- Entriamo lo stesso, nei cassetti dev’esserci parecchia grana! -

ribatté il secondo.

In quel momento Culculina, che si era trascinata verso l’interruttore della luce in silenzio, illuminò improvvisamente la stanza.

Gli scassinatori rimasero interdetti di fronte allla sua nudità.

- Merda! - disse il primo. - Parola di Cornaboeux, non mancate certo di gusto!

Era un colosso scuro dalle mani pelose. La barba incolta lo rendeva ancora più orrendo.

- Guarda un po’ che roba, - disse il secondo. - Ma la merda non è poi un guaio, porta fortuna!

Si trattava di una pallida canaglia guercia, che si rigirava tra le labbra una cicca spenta.

- Proprio vero, Scialuppa - disse Cornaboeux, ci ho appena messo il piede sopra, e come prima fortuna credo che m’infilerò ‘sta figliola. Ma prima sistemiamo il giovinotto.

E gettandosi su Mony spaventatissimo, i due ladri lo imbavaglia-rono e gli legarono braccia e gambe.

Poi, girandosi verso le due donne tremanti di paura, ma un tantino divertite, Scialuppa disse:

- E voi, bambine, cercate di essere gentili, se no vi sistemo per le feste.

Aveva in mano una canna, e la passò a Culculina ordinandole di picchiare Mony con tutte le sue forze.

Poi le si mise alle spalle ed estrasse dai calzoni un membro sottile come un mignolo, e però molto lungo. Culculina cominciava a divertirsi.

Scialuppa, come inizio, le dette due pacche sulle natiche dicen-dole:

- Ci siamo, bel sederotto! ti toccherà suonare il piffero, ora!

Maneggiava e palpava il gran culo vellutato, e, passata una mano sul davanti, gingillava col clitoride, poi, improvvisamente, infilò nel didietro l’asta lunga e sottile.

La donna incominciò ad agitare il sedere picchiando intanto Mony.

Non potendo né difendersi né gridare, questi si dimenava come un verme ad ogni bastonata, che lasciava un segno dapprima rosso ma che stingeva subito in un colore violetto. Man mano che l’operazione di Scialuppa andava avanti, Culculina eccitata picchiava sempre più forte, gridando:

- Porco, carogna, prendi questo, e prendi quest’altro… Scialuppa, fammi entrare il tuo stuzzicadenti fino in fondo.

Il corpo di Mony sanguinò da ogni parte.

Nel frattempo Cornaboeux aveva afferrato Alessina e l’aveva get-tata sul letto. Cominciò col mordicchiarle i capezzoli che cominciarono a indurirsi. Poi scese fino al sesso e vi accostò avidamente la bocca, mentre tirava i bei peli biondi e ricciuti del pube. Si rialzò e tirò fuori un membro enorme, ma corto, dalla testa paonazza. Rivoltò la ragazza, e si mise a sculacciarla sul grande culo roseo; di tanto in tanto passava la mano nella fessura culina.

Poi strinse a sé la ragazza col braccio sinistro, in modo da avere a portata della mano destra il suo sesso. La sinistra la teneva per la barba di quella… e non era piacevole per lei, che si mise a piangere e a gemere sempre più forte, specialmente quando Cornaboeux ricominciò a sculacciarla a più non posso. Le grandi cosce rosa fremevano tutte, e il sedere pure, ogni volta che vi CAPITOLO TERZO

(parte 6)

piombava la zampata dello scassinatore. Cercò di difendersi, e con le manine libere si mise a graffiare la faccia barbuta del violento, e gli tirò i peli del viso cosi’ come quello le tirava la barba del sesso:

- D’accordo! - disse Cornaboeux, e la rivoltò sulle spalle.

In quell’istante, la ragazza poté vedere lo spettacolo formato da Scialuppa che inculava Culculina che picchiava Mony che aveva il sedere tutto sanguinato, e questo la eccitò.