Dopo brevi viaggi in Bretagna e in Italia, il 27
febbraio 1883 nasce a Parigi Lucien, primo figlio di Josephine Litzelmann e «di padre ignoto». Dopo qualche interessamento iniziale Guy abbandona al suo destino la madre e la creatura che è con tutta evidenza suo figlio.
Gli anni 1885-86 sono caratterizzati da lunghi viaggi in Italia (Firenze e la Sicilia, in compagnia dei pittori Gervex e Legrand) e a Londra (ospite del barone Ferdinand de Rothschild). Maupassant è ormai un uomo ricco, triste e solitario che possiede uno yacht personale, tre ville lussuose (a Cannes, a Etretat, a Parigi) e può permettersi soggiomi da nababbo quando va a svernare nell’Africa settentrionale, ma la sua salute peggiora di giorno in giorno, con lancinanti emicranie quotidiane, diminuzione preoccupante della vista, improvvisi attacchi di isterismo altemati a lunghe pause di depressione e di mutismo.
Durante l’anno 1891 lo scrittore intraprende ben quattro procedimenti legali contro i suoi editori accusati – pare a torto – di futili mancanze. In quello stesso anno Maupassant arriva a Champel-les-Bains, vicino a Ginevra per una cura in quello Stabilimento Idroterapico. Vi incontra, come riferisce Alberto Savinio nella sua straordinaria biografia Maupassant e l’Altro, il suo
amico dottor Cazalis e gli confida:
«In questa borsa ci sono le prime cinquanta cartelle del mio nuovo romanzo, L’Angelus,
ma da un anno a questa parte non sono stato più capace di scrivere una sola riga. Se fra tre mesi il libro non è finito, io mi sparo».
Spinto da una malattia incurabile17 sulle soglie d’una atroce pazzia, M. tenta di togliersi la vita il primo gennaio del 1892: pochi giorni dopo perde completamente la 17 Il dottor Thomas, che lo curò lungamente, afferma che «la sifilide lo divorava dall’interno, giorno per giorno». Altri invece insistono su un lento autoavvelenamento causato da stupefacenti oppure parlano dichiaratamente di eredità patologica, dato che anche la madre e il fratello di Maupassant trascorsero i loro ultimi giorni in un manicomio; per la prima ipotesi valga una lettera di M. al dottor Fleury, dove, parlando dell’elaborazione di Pierre et Jean egli afferma: « Je n’en ai pas écrit
une ligne sans m’énivrer avec de l’éther… J’ai trouvé dans certe drogue une lucidité supérieure,
«mais ça m’a fait beaucoup de mal»,
mentre a proposito della demenza ereditaria ci sembra ragione e viene internato nella casa di salute del dottor Blanche a Passy, dove muore
– dopo diciotto mesi di pazzia furiosa – il 6 luglio 1893.
Non ha ancora 43 anni.
Il migliore dei suoi biografi, Edouard Maynial, ha scritto che «tutta la sua vita appartenne all’opera che portava in sé, che lo martirizzava e lo trascinava imperiosamente, e la cui frenesia perpetua e implacabile l’ha prematuramente esaurito».
Le opere
Le opere di G. de Maupassant sono state tutte edite a Parigi, salvo indicazione contraria. Histoire du vieux temps,
ed. Tresse, 1879.
«Boule de suif», in Les soirées de Médan,
ed. Charpentier, 1880.
Des vers,
ed. Charpentier, 1880, I ed. 25 aprile, la II ed. del giugno dello stesso anno è accresciuta da una prefazione sulla morte di Flaubert.
La maison Tellier,
ed. Havard, 1881.
«Préface pour Thérmidore de Claude Godard d’Aucourt», ed. Kistemaeckers, Bruxelles 1881.
Mademoiseille Fifi,
ed. Kistemaeckers, Bruxelles 1881.
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