A destra l’uscio e la finestra della casa, sotto un pergolato. A sinistra il pozzo e la legnaia. Sedile di pietra fra l’uscio e la finestra. Nel muro in fondo, coronato d’erbacce e vetri rotti, la porta che si apre sulla via. Al di là veduta del villaggio, in proscenio, sino al Monte dei Cappuccini, di cui si vede a sinistra un angolo del convento, e la gran croce di pietra dinanzi alla chiesa. Le finestre e i terrazzini delle case dirimpetto sono ornati a festa, con lampioncini di carta e coltroni colorati.
SCENA I
Mara, poi Nanni.
Mara è occupata ad ornare la casetta con ramoscelli di mortella e lampioncini di carta
colorata. Entra Nanni dalla porta in fondo, e va ad abbracciarla, commosso.
MARA
(sorpresa e tutta contenta). Ah! ah!… Che buono!…
In atto di gentil ritrosia.
Cosa fate adesso?… Possono vedere i vicini!
NANNI
Portami qua mio figlio; voglio baciare anche lui.
MARA
Siete stato a confessarvi?.
NANNI
Sì, lo vedi.
MARA
(sorridendo). È questa la penitenza che vi ha dato il confessore?
NANNI
No, non è la penitenza… sono contento… Chiama il bambino.
MARA
Sentiamo, che gli avete detto al confessore?
NANNI
Ah!… allora mi confesso con te adesso…
MARA
(come sopra). Non me lo potete dire, sentiamo?
NANNI
(tornando ad abbracciarla). Basta, ti voglio bene, e te lo meriti.
MARA
(cogli occhi luccicanti di riconoscenza). Proprio proprio, me ne volete?
NANNI
Sciocca, adesso! sciocca! Fa bisogno?…
MARA
(quasi piangendo dalla contentezza). Sì, vi credo, ora! vi credo! Avete la faccia che vi credo!
Chinandosi a baciargli la mano.
Benedetto!… le buone feste che mi date!… benedetto!…
NANNI
(commosso anche lui). Basta, sciocca!… povera sciocca!… Basta ora!
MARA
(col cuore riboccante). Voglio dirvelo! Mi avete dato tante pene! Tanto mi avete fatto penare, senza saperlo voi stesso!…
NANNI
(imbarazzato). Io?…
MARA
(mettendogli una mano sulla bocca). Sì, non mi dite altro. Non mi fate parlare…
Guardandolo amorosamente viso contro viso e scuotendo il capo.
Ma ora no, è vero? Ora volete bene a me sola?…
NANNI
Vedi!…
MARA
No, non andate in collera.
Sorridendogli amorevolmente.
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