Come la guerra d'indipendenza americana del secolo XVIII ha suonato a martello per la classe media europea, così la guerra civile americana del secolo XIX suona a martello per la classe operaia europea. In Inghilterra il processo di rivolgimento è tangibile a tutti. Quando sarà salito a un certo livello esso non potrà non avere un contraccolpo sul continente: e quiví si muoverà in forme più brutali o più umane, a seconda del grado di sviluppo della classe operaia stessa. Astrazion fatta da motivi superiori, è proprio il loro interesse più diretto e proprio, a imporre alle classi ora dominanti di sgombrare il terreno da tutti gli impedimenti legalmente controllabili che impacciano lo sviluppo della classe operaia. Questa è la ragione per la quale in questo volume ho dato un posto così esteso, fra l'altro, alla storia, al contenuto e ai risultati della legislazione inglese sulle fabbriche. Una nazione deve e può imparare da un'altra. Anche quando una società è riuscita a intravedere la legge di natura del proprio movimento - e fine ultimo al quale mira quest'opera è di svelare la legge economica del movimento della società moderna - non può né saltare né eliminare per decreto le fasi naturali dello svolgimento. Ma può abbreviare e attenuare le doglie del parto.

In una parola per evitare possibili malintesi. Non dipingo affatto in luce rosea le figure del capitalista e dei proprietario fondiario. Ma qui si tratta delle persone soltanto in quanto sono la personificazione di categorie economiche, incarnazione di determinati rapporti e di determinati interessi di classi. Il mio punto di vista, che concepisce lo sviluppo della formazione economica della società come processo di storia naturale, può meno che mai rendere il singolo responsabile di rapporti dei quali esso rimane socialmente creatura, per quanto soggettivamente possa elevarsi al di sopra di essi.

Nel campo dell'economia politica la libera ricerca scientifica non incontra soltanto gli stessi nemici che incontra in tutti gli altri campi. La natura peculiare del materiale che tratta chiama a battaglia contro di essa le passioni più ardenti, più meschine e più odiose del cuore umano, le Furie dell'interesse privato. Per esempio, la Chiesa alta anglicana perdona Piuttosto l'attacco a trentotto dei suoi trentanove articoli di fede, che l'attacco a un trentanovesimo delle sue entrate in denaro. Oggi perfino l'ateismo è culpa levis, in confronto alla critica dei rapporti tradizionali di proprietà. Tuttavia non si può misconoscere che qui c'è un progresso. Rimando, per esempio, al libro azzurro pubblicato nelle settimane passate: Correspondence with Her Majesty's Missions board, regarding Industrial Questions and Trades' Unions. I rappresentanti esteri della corona inglese vi esprimono chiaro e tondo l'opinione che in Germania, in Francia, in breve, in tutti gli Stati inciviliti del continente europeo una trasformazione dei rapporti esistenti fra capitale e lavoro è altrettanto sensibile e altrettanto inevitabile che in Inghilterra. Contemporaneamente, al di là dell'Oceano Atlantico il signor Wade, vicepresidente degli Stati Uniti dell'America del Nord, ha dichiarato in pubblici meetings che, compiuta l'abolizione della schiavitù, si presenta all'ordine del giorno la trasformazione dei rapporti del capitale e della proprietà fondiaria! Questi sono segni dei tempi, che non possono essere nascosti sotto manti purpurei o sotto tonache nere. Non significano che domani accadranno miracoli. Indicano che anche nelle classi dominanti albeggia il presentimento che la società odierna non è un solido cristallo, ma un organismo capace di trasformarsi e in costante processo di trasformazione.

Il secondo volume di questo scritto tratterà il processo di circolazione del capitale (Libro II), e le formazioni del processo complessivo (Libro III); il volume terzo, conclusivo (Libro IV) tratterà la storia della teoria.

Sarà per me benvenuto ogni giudizio di critica scientifica. Per quanto riguarda i pregiudizi della cosiddetta opinione pubblica, alla quale non ho fatto mai concessioni, per me vale sempre il motto del grande fiorentino:

Segni il tuo corso, e lascia dir le genti!

Londra, 25 luglio 1867.

Karl Marx

POSCRITTO ALLA SECONDA EDIZIONE

Ai lettori della prima edizione devo in primo luogo dare spiegazioni sui cambiamenti fatti nella seconda edizione. Balza agli occhi che la distribuzione del libro è più chiara. Le note aggiunte sono indicate come nota alla seconda edizione. Per quanto riguarda il testo vero e proprio, le cose più importanti sono:

Capitolo I, 1: La deduzione del valore mediante l'analisi delle equazioni nelle quali si esprime ogni valore di scambio è eseguita con maggior rigore scientifico; così pure viene messo in rilievo espressamente il nesso fra la sostanza di valore e la determinazione della grandezza di valore mediante il tempo di lavoro socialmente necessario: nesso che nella prima edizione era solo accennato. La sezione 3 del capitolo I (la forma di valore) è completamente rielaborata, come già imponeva la duplice esposizione della prima edizione. Osservo di passaggio che quella duplice esposizione era dovuta al mio amico dott. L. Kugelmann di Hannover. Mi trovavo in visita a casa sua nella primavera del 1867, quando arrivarono i primi fogli delle bozze di stampa, ed egli mi convinse che per la maggior parte dei lettori era necessaria una discussione supplementare, più didattica, della forma di valore. L'ultima sezione del primo capitolo, Il carattere di feticcio della merce, ecc., è in gran parte cambiata. La sezione 1 del capitolo III (misura dei valori) è stata accuratamente riveduta, perché nella prima edizione era stata trattata con una certa negligenza, rimandandosi alla esposizione già data in Per la critica dell'economia politica, Berlino, 1859.