Ma il cocchiere era già pronto e la giovane salì; in quel momento, d’un tratto, Robert sentì che gli era passata del tutto la voglia di accompagnarla. Restò esitante vicino al predellino e tenendole la mano domandò: «Quando ci rivedremo, mia cara?». «Ti ho detto dove abito» rispose la donna «e se qualche volta avrai voglia di stare di nuovo con me, non hai che da scrivermi. Io sono sempre libera».
«Tanto meglio» disse lui. Poi aggiunse lentamente: «Ti ringrazio veramente molto» e le baciò la mano. Lei non aveva guanti, le sue dita erano fredde. Quando egli alzò lo sguardo lesse nei suoi occhi: Di sicuro non ci vedremo mai più. Ti son piaciuta appena, lo so benissimo; il mio corpetto lavorato a maglia non era di tuo gusto, e così tante altre cose che non posseggo e alle quali tu sei avvezzo.
So bene che non mi scriverai. Lesse tutto ciò così chiaramente nello sguardo di lei, che quasi si sentì spinto a contraddirla. Ma intanto la carrozza era già partita. Lei si voltò ancora una volta a guardare l’amante dell’ora appena trascorsa e fece qualche cenno di saluto col capo. Robert rimase a guardare per un po’ la carrozza che si allontanava. Questa non l’ho uccisa di certo, disse poi fra sé, e involontariamente si guardò intorno per vedere se ci fosse qualcuno nelle vicinanze, poteva sempre servire un testimone che l’avesse vista salire in carrozza e partire di lì. Poi rise e scacciò quei pensieri folli e molesti. Forse un giorno le scriverò, pensò; e attraverso le strade immerse nel buio della notte, si avviò lentamente verso il suo albergo.
VI
La mattina seguente, una limpida giornata d’autunno inoltrato, partì per il Semmering. Solo quando fu entrato nella sua stanza, dalla quale, al di sopra delle cime degli abeti, poteva scorgere la vetta rocciosa del Rax coperta di neve fresca e cristallina, avvertì con scherzose cartoline il fratello, il dottor Leinbach e, senza saper bene perché, anche il dottor Kahnberg, che aveva intenzione di trascorrere lì alcuni giorni per rimettersi dal lungo riposo degli ultimi mesi. Se ne andava in giro per ore, sempre da solo, per boschi freschi e prati assolati, sfiorato dall’aria frizzante di montagna, abbandonandosi volutamente solo al piacere dell’aria e della luce, e intanto ricacciava lontano da sé ogni genere di fantasticherie, sicché anche la piccola ma persistente debolezza della palpebra sinistra non poté più dargli alcuna preoccupazione. Il giorno dopo l’arrivo scrisse al suo superiore, il caposezione barone Prantner, pregandolo di concedergli un breve prolungamento della sua licenza; questi rispose positivamente e in tono molto gentile, ciò che contribuì ad accrescere ancora il suo buon umore.
Fu la terza notte, mentre un forte vento soffiava sulle montagne, che Robert, non riuscendo a prender sonno, cercò di nuovo, al buio, di richiamare alla memoria i particolari del suo commiato da Alberta.
La sua incapacità di ricollegare con chiarezza gli avvenimenti lo tormentava sempre più. Si ricordò di certe scenate che risalivano ai primi tempi della sua relazione con Alberta, quando l’ira suscitata dalla gelosia gli aveva quasi offuscato il senno e solo chiamando a raccolta tutte le proprie forze si era trattenuto dal commettere un’azione violenta. Sebbene ciò che poteva aver fatto realmente seguito al tremendo accrescersi del rancore fosse del tutto sparito dai suoi ricordi, non esisteva tuttavia alcuna prova che alla fine non avesse attuato per davvero ciò che più di una volta si era proposto e aveva desiderato di fare, e non avesse assassinato l’amante. Che nell’albergo non avessero attribuito alcuna importanza alla scomparsa di Alberta era facilmente comprensibile. Forse era stato lui stesso ad aver spiegato alla direzione che lei era partita prima, magari indicando il luogo dove bisognava spedirle i bagagli e, con la raffinatezza di un delinquente nato, forse aveva fatto ancora qualcos’altro per cancellare le tracce del proprio atto, fino a renderne impossibile la scoperta. Tutto ciò era possibile, anzi probabile. Infatti, come si poteva altrimenti spiegare l’inconcepibile lacuna della memoria, che andava da quell’ora serale del distacco fino alla sua partenza la mattina successiva, se non con un inconscio e fin lì ben riuscito sforzo di dimenticare quell’avvenimento terribile, di cui comunque non sarebbe mai riuscito a sopportare il ricordo?
A un tratto, col cuore che quasi gli si arrestava, si drizzò a sedere sul letto. Poiché sempre più imperiosamente si insinuava in lui il sospetto che Alberta avesse trovato la morte per mano sua, ciò significava forse che non era stata la sola a subire quella sorte.
1 comment