Il nostro ospite si rimise gli occhiali sul naso
L’improvvisa recente morte di Sir Charles Baskerville, il cui nome era stato invocato come di un
possibile candidato della lista liberale per il Mid-Devon alle prossime elezioni, ha suscitato nella contea
impressione dolorosa. Per quanto Sir Charles risiedesse al Castello di Baskerville da tempo
relativamente breve, la cordialità del suo carattere e la sua estrema generosità gli avevano portato
l’affetto e il rispetto di tutti quelli con cui aveva avuto contatti. In questa epoca di arricchiti fa piacere
imbattersi nel discendente di un’antica famiglia nobiliare che ha conosciuto momenti tristi, che si è
rivelato in grado di ricostruirsi una propria fortuna che gli ha consentito di ripristinare la passata
grandezza della sua famiglia. Come è noto, Sir Charles aveva guadagnato forti somme di danaro in 6
speculazioni sud-africane. Più saggio però di tanti che si ostinano nel guadagno sino a che la fortuna si
volge contro di loro, dopo essersi arricchito tornò subito in Inghilterra. Egli si era stabilito al Castello
di Baskerville da due anni soltanto e tutti parlavano dei grandiosi progetti di ricostruzione e di
migliorie, che la sua morte ha interrotti. Essendo senza figli, era suo desiderio dichiaratamente espresso
che tutto il vicinato avesse a trar profitto dalla sua fortuna, mentre egli si trovava in vita, e molti
avranno senza dubbio motivi personali per lamentare la sua prematura fine. Abbiamo frequentemente
registrato in queste colonne le sue generose donazioni ai locali enti di beneficenza e alla contea.
Non si può dire che l’inchiesta abbia del tutto chiarito le circostanze collegate con la morte di Sir
Charles; tuttavia si è fatto quel che era necessario e doveroso per soffocare le voci cui aveva dato corpo
la superstizione del popolino. Non si ha alcun motivo per sospettare qualche losco intrigo, né tanto meno
di supporre che la morte sia dovuta a cause meno che naturali. Sir Charles era vedovo, e in un certo
senso poteva essere definito un uomo dalle abitudini piuttosto eccentriche. Nonostante la sua rilevante
ricchezza era di gusti semplici, e la sua servitú al Maniero di Baskerville era costituita di due coniugi di
nome Barrymore, il marito con funzioni di maggiordomo, la moglie in qualità di governante di casa. La
loro testimonianza, rinforzata da quella di alcuni amici, tende a dimostrare che la salute di Sir Charles
era da qualche tempo indebolita e si è insistito soprattutto su una malattia cardiaca che si manifestava
con cambiamenti di colore, mancanza di respiro e acuti attacchi di depressione nervosa. Il dottor
Mortimer, amico e medico personale del defunto, ha testimoniato in questo senso.
I fatti inerenti alla triste vicenda sono semplici. Sir Charles Baskerville aveva l’abitudine di
passeggiare ogni sera, prima di coricarsi, lungo il famoso Viale dei Tassi appartenente al Castello.
Questa sua consuetudine è suffragata dalla deposizione dei Barrymore. I1 4 giugno Sir Charles aveva
fatto sapere che l’indomani intendeva recarsi a Londra, e aveva dato ordine a Barrymore di preparargli
il bagaglio. Quella sera egli uscì come al solito per la sua passeggiata, durante la quale aveva
l’abitudine di fumare un sigaro. Ma non avrebbe più fatto ritorno. A mezzanotte Barrvmore trovata la
porta d’ingresso ancora aperta, si allarmò e dopo aver acceso una lanterna andò in cerca del proprio
padrone. La giornata era stata piovosa e le impronte di Sir Charles vennero facilmente rintracciate giù
per il Viale. A metà di questa passeggiata si apre un cancello che conduce fuori, sulla landa. Furono
ritrovati indizi attestanti che Sir Charles aveva sostato per qualche attimo in quel punto. Aveva poi
proseguito lungo il Viale, e precisamente all’estremità di questo fu scoperto il suo cadavere.
Un particolare rimasto insoluto sta nella dichiarazione di Barrymore, che cioè le impronte di Sir
Charles si siano modificate dal momento in cui egli superò il cancello che dà sulla brughiera, poiché
sembra che da quel punto in poi egli abbia camminato in punta di piedi. Un certo Murphy, uno zingaro
trafficante di cavalli, si trovava proprio in quel momento nella landa, a poca distanza da là, ma per sua
stessa confessione pare avesse bevuto parecchi bicchieri più del solito. Costui sostiene di aver udito
delle grida, ma non è in grado di stabilire da quale direzione provenissero. Sulla persona di Sir Charles
non fu scoperto il pur minimo segno di violenza, e sebbene la dichiarazione medica insistesse su una
distorsione facciale pressoché inverosimile - tanto che il dottor Mortimer si rifiutò a tutta prima di
credere che colui che gli giaceva dinanzi fosse veramente il suo amico e paziente - questa anomalia fu
spiegata come un sintomo non infrequente in casi di dispnea e di morte per insufficienza cardiaca.
Questa ipotesi fu avvalorata dall’autopsia, la quale rivelò un disturbo organico di origine remota,
e l’inchiesta del magistrato della Corona emise un verdetto concordante con le dichiarazioni dei periti
settori; ed è bene che sia così, poiché è evidentemente della massima importanza che l’erede di Sir
Charles si stabilisca al Castello per continuarvi l’opera fattiva lasciata così tristemente interrotta dal
defunto baronetto.
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