Faber giocò:

21

6) Bianco: Ac1 x d2

Exmoor rispose con:

Nero: Af8 x e7

22

7) Bianco: Cg1 - f3;

Nero: Cb8 - c6

8) Bianco: Cb1 - c3;

23

Nero: Cg8 - f6

9) Bianco: Cc3 - e2;

Nero: Cf6 - d7

24

10) Bianco: Cf3 - d4;

Nero: Cc6 - e5

Ovviamente la Regina nera bloccata costituisce una preda appetibile.

Sicuro della propria mossa, Faber giocò:

11) Bianco: Cd4 - e6

Ma Exmoor rispose genialmente con:

25

Nero: Ce5 - d3+

Ci fu un momento di stupore. Poi la voce di Porcaro pronunciò queste parole incredibili:

— Ser Faber, è scacco matto!

In tutta la tenda scoppiarono applausi e urla di gioia. Exmoor si era tolto la parrucca e la copriva di baci frenetici.

Porcaro fece ampi gesti per ristabilire il silenzio. Poi dichiarò che ci sarebbe stata la rivincita. Per consuetudine, lo sconfitto gioca con i bianchi, sicché ser Faber restava dov’era e ser Exmoor giocava di nuovo con i neri.

Dopo un momento di riflessione, Faber, come nella prima partita, aprì con: 1) Bianco: e2 - e4

Exmoor rispose come in precedenza con

26

Nero: d7 - d5

Ma poi la partita prese tutt’altra piega.

2) Bianco: d2 - d3

27

Nero: e7 - e6

3) Bianco: Cg1 - f3

Nero: Cb8 - c6

28

4) Bianco: Ac1 - g5

a minacciare la Regina nera.

Ma Exmoor reagì vigorosamente mettendo sotto scacco il Re bianco: Nero: Af8 - b4+

Faber si difese con:

5) Bianco: Re1 - e2

Exmoor salvò la Regina con:

29

Nero: Rgd8 - d7

6) Bianco: Cb1 - c3

Nero: Cg8 - f6

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7) Bianco: a2 - a3

A questa minaccia all’Alfiere, Exmoor replicò con una minaccia simmetrica: Nero: h7 - h6

31

8) Bianco: Ag5 - h4

Nero: Ab4 - a5

9) Bianco: e4 - e5

32

Nero: d5 - d4

10) Bianco: Cc3 - a4

Nero: Cf6 - h5

Faber occupò brillantemente la casella debole c5: 33

11) Bianco: Ca4 - c5

La Regina nera è minacciata e ha una sola casella di fuga.

Ma Exmoor replicò con una mossa folgorante:

Nero: Ch5 - f4+

Un silenzio di morte gravò sui due giocatori.

Exmoor alzò verso Porcaro un viso che esprimeva lo stupore dell’innocenza.

Porcaro dovette rassegnarsi a pronunciare queste orrende parole:

— Ser Faber, è di nuovo scacco matto!

Sotto la tenda tornò a echeggiare la tempesta di acclamazioni.

Exmoor lanciava occhiate sgomente a dritta e a manca, come spaventato dalla portata del suo successo.

Porcaro si chinò su Faber e scambiò poche parole con lui in mezzo alla baraonda.

Poi, chiese silenzio e, rivolto a Exmoor, disse:

— Ser Exmoor, dopo due vittorie successive siete definitivamente vincitore, ed io non conosco in tutta la zona miglior giocatore di voi. Ma c’è un’usanza che vi propongo di onorare, quella di giocare la “bella”, una terza partita il cui esito non ha 34

valore e che si gioca per puro amor di gioco, dunque senza costrizioni o sanzioni.

Volete dunque giocare la bella? Per questa partita, naturalmente, avrete diritto ai bianchi.

Avendo Exmoor accettato, tutti ripresero il loro posto e l’attesa silenziosa si ripropose.

Exmoor avrebbe vinto una terza volta?

Rifletté a lungo guardando la scacchiera. Poi la sua manona si mosse e spostò la torre destra in Th1 - g3, come se si trattasse di un cavallo. Poi, fissò l’avversario con sguardo interrogativo.

Porcaro intervenne:

— Ser Exmoor, non capiamo. Non si può fare questa mossa.

— Perché? — domandò Exmoor. — Il mio pezzo non può muoversi a quel modo?

— Ser Exmoor — disse Porcaro, — si tratta di una Torre, non di un Cavallo. Lo ignorate?

— Amico Porcaro, amico Faber — disse Exmoor alzandosi – e la sua pancia urtò la scacchiera rovesciando tutti i pezzi — francamente sì, lo ignoravo. Come ignoro tutto di questo gioco. È la prima volta nella vita che tocco un pezzo degli scacchi e, in fede mia, non ho mai capito niente delle regole di questo gioco. E, per dirvela tutta, non me ne importa un fico secco.