Nella capitale sassone porta a termine la prima stesura manoscritta de Il mondo come volontà e rappresentazione, che sarà data alle stampe nel 1819 presso l’editore F. A. Brockhaus, non incontrando però alcun successo. Nel 1818 compie il suo primo viaggio in Italia, che lo porterà a Venezia, Roma, Napoli e Paestum. Il fallimento della casa commerciale di A. L. Muhl, dove egli aveva investito parte della sua eredità, lo costringe a tornare a Dresda nel 1819. Nel 1820 consegue la libera docenza all’università di Berlino, dove tiene ostentatamente le sue lezioni nelle stesse ore di quelle di Hegel, con il risultato di vedere il proprio corso disertato dagli studenti, attratti in massa dall’astro imperante. Interrompe perciò il suo insegnamento. Nel 1822 inizia il suo secondo viaggio in Italia e rientra a Berlino nel 1825, dove subisce una condanna di risarcimento a vita per le lesioni permanenti causate ad una sua petulante vicina di casa, da lui scaraventata giù per le scale. Dopo vent’anni, la morte della donna lo solleverà dalla trimestrale erogazione di denaro, ed egli annoterà nel suo registro contabile quattro lapidarie parole, rimaste memorabili: «obit anus, abit onus» («morta la vecchia, estinto il debito»). Nel 1831, l’epidemia colerica, di cui cadrà vittima Hegel, lo costringe a lasciare Berlino. Dopo essere rimasto un anno a Mannheim, nel 1833 si stabilisce definitivamente a Francoforte sul Meno. Nel 1836 pubblica il saggio Sulla volontà nella natura. Nell’aprile del 1838 muore a Jena la madre. Nel 1839, il suo saggio Sulla libertà della volontà umana vince il concorso bandito dalla Reale Società Norvegese delle Scienze, di Drontheim, mentre l’altro saggio Sul fondamento della morale, presentato l’anno successivo alla Reale Società Danese delle Scienze, non è premiato. I due saggi saranno pubblicati nel 1841 sotto il titolo: I due problemi fondamentali dell’etica. Nel 1844 esce presso l’editore Brockhaus la seconda edizione del Mondo come volontà e rappresentazione, mentre nel 1847 è pubblicata la seconda edizione della Quadruplice radice del principio di ragione sufficiente. Nel 1853, un saggio dell’inglese John Oxenford, elogiativo del pensiero filosofico di Schopenhauer, e tradotto in tedesco da Ernst Otto Lindner nella «Vossische Zeitung», contribuisce efficacemente a diffondere la sua fama. Nel 1858, al compimento del suo settantesimo compleanno, egli rifiuta la nomina a Socio della Reale Accademia delle Scienze di Berlino. Nel 1859 è pubblicata la terza edizione del «Mondo». Il 22 settembre 1860 soccombe ad una polmonite, contratta all’inizio del mese.
Di lui apprendiamo che era persona sgradevole, essendo reputato antidemocratico, incredibilmente avaro, iracondo, misantropo ed egoista. Il suo volontarismo irrazionalistico ed il suo pessimismo, da lui affermati a scapito della conoscenza, eserciteranno un influsso pernicioso in buona parte della filosofia posteriore e condurranno ad esiti infausti nella storia del XX secolo; non è peraltro da sottovalutare il suo influsso sul pensiero negativo, nel suo aspetto rifondante e costruttivo, e sul cosiddetto pensiero debole, entrambi germogliati sul terreno della crisi della ragione. Il pensiero di Schopenhauer, di scarsa incidenza nell’ambito rigorosamente filosofico, ebbe invece larga accoglienza negli ambienti artistici e letterari, per i larghi e suggestivi orizzonti dischiusi dalla sua vastissima cultura, per l’afflato mistico della sua ispirazione e per il fascino eccezionale della sua scrittura; un alto lascito, quest’ultimo, che si riflette nell’opera dei grandi stilisti (Sprachkünstler) della lingua tedesca, da Rilke a Hofmannsthal, da Nietzsche a Thomas Mann.
BIBLIOGRAFIA
Opere di Schopenhauer
Der handschriftliche Nachlaß in fünf Bänden (sechs Teilbänden), Verlag Waldemar Kramer, Frankfurt a. M. 1966-75.
Gesammelte Briefe, Hrsg. Arthur Hübscher, Bonn 1978.
Der handschriftliche Nachlaß in fünf Bänden, Deutscher Taschenbuch Verlag, München 1985.
Sämtliche Werke in fünf Bänden, suhrkamp taschenbuch wissenschaft, Frankfurt a. M. 1986.
Werke in fünf Bänden nach den Ausgaben letzter Hand herausgegeben von Ludger Lütkehaus, Haffmans Verlag AG, Zürich 1988.
Gesammelte Werke in zehn Bänden, Diogenes Verlag AG, Zürich 2007.
Traduzioni italiane
I due problemi fondamentali dell’etica, trad. di G.
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