Il progresso da una monarchia assoluta a una costituzionale e da una monarchia costituzionale a una democrazia, è il progresso verso un reale rispetto per l’individuo. Anche il filosofo cinese26 è stato abbastanza saggio da considerare l’individuo come la base dell’impero. La democrazia, come la conosciamo ora, è la forma piú evoluta di governo? Non è possibile fare un passo in avanti verso il riconoscimento e l’organizzazione dei diritti dell’uomo? Non ci sarà mai uno stato davvero libero e illuminato fino a quando non si riconoscerà l’individuo come una forza piú alta e indipendente, da cui derivano tutto il potere e l’autorità statali, e fino a quando non si tratteranno i singoli secondo questo principio. Mi piace immaginare uno stato che si possa finalmente permettere di essere giusto verso tutti gli uomini, e tratti gli individui con il rispetto che si deve a un vicino di casa. Uno stato che non senta minacciata la propria tranquillità da quelli che scelgono di vivere in disparte, senza immischiarsi e divincolandosi dal suo abbraccio, assolvendo comunque tutti i loro doveri di vicini e di esseri umani. Uno stato che, lasciando maturare questo tipo di frutti e raccogliendoli quando sono maturi, prepari la strada a un futuro ancora piú splendido e perfetto, che ho già immaginato ma non ho ancora visto da nessuna parte.

1. Il motto «Il governo migliore è quello che meno governa» è preso da «United States Magazine and Democratic Review», un mensile di letteratura e politica (1837-59). Ralph Waldo Emerson scrisse qualcosa di simile nel suo Politics (1844): «Per cui meno governo abbiamo, meglio è – piú ridotto il numero di leggi e il potere che è delegato».

2. La guerra dichiarata dal governo degli Stati Uniti contro il Messico (1846-1848) per fissare i confini del Texas. Si concluse con l’annessione di California, Nevada, Utah, Colorado, Arizona e New Mexico da parte degli Usa.

3. Da The Burial of Sir John Moore at Corunna di Charles Wolfe (1791-1823), poeta e uomo di chiesa. Questo poema rappresenta una delle piú famose elegie funerarie della letteratura inglese.

4. Da Hamlet (V, I, 236-37) di William Shakespeare.

5. Da King John (V, II, 79-82) di William Shakespeare.

6. La Rivoluzione americana prese avvio dalle battaglie di Concord e Lexington (Massachusetts) nell’aprile del 1775.

7. Il eeverendo William Paley (1743-1805) teologo e filosofo inglese. Il passaggio citato è ripreso da Principals of Moral and Political Philosophy, 1785. Si sa che Thoreau studiò questo testo quando si trovava all’Harvard College.

8. Luca, 9.24.

9. Cyril Tourneur (1575 circa - 1626), scrittore inglese di drammi teatrali, The Revenger’s Tragedie 4.4.72-73.

10. Corinzi, 5.6-8.

11. La convention del partito democratico del 1848 che elesse Lewis Case come candidato alla presidenza degli Stati Uniti. Fu poi sconfitto da Zachary Taylor, un comandante dell’esercito vittorioso contro il Messico.

12. «Nessuna Unione con gli schiavisti» era il grido di lotta degli abolizionisti. Il 4 luglio 1854 l’abolizionista William Lloyd Garrison bruciò una copia della Costituzione denunciandola come «un patto con la morte e un accordo con l’inferno». Thoreau era presente in quell’occasione e lesse il suo scritto La schiavitú nel Massachusetts.

13. Questo è l’ammontare della poll tax (tassa sulla persona fisica) che Thoreau si rifiutò di pagare.

14. Samuel Hoar (1778-1856) membro del Congresso originario di Concord, fu mandato dallo stato del Massachusetts a Charleston (Carolina del Sud) a perorare la causa di marinai di colore del Massachusetts che erano stati minacciati di arresto e di riduzione in schiavitú se fossero entrati nel porto. Fu espulso dalla città.

15. Matteo, 22.16-22.

16.