Di Cesare di pure tutto il bene che puoi dire, ma spiega che lo fai con il nostro consenso; o altrimenti tu non potrai aver nessuna parte in queste esequie; e inoltre parlerai dala stessa tribuna dovio vado, e dopo chabbia giŕ parlato io.
ANTONIO - Daccordo. Non desidero di piů.
BRUTO - Prepara dunque il corpo, lŕ, e seguici.
(Escono tutti meno Antonio)
ANTONIO - Oh, perdonami, zola sanguinante, se mi mostro cosě mansueto ed umile con questi macelai. Nela tua spoglia č la rovina deluomo piů nobile che visse mai nel fluire del tempo. E maledette siano quele mani chhanno versato il tuo prezioso sangue! Su queste tue ferite che dischiudono come mute bocche le lor labbra vermiglie ad implorare voce ed accento da questa mia lingua, io profetizzo qui che la tua morte farŕ cadere una maledizione sula schiena degli uomini: furore dinterne lotte e di fazioni lun laltra avverse strazierŕ dItalia ogni contrada; il sangue e la rovina saranno sě consueti, e diverranno cosě famigliari scene dorrore agli occhi dela gente, che le madri dovranno sol sorridere nel mirare i lor bimbi appena nati squartati dagli artigli dela guerra, ché labitudine ale truci gesta avrŕ spento ogni senso di pietŕ; e su tutti lo spirito di Cesare avido di vendetta, con al fianco Ate, venuta fuori dalinferno,(68) andrŕ gridando, entro questi confini, con voce di monarca: andrŕ gridando, entro questi confini, con voce di monarca:
Distruzione!, sguinzagliandovi i cani dela guerra,(69) cosě che questa sciagurata impresa dovrŕ ammorbar la terra con il puzzo dele carogne umane gementi dai viventi sepoltura.
Entra un SERVO
Tu servi Ottavio Cesare, o mi sbaglio?
SERVO - Appunto, Marcantonio.
ANTONIO - So che Cesare gli aveva scritto di venire a Roma.(70)
SERVO - Ha ricevuto, infatti, la sua lettera, e viene; e mordinň di dirti a voce
(Vede il cadavere di Cesare) Oh, Cesare!
ANTONIO - (Vedendo il servo ammutolito) Ti si č gonfiato il cuore, lo so. Mettiti un po da parte, e piangi. La commozione č contagiosa, vedo; ché a vedere imperlarsi di dolore i tuoi occhi, mi pare che anche i miei cominciano a bagnarsi Il tuo padrone alora sta venendo?
SERVO - Questa sera pernotterŕ a sette miglia da Roma.
ANTONIO - Torna da lui di corsa, e informalo di quanto hai visto qui: qui cč una Roma in lutto, una Roma in pericolo, una Roma non ancora sicura per Ottavio. Va digli questo No, un momento, aspetta: non andare senza aver visto me trasportare nel Foro questo corpo. Lŕ io, col mio discorso, saggerň come reagisce il popolo al delitto di questi sanguinari; e tu da ciň potrai dire ad Ottavio come stanno le cose. Vieni, tu da ciň potrai dire ad Ottavio come stanno le cose. Vieni, aiutami.
(Escono trasportando il corpo di Cesare, dopo averlo avvolto in un lenzuolo)
SCENA II
Roma, il Foro.
Entrano BRUTO e CASSIO seguiti da una fola di cittadini CITTADINI - Soddisfazione!
Vogliamo sapere!
Vogliamo che ci diate spiegazione!
BRUTO - (Accingendosi a salire sul rostro) Bene, amici, seguitemi e ascoltate. Cassio, tu pňrtati nelaltra strada, spartiamoci la fola tra noi due. Chi vuol sentire me, si fermi qui, chi vuol sentire Cassio, segua lui. Vi daremo qui pubblica ragione dela morte di Cesare.
1° CITTADINO - Io resto. Voglio udir parlare Bruto.
2° CITTADINO - Io voglio udire Cassio; raffronteremo poi le lor ragioni, che avremo udito separatamente.
(Esce Cassio, seguito da alcuni cittadini) 3° CITTADINO - Silenzio! Il nobile Bruto č salito.
BRUTO - Romani, miei compatrioti, amici, io vi chiedo pazienza; ascoltatemi bene fino in fondo, e restate in silenzio, e vi pazienza; ascoltatemi bene fino in fondo, e restate in silenzio, e vi esporrň la causa(71) del mio agire. Sul mio onore, credetemi, ed abbiate rispetto del mio onore; giudicatemi nela saggezza vostra, e a meglio farlo aguzzate lingegno. Se cč alcuno fra voi chabbia voluto molto bene a Cesare, io dico a lui che lamore di Bruto per Cesare non fu meno del suo. Se poi egli chiedesse perché Bruto sč levato con larmi contro Cesare, la mia risposta č questa: non č che Bruto amasse meno Cesare, ma piů di Cesare amava Roma.
Preferireste voi Cesare vivo e noi tutti morire come schiavi, oppur Cesare morto, e tutti liberi? Cesare mebbe caro, ed io lo piango; la fortuna gli arrise, ed io ne godo; fu uomo valoroso, ed io lonoro.
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