ci si prende gioco di noi? Se la maestà regale si degrada al punto di far da mezzana e dietro le nostre spalle tiene mano ai nostri peggiori nemici, cosa diventiamo noi? Se uno solo doveva essere risparmiato, in base a quale norma ne avremmo immolati centomila?

 

RE

Anche lui è stato immolato.

 

GRANDE INQUISITORE

No! È stato assassinato, in modo perverso, a tradimento! Il sangue che doveva essere versato in nostro onore è stato oscenamente sparso dalla mano di un sicario. Quell’uomo era di nostra proprietà… cosa vi ha autorizzato a impadronirvi dei sacri beni in dotazione all’ordine? Egli era destinato a morire per mano nostra. Dio lo aveva donato alla necessità dei tempi, per dimostrare, nell’assoluta degradazione della sua anima, l’insulsa vanità della ragione. Questo era il disegno che avevo minuziosamente preparato, ed eccolo qua nella polvere il lavoro di anni ed anni! Noi siamo stati defraudati, e a voi non restano che le mani macchiate di sangue!

 

RE

La passione mi ha trascinato. Ti prego di scusarmi.

 

GRANDE INQUISITORE

Passione! È l’infante Filippo a rispondermi? Solo io sono diventato vecchio? Passione! (Scuote il capo rabbiosamente) Lascia completa libertà di coscienza nel tuo regno, se ti imprigioni da solo e ti metti in catene!

 

RE

Sono ancora un povero apprendista in queste cose. Abbi pazienza con me.

 

GRANDE INQUISITORE

No! Non sono soddisfatto del vostro operato… Rinnegare così tutta la vostra politica di governo! Dov’era finito quel Filippo la cui anima impavida continuava la sua rotazione eterna, immutabile, attorno al proprio asse, come la stella polare nell’alto dei cieli? Tutto il passato era rovinosamente crollato? Quando gli davate la mano, il mondo era cambiato all’improvviso? Il veleno non era più veleno? Non c’era più confine tra il vero e il falso, tra il bene e il male? In cosa consistono i saggi proponimenti, la costanza e la rettitudine virile se basta un attimo di debolezza per disperdere al vento come uno sciocco capriccio di donna una norma durata sessant’anni di vita?

 

RE

Avevo guardato in fondo ai suoi occhi… Perdonami questo cedimento alla natura umana. Il mondo si trova sbarrata una via per accedere al tuo cuore. I tuoi occhi sono spenti.

 

GRANDE INQUISITORE

Cos’era quest’uomo per voi? Che nuovo volto poteva svelarvi che già non vi fosse noto da tempo? Conoscete così male la mentalità degli innovatori e dei sognatori? Non mi direte che non vi era mai giunta alle orecchie la retorica vuota e altisonante di chi vuole riformare il mondo? Se l’edificio delle vostre sicurezze cede di fronte a poche parole… allora sono io a chiedervi: con quale coraggio avete firmato la sentenza di morte di quelle centomila anime vili che per molto meno sono state arse sul rogo?

 

RE

Avevo sete di un uomo. Questi Domingo…

 

GRANDE INQUISITORE

Di un uomo, e come mai? Per voi gli uomini non sono altro che numeri, e nulla più.