Non è passato un mese da quando il Vescovo mi ha offerto un'altra sistemazione; se avessi accettato, avrei dovuto fare una nuova dichiarazione di conformità in favore della liturgia della mia istituzione. Margaret, davvero ho provato a farlo, ho cercato di sentirmi meglio semplicemente rifiutando la promozione, decidendo di restarmene tranquillo qui, - ma oramai la mia coscienza è viva, e non posso non seguirla. Che Dio mi perdoni!”.
S’alzò e cominciò a camminare su e giù per la stanza, pronunciando parole basse di rimorso e umiliazione, che Margaret era grata di sentire, ma durarono poco. Alla fine disse:
“Margaret, ritorno al dilemma iniziale, dobbiamo lasciare Helstone”.
“Si, lo capisco. Ma quando?”.
“Ho scritto al Vescovo – credevo d’avervelo detto, ma vi sono cose che sto dimenticando” disse il Signor Hale, tornando nei suoi modi depressi appena cominciarono a parlare di questioni pratiche e dettagli, “l’ho informato della mia intenzione di rassegnare le dimissioni da questo vicariato. E’ stato molto gentile: ha usato argomentazioni e proteste, tutte invano – invano! Le ho lette, ma sono scivolate su me stesso, senza risultato. Dovrò prendere il mio atto di dimissioni, e attendere l’arrivo del Vescovo, per salutarlo. Questa sarà una dura prova, ma dura, molto più dura sarà la separazione da tutta questa cara gente. E’ stato nominato un curato per leggere le preghiere – un certo Signor Brown. Egli verrà a stare con noi, domani. Domenica prossima predicherò il mio sermone d’addio”.
“Perché tutto era tanto improvviso?” pensò Margaret, ma forse era meglio così. Aspettando si sarebbero solo aggiunti pungiglioni al dolore, era meglio essere storditi dal torpore di tutti i nuovi provvedimenti, che sembravano già essere stati completamente organizzati prima che le fossero comunicati. “Che cosa direte alla mamma?” chiese lei, con un profondo sospiro.
Con sua sorpresa, suo padre si mise a camminare su e giù di nuovo, prima di rispondere. Alla fine si fermò e disse: “Margaret, io sono un povero codardo, dopotutto. Non posso sopportare d’arrecarle altro dolore. So bene che la vita coniugale con vostra madre non è stata quella che lei sperava – per tutto quello che aveva giustamente il diritto d’aspettarsi – e questo sarà un duro colpo per lei; per questo non ho mai trovato la forza di parlargliene. Però ora deve essere informata” disse, guardando sua figlia con malinconia. Margaret era quasi sopraffatta dall’idea che sua madre non sapesse niente, eppure quanto già stava cambiando la situazione!
“Si, assolutamente deve sapere” concordò Margaret. “Forse, dopotutto, lei non sarà… - Oh si! Lei sarà scioccata!” – e sentì come un contraccolpo nel cercare di comprendere quanto vi avrebbe messo lei stessa per riprendersi.
“Ma dove andremo?” domandò lei alla fine, colpita da un’inattesa meraviglia per i loro piani futuri, sempre che suo padre avesse dei piani.
“Andremo nel Nord, a Milton” rispose lui con un’ottusa indifferenza, perché aveva percepito che, anche se la devozione della figlia l’aveva spinta ad aggrapparsi a lui, cercando di calmarlo per un momento con il suo amore, l’acume di dolore era ancora fresco nella sua mente.
“Milton, nel Nord!” Volete dire il paese delle fabbriche nel Darkshire?”.
“Si” rispose lui, nello stesso tono scoraggiato e scostante.
“Perché proprio lì papà?” domandò ancora lei.
“Perché lì posso guadagnare il pane per la mia famiglia. Perché lì non conosco nessuno, e nessuno lì conosce Helstone, così non mi troverò mai a conversare di essa”.
“Pane per la famiglia! Pensavo che voi e la mamma ne aveste” – ma poi si fermò, rivolgendo il suo naturale interesse per quanto riguardava la loro vita futura, appena vide il volto di suo padre inombrarsi. Ma lui, con la sua istintiva empatia, riuscì a leggere il volto di sua figlia come in uno specchio, e con uno sforzo represse la propria depressione e il proprio malumore.
“Vi ho detto tutto, Margaret. Adesso vi chiedo aiuto per dirlo a vostra madre. Penso che potrei fare qualsiasi cosa, ma l’idea della sua angoscia mi terrorizza. Se vi spiegherò ogni dettaglio, forse potreste riferirglielo domani. Starò fuori per l’intera giornata, sarò impegnato per le offerte alla fattoria Dobson e dovrò salutare la povera gente di Bracy. Vi dispiacerebbe molto farlo per me, Margaret?”.
Margaret non era affatto felice di doverlo fare, era la situazione peggiore che aveva dovuto affrontare nella sua vita. Non riusciva neanche a parlare. Suo padre le disse: “Non vi alletta molto l’idea, non è vero, Margaret?”. Poi ritornò in sé e disse, con uno sguardo forte e luminoso stampato sul viso: “E’ una questione dolorosa, ma deve essere affrontata! Adempierò al mio compito nel miglior modo possibile. E’ necessario organizzare molte cose dolorose da fare”.
Il Signor Hale scosse la testa scoraggiato: poi le strinse la mano in segno di gratitudine.
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