Margaret sconvolta si era quasi abbandonata ad un nuovo scoppio di pianto. Per scuotere i suoi pensieri disse:
“Ora ditemi papà, quali sono i vostri piani? Voi e la mamma disponete di alcuni risparmi, indipendentemente dal vostro vitalizio, non è vero? La zia Shaw ne possiede, lo so”.
“Si. Credo che disponiamo di centosettanta sterline l’anno per noi. Settanta le abbiamo sempre mandate a Frederick, in quanto egli vive all’estero. Non saprei dire se gli servono tutte…” continuò in modo esitante. “Deve ancora essere pagato per i servigi resi all’esercito spagnolo”.
“A Frederick non deve mancare nulla” concordò Margaret con decisione, “in un paese straniero poi, così ingiustamente trattato dai suoi pari. Rimangono un centinaio di sterline l’anno, potrebbero bastarci per vivere in una parte molto tranquilla dell’Inghilterra? Oh! Penso che ci basteranno”.
“No!” disse il Signor Hale. Non voglio repliche, io devo fare qualcosa. Devo trovare un occupazione per tenere lontani tutti i miei pensieri morbosi. Inoltre, qualsiasi paese di campagna mi avrebbe così dolorosamente ricordato Helstone, e le mie funzioni qui. Non potevo sopportarlo, Margaret. E un centinaio di sterline l’anno sarebbero troppo poche, per soddisfare tutte le necessità e le pulizie, e per fornire a vostra madre tutti i comfort ai quali è abituata, e che giustamente merita. No: dobbiamo andare a Milton. Questo è stabilito. Ho sempre deciso meglio in solitudine, che facendomi influenzare da coloro che amo” disse lui, come a volersi scusare per aver organizzato tutto, così tanto tempo prima d’avvisare la sua famiglia delle proprie intenzioni. “Non sopporto le obiezioni. Mi rendono terribilmente indeciso”.
Margaret decise di mantenere il silenzio. Dopotutto, che importanza aveva dove fossero andati, se comunque il cambiamento sarebbe stato terribile?
Il Signor Hale continuò: “Pochi mesi fa, quando i miei miseri dubbi sono diventati più insistenti di quanto potessi sopportare senza parlarne, ho scritto al Signor Bell – vi ricordate il Signor Bell, Margaret?”.
“No, credo di non averlo mai incontrato. Ma so che è il padrino di Frederick e il mio – il vostro vecchio precettore di Oxford, dico bene?”.
“Si. E’ membro del Plymouth College lì. Lui è nativo di Milton, credo. In ogni caso, lui ha delle proprietà lì, che sono molto aumentate di valore da quando Milton è diventata una città produttiva di grandi dimensioni. Beh, ho avuto motivo di sospettarlo – o almeno immaginarlo – avrei fatto meglio a non dire nulla al riguardo, tuttavia. Ma ero sicuro della simpatia del Signor Bell. Non lo so come ha fatto a incutermi tutta questa forza. Ha vissuto una vita facile nel suo collegio in tutti i suoi giorni. E’ stato più gentile che poteva, ed è grazie a lui che andremo a Milton”.
“Come?” domandò Margaret.
“Perché lui ha inquilini, e immobili lì; così, anche se non gli piace il posto – troppo vivace per le sue abitudini – ha l’obbligo di mantenere un qualche tipo di rapporto; e dai discorsi che ha sentito lì, sembra che vi siano molte prospettive per un insegnante privato”.
“Un insegnante privato!” Margaret replicò, guardandolo sprezzante: “Da quando i commercianti s’interessano di classici, o di letteratura, o di realizzarsi come gentiluomini?”.
“Oh” le rispose suo padre, “alcuni di loro sembrano essere davvero delle brave persone, consapevoli delle proprie mancanze, ed è molto più di quanto ci si possa aspettare dai più rispettabili uomini di Oxford. Alcuni sono caparbi nel voler imparare, sebbene lavorino sottoposti a grandi fatiche. Altri vogliono che i loro figli siano più istruiti di quanto lo siano stati loro. In ogni caso, vi sono opportunità, come vi ho detto, per un insegnante privato.
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