La famiglia Karnowski

 

 

I. J. Singer

 

 

La famiglia Karnowski

 

 

 

 

Adelphi

 

 

 

 

 


 

 

 

 

 

La famiglia Karnowski

Titolo originale Di mishpohe Karnowski

Traduzione di Anna Linda Callow

© 1943 Israel Joshua Singer

Copyright renewed 1971 by Joseph Singer

© 2013 Adelphi edizioni s.p.a.

Collana Biblioteca Adelphi

Prima edizione: febbraio 2013

Seconda edizione: aprile 2013

ISBN: 9788845927713

In copertina: Felix Vallotton, La visita (1899)

Kunsthaus, Zurigo

Scansione di Serenella

 

Il libro

 

 

Bastano a volte poche pagine per accorgersi di avere fra le mani un grande romanzo, e per cogliere quel timbro puro che ne fa un classico.

É ciò che accade con La famiglia Karnowski di Israel J. Singer, maestro dimenticato, rimasto per troppo tempo nel cono d'ombra del più celebre fratello minore Isaac B., Premio Nobel per la letteratura. La pubblicazione di questo libro, fra i memorabili del secolo scorso, ha quindi il sapore di un evento, e di un risarcimento: finalmente, il lettore potrà immergersi nel grandioso affresco familiare in cui si snoda, attraverso tre generazioni e tre paesi, - Polonia, Germania e America -, la saga dei Karnowski. Che comincia con David, il capostipite, il quale all'alba del Novecento lascia lo shtetl polacco in cui è nato, ai suoi occhi emblema dell'oscurantismo, per dirigersi alla volta di Berlino, forte del suo tedesco impeccabile e ispirato dal principio secondo il quale bisogna «essere ebrei in casa e uomini in strada». Il figlio Georg, divenuto un apprezzato medico e sposato a una gentile, incarnerà il vertice del percorso di integrazione e ascesa sociale dei Karnowski - percorso che imboccherà però la fatale parabola discendente con il nipote: lacerato dal disprezzo di sé, Jegor, capovolgendo il razzismo nazista in cui è cresciuto, porterà alle estreme conseguenze, in una New York straniante e nemica, la contraddizione che innerva l'intera storia familiare.

Con una sapiente orchestrazione che è insieme un crescendo e un inabissarsi. Singer non solo ci regala pagine d'inconsueta bellezza ma getta anche uno sguardo chiaroveggente sulla situazione degli ebrei nell'Europa dei suoi anni, rivelando quelle virtù profetiche che, quasi loro malgrado, solo i veri scrittori possiedono.

 

L'autore

 

 

Israel Joshua Singer (1893-1944) è stato prolifico autore di romanzi, racconti e articoli giornalistici in yiddish. Nato a Bilgoraj, cresciuto a Leoncin e poi a Varsavia, viaggiò a lungo in Polonia, Galizia e Unione Sovietica per poi emigrare negli Stati Uniti nel 1934. La famiglia Karnowski fu pubblicato per la prima volta nel 1943.

 

 

PARTE PRIMA - DAVID

 

CAPITOLO 1

 

 

I Karnowski della Grande Polonia erano noti per il loro carattere testardo e provocatore, ma allo stesso tempo stimati per la vasta erudizione e l'intelligenza penetrante. La genialità era inscritta nelle alte fronti da studioso e negli occhi profondi e inquieti, neri come il carbone. Ostinazione e sfida si leggevano sui nasi forti e sproporzionati che spiccavano beffardi e arroganti nei loro volti scarni: poche confidenze! É per via di questa testardaggine che nessuno in famiglia era diventato rabbino, anche se non sarebbe stato difficile, e tutti avevano intrapreso la via del commercio. Per lo più trattavano legname, e conducevano zattere di tronchi sulla Vistola, spesso fino a Danzica. Nelle baracche costruite per loro dagli zatterieri sui tronchi galleggianti, si portavano pile di volumi del Talmud e altri testi sacri che studiavano con passione. Sempre a causa del loro carattere, non erano devoti di nessun rabbino hassidico e, accanto alla dottrina talmudica, coltivavano anche l'interesse per argomenti profani come la matematica e la filosofia e leggevano perfino libri in tedesco, stampati in aguzzi caratteri gotici. Per quanto non nuotassero nell'oro - si guadagnavano onestamente di che vivere e niente più -, i loro figli trovavano moglie tra le più ricche casate della Grande Polonia.

Le più facoltose ragazze in età da marito si contendevano i prestanti ed eruditi rampolli della ramificata famiglia Karnowski intorno ai quali aleggiava il soave profumo del legno e dell'acqua. David Karnowski se l'era assicurato Leib Milner, il più grosso commerciante di legname di Melnitz. Già il primo shabbat dopo le nozze, al momento della sua presentazione alla sinagoga, l'altezzoso genero forestiero ebbe uno scontro con il rabbino e i notabili della cittadina. Benché egli stesso polacco, David Karnowski, da raffinato purista della grammatica ebraica, lesse il capitolo di Isaia della settimana con la pronuncia lituana è l'attenzione alla lingua tipica dell'intellettuale di stampo illuminista che non era certo nelle corde dei hassidim locali.

Dopo la preghiera, il rabbino fece comprendere senza mezzi termini al giovane straniero che da lui a Melnitz, quell'ebraico da misnagdim lituani 1 non godeva di grande considerazione. «Capisci, giovanotto,» aveva detto in tono scherzoso «noi non pensiamo che il profeta Isaia fosse un litvak, e tanto meno un nemico dei hassidim»

«Ma è proprio il contrario, rabbino,» aveva risposto David Karnowski «era precisamente un litvak e un misnaged, e ve lo dimostrerò»

«E quale sarebbe la prova a sostegno di questa tesi, giovanotto?» domandò il rabbino, attorniato dai membri più in vista della comunità, curiosi di seguire la disputa con il colto forestiero.

«É molto semplice,» rispose David Karnowski «se il profeta Isaia fosse stato polacco e hassid, avrebbe ignorato la grammatica e infarcito il suo ebraico di errori, come tutti i rabbini hassidici». Una simile replica da parte di un ragazzetto, e per giunta davanti a tutti i notabili, il rabbino non se l'aspettava. Era così sconvolto di essere stato reso ridicolo dallo straniero, che cominciò a balbettare.

Avrebbe voluto rispondere qualcosa ma non riusciva a mettere in fila due parole, e questo lo scombussolò ancor di più. David Karnowski fissava beffardo il rabbino umiliato. A partire da quel momento, questi ebbe paura del giovane straniero. I notabili che occupavano i posti più prestigiosi vicino alla parete orientale della sinagoga, dove sedevano anche Karnowski e il suocero, presero a soppesare ogni parola che gli rivolgevano. Ma quando un sabato il giovane osò portare l'eresia nella casa di preghiera, i notabili misero da parte ogni timore e gli dichiararono guerra aperta. Accadde durante la lettura della Torah, mentre gli uomini si erano voltati dalla parete orientale per guardare verso la tribuna e ripetevano fra sé, a voce bassa, le parole pronunciate dal loro concittadino chiamato alla lettura pubblica. Anche David Karnowski, con lo scialle da preghiera nuovo posato non sulla testa, ma sulle spalle alla maniera dei misnagdim, era immerso nel suo Pentateuco. A un tratto il libro gli cadde di mano. Senza fretta si chinò a raccoglierlo.