- Ma devi: tu, con la tua bellezza, con la tua anima! Oh, Gladys, tu sei stata fatta per amare! Tu devi amare!

- Uno deve aspettare finché ciò non avvenga.

- Ma perché non puoi amarmi, Gladys? E’ il mio aspetto, o che?

Lei si piegò un po’. Mise avanti una mano - era una posa così china e graziosa - e mi spinse all’indietro la testa. Poi guardò la mia faccia rivolta in su con un sorriso insoddisfatto.

- No, non è questo - disse alla fine - . Non sei un ragazzo presuntuoso di natura, e così non c’è pericolo se ti dico che non è questo. E’ qualcosa di più profondo.

- Il mio carattere?

Lei annuì severamente.

- Cosa posso fare per emendarlo? Siediti e parliamone. No, davvero, non lo farò, se solo ti siedi!

Lei mi stava guardando con una meravigliata diffidenza che rappresentava per il mio animo molto di più che non la sua fiducia incondizionata. Come sembra primitivo e bestiale se lo mettete giù nero su bianco! E forse, dopo tutto, questo è solo un sentimento mio personale. Comunque, lei sedette.

- Ora dimmi cosa c’è che non va in me.

- Sono innamorata di un altro - disse. A mia volta saltai su dalla sedia.

- Non è nessuno in particolare - spiegò lei, ridendo dell’espressione della mia faccia - ; solo un ideale. Non ho mai incontrato il tipo d’uomo che dico.

- Parlami di lui. Com’è? -

- Oh, potrebbe essere molto simile a te.

- Molto gentile da parte tua dirlo! Beh, cosa fa lui che io non faccio? Non hai che da dirlo: astemio, vegetariano, aeronauta, teosofo, superuomo; ci proverò, Gladys, se solo mi darai un’idea di cosa ti piacerebbe.

Lei rise dell’elasticità del mio carattere. - Beh, in primo luogo, non penso che il mio ideale parlerebbe così - disse - . Sarebbe un uomo più fermo, più rigido, non così pronto ad adattarsi a uno sciocco capriccio di ragazza. Ma soprattutto dev’essere un uomo che sappia fare, che sappia agire, che sia capace di guardare la morte in faccia e non averne paura, un uomo dalle grandi imprese e dalle insolite esperienze. Non amerei un uomo, quanto piuttosto le glorie che egli abbia conquistato, perché esse si rifletterebbero su di me. Pensa a Richard Burton! (2) Quando ho letto la sua vita scritta dalla moglie ho capito così bene l’amore di lei. E Lady Stanley! Hai mai letto il meraviglioso ultimo capitolo di quel libro su suo marito?. (3) Quelli sono gli uomini che una donna può adorare con tutta l’anima, pur essendo lei, a motivo del suo amore, quella dei due che tutto il mondo onora di più in quanto ispiratrice delle nobili imprese.

Era così bella nel suo entusiasmo che ero sul punto di far precipitare tutto l’equilibrio del colloquio.

Tenni duro, e andai avanti con la discussione.