Ogni desiderio di vedere il mio amico perduto o comunicare con lui mi aveva lasciato. La sola idea mi atterriva. Mi sentivo inorridire al pensiero che fosse tornato, e non volevo più restare sola né dormire sola. Mi fu consigliato di cercare una località più piacevole di Winchester (dove allora risiedevo), e venne affittata per me una casa a Sydenham. Ma anche là il senso della presenza di John Powles era acuto come prima, e continuai a provarlo per parecchi anni, finché divenni una studiosa LA MORTE NON ESISTE di Florence Marryat
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dello spiritismo come scienza.
Ho riferito, nel capitolo che contiene la relazione della mia prima séance, come l’unico volto a me noto che riconobbi fu quello del mio amico John Powles, e quanto mi avesse esaltato il vederlo. Quel riconoscimento mi fece tornare tutti i miei antichi desideri e la curiosità di comunicare con gli abitanti del Mondo Invisibile. Appena ebbi iniziate le indagini nel mio circolo familiare, John Powles fu il primo spirito che mi parlò mediante il tavolino, e da allora fino a oggi non ho mai cessato di avere comunicazioni con lui.
Tuttavia egli è molto restio, (proprio come quando era con noi), a parlare davanti a estranei, e di rado manifesta la sua presenza se non sono sola. In queste occasioni, però, parla molto volentieri per ore di tutti gli argomenti che lo interessavano quando era in vita.
Subito dopo che si divulgò la voce che tenevo sedute, fui presentata alla signorina Showers (1), figlia del generale Showers dell’armata di Bombay.
(1) Mary Showers, detta Rosie, fu una delle più note medium inglesi a
materializzazione nell’ultimo trentennio del secolo scorso. Da bambina
parlava con esseri invisibili, poi produsse fenomeni di psicocinesi e
materializzazioni. Entrava nel gabinetto medianico con un fascio di nastri o
di spaghi e, poco dopo, aperte le tende, appariva strettamente legata. Lo
spirito materializzato era per lo più una fanciulla, «Florence», più bassa di
lei e che poteva modificare la sua altezza. Nell’aprile del 1894, in casa
dell’avvocato Cox, si scoprì che «Florence», almeno in quell’occasione, era la
stessa medium: il Cox sostenne che Rosie, in trance, aveva inconsciamente
personificato lo stesso spirito (U.D.).
Questa giovane, oltre a essere poco più di una fanciulla - credo che avesse circa sedici anni - non era medium professionista. Le sedute a cui venivano invitati suoi amici per essere testimoni delle straordinarie manifestazioni che avvenivano in sua presenza, erano strettamente private. Offrivano dunque agli investigatori un enorme vantaggio perché i fenomeni erano al di sopra di ogni sospetto, e d’altra parte la signorina Showers accettava di essere controllata in ogni modo possibile. Avrò occasione più avanti, di dare maggiori particolari sulla medianità di lei: qui mi limiterò a quei casi che provano la presenza di John Powles.
La signorina Showers, quando la incontrai, abitava con sua madre in un appartamento di affitto, dove non avevano mezzi né occasioni di ingannare i loro amici anche se avessero voluto farlo. Devo aggiungere che esse non sapevano nulla della mia vita e delle mie esperienze in India, avvenute molto LA MORTE NON ESISTE di Florence Marryat
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prima che le incontrassi. Alla prima seduta di «volti spiritici» che la signorina Showers mi diede, ella si sedette semplicemente dietro le tende della finestra, che erano state unite con spilli fino a metà altezza così da lasciare, più in alto, un’apertura a forma di V. La voce di «Peter» (il principale controllo della signorina) cominciò a parlare a noi e alla medium di dietro le tende, e proseguì in continuazione facendo commenti sui volti a mano a mano che apparivano nell’apertura. Infine mi disse: «Signora Ross-Church, c’è qui uno che dice di chiamarsi Powles e che desidera parlarvi, solo che preferisce non mostrarsi perché non è affatto simile a quello che era». «Ditegli di non badare a questo», risposi; «lo riconoscerò sotto qualunque aspetto». «Bene, se assomigliava a questo, era una bellezza», esclamò «Peter» e subito apparve un volto che, per quanti sforzi di immaginazione facessi, non potei assolutamente dire che presentasse la minima somiglianza col mio vecchio amico. Era duro, rigido e senza vita. Quando fu scomparso, «Peter» disse:
«Powles assicura che, se verrete spesso a far sedute con Rosie (la signorina Showers), egli diverrà a poco a poco identico a quello che era». E, naturalmente, mi sentii fin troppo ansiosa di accettare l’invito.
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