La mamma si era chiusa in camera sua, e quando finalmente scese i suoi grandi occhi erano bagnati di pianto, e le sue dolci labbra tremavano. Ceddie le corse subito incontro, e lei si chinò ad abbracciarlo e baciarlo: sentiva vagamente che qualcosa li rattristava entrambi, ma non sapeva bene cosa.
«Abbiamo amato molto questa casa, tesoro», disse, «e continueremo ad amarla, vero?»
«Sì, piccolo mio, certamente», rispose la donna in tono dolce e pacato.
Quindi montarono in carrozza: Cedric si strinse forte alla mamma, e quando lei si voltò a guardare fuori dal finestrino, le prese la mano e gliela serrò forte tra le sue.
Come d’un tratto, si ritrovarono a bordo, in mezzo a una gran confusione: sulla banchina c’era un continuo viavai di carrozze; passeggeri innervositi perché i loro bagagli ancora non si vedevano; grosse casse e bauli portati in giro; marinai che srotolavano le gomene chiamandosi a gran voce da un capo all’altro della nave; signore, signori, bambini, governanti che salivano a bordo, chi sorridente, chi con l’aria triste e silenziosa; qua e là qualcuno piangeva asciugandosi le lacrime con un fazzoletto... Cedric trovava ogni cosa molto interessante: guardava le funi, le vele ammainate, gli enormi alberi maestri della nave che sembravano toccare il cielo azzurro, e nel frattempo pensava a tutte le cose che aveva intenzione di chiedere ai marinai, comprese certe notizie sui pirati.
Era quasi il momento della partenza e Cedric se ne stava appoggiato al parapetto osservando gli ultimi preparativi e godendosi le grida concitate dei marinai e dei facchini, quando la sua attenzione venne attratta da uno strano movimento in uno dei gruppetti più vicini. Qualcuno cercava di farsi strada a viva forza: si trattava di Dick, che lo raggiunse quasi senza più fiato.
«Ho fatto tutta la strada di corsa!...», ansimò. «Sono venuto a vederti un’ultima volta. Volevo dirti che gli affari vanno benone!... Così, con i guadagni di ieri ti ho comprato questo. Potrai usarlo quando sarai in mezzo ai signori... La carta si è persa mentre cercavo di farmi strada tra la folla... sai, non volevano lasciarmi passare. Tieni, è un fazzoletto», disse tutto di fila, senza nemmeno fermarsi a respirare. Poi, sentendo suonare la campana, scappò via prima che Cedric potesse pronunciare una parola.
«Addio!... Mettilo quando sarai in Inghilterra!», gridò.
E sparì in mezzo alla gente. Cedric lo scorse poco dopo mentre lottava sul ponte inferiore per farsi largo e saltare a terra appena un istante prima che venisse tolta la passerella. Si fermò sul molo, sventolando in aria il cappello.
Cedric stringeva in mano il fazzoletto: era di lucida seta rossa, ricamato con ferri di cavallo e purpuree teste equine.
Si udì un gran fischiare e cigolare, e all’improvviso la confusione parve moltiplicarsi. La gente sul molo cominciò a salutare e quella sulla nave a rispondere.
«Addio! Addio, caro amico, addio!...», sembrava dire ognuno. «Ricordati di me! Scrivi non appena sarai a Liverpool!... Addio!...».
Il piccolo Lord Fauntleroy si sporse da parapetto agitando il gran fazzoletto rosso.
«Addio, Dick!», gridò con quanta voce aveva. «Grazie di tutto! Addio!...».
La grande nave si mosse, mentre la folla continuava a sbracciarsi in saluti. La madre di Ceddie si calò la veletta sugli occhi. In mezzo a tutta la confusione, Dick non poteva staccare lo sguardo dal visetto sorridente di Cedric e dai suoi capelli d’oro illuminati dal sole e accarezzati dal vento, mentre non udiva altro che la sua voce di bambino gridare:
«Addio, Dick, addio!...».
Fu così che il piccolo Lord Fauntleroy cominciò a navigare lentamente lontano dalla casa in cui era nato, verso la terra dei suoi antenati.
Capitolo quarto. In Inghilterra
Fu durante il viaggio che la mamma di Cedric decise di rivelargli che non avrebbero abitato insieme. Questa notizia diede al bambino un così grande dolore che Mr Havisham tentò in ogni modo di consolarlo dicendogli ripetutamente che suo nonno avrebbe di certo provveduto a sistemare sua madre nelle vicinanze, tanto da poterla vedere non appena lo desiderasse, perché era chiaro che altrimenti il piccolo non avrebbe sopportato la separazione.
«La mia casa sarà vicinissima al castello, Ceddie», insisteva la mamma ogni volta che il discorso toccava quell’argomento. «Soltanto un breve tratto di strada e potrai correre a trovarmi tutti i giorni. Chissà quante cose avrai da raccontarmi... Vedrai come saremo felici. Dev’essere un posto meraviglioso. Tuo padre ne parlava sempre... Lo amava molto, e lo amerai anche tu».
«Lo amerei ancora di più se tu fossi con me», rispondeva Cedric non un profondo sospiro. Non capiva per quale misterioso motivo il suo tesoro dovesse abitare in una casa diversa dalla sua, e Mrs Errol aveva deciso di non spiegargli il perché di tale situazione.
«Preferisco che non sappia nulla», aveva detto a Mr Havi- sham.
1 comment