)
No, niente, amico mio, tutti in panciolle,
le prostitute come i lestofanti.
GONZALO -
… Governerei con tale perfezione,
da non rimpiangere l’età dell’oro.
SEBASTIAN -
( c.s. )
Salute a Sua maestà!
ANTONIO -
( c.s. )
Viva Gonzalo!
ALONSO -
Basta, ti prego. Quel che dici è nulla.
GONZALO -
Lo credo anch’io, signore.
Ma lo facevo per offrire l’estro
a questi riveriti gentiluomini
dai polmoni così pronti e sensibili
che sanno ridere appunto di nulla.
ANTONIO -
Era di voi che si rideva, infatti.
GONZALO -
Di me che nulla sono, certamente,
rispetto a voi, in queste allegre ciance;
perciò potete pure seguitare
a ridere di nulla.
ANTONIO -
Che stoccata!
SEBASTIAN -
Sì, se non fosse caduta di piatto.
GONZALO -
Voi siete uomini di ardito stampo:
capaci anche di svitar la luna
fuori della sua sfera,
se rimanesse cinque settimane
senza cambiare fase.
Entra ARIELE, invisibile, intonando una musica solenne
SEBASTIAN -
E perché no?
E ce ne serviremmo di lanterna
per andare a cacciare pipistrelli.
ANTONIO -
( A Gonzalo)
Suvvia, signore, non ve la prendete.
GONZALO -
No, no, state tranquillo.
Non metto a repentaglio il mio buon nome
per simili bazzecole…
E dal momento che mi sento addosso
una gran pesantezza…
non mi vorreste conciliare il sonno
continuando con le vostre risa?
ANTONIO -
Mettetevi a dormire ed ascoltateci.
( S’addormentano tutti, tranne ALONSO,
SEBASTIAN e ANTONIO)
ALONSO -
E che, si sono addormentati tutti?
così, tutti d’un colpo?
Anch’io vorrei poter chiudere gli occhi
ed insieme con loro i miei pensieri…
e sento ch’essi sono inclini a farlo.
SEBASTIAN -
Vogliate compiacervi, monsignore,
di non respingere una tale offerta:
il sonno non fa visita al dolore
se non in rari casi,
e quando ciò succede, è un vero balsamo.
ANTONIO -
Noi due, signore, mentre riposate,
staremo qui a farvi buona guardia
e a vegliare alla vostra sicurezza.
ALONSO -
Grazie. Mi vince un pesante torpore.
( S’addormenta - Esce Ariele)
SEBASTIAN -
Che strana sonnolenza
s’è impossessata di tutti costoro.
ANTONIO -
Sarà un effetto del clima.
SEBASTIAN -
Perché allora non fa calar le palpebre
anche a noi? Io non mi sento affatto
disposto al sonno.
ANTONIO -
Né mi sento io.
Ho al contrario lo spirito ben desto.
Si sono sprofondati nel letargo
tutti, come se fossero d’accordo,
tutti di colpo, come folgorati…
Ah, quale idea(36), mio nobile Sebastian!
Quale idea mi balena… No, no, niente!
Eppur mi par di leggertelo in viso,
Sebastian, quello che potresti essere:
l’occasione ti chiama,
ed io già mi figuro, nella mente,
scendere sul tuo capo una corona.
SEBASTIAN -
Che dici? Sei ben sveglio?
ANTONIO -
Certo. Non senti che ti sto parlando?
(36) “What might, worthy Sebastian… O, what might?” : “Might” è qui “idea”, “intenzione”; nello stesso senso cfr.
“Sogno di una notte di mezza estate” V, 1, 91-92: “Noble respect / takes it in might not in merit” = “in the intention,
not in the performance” .
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