Il piano è stato studiato senza di voi e sarebbe stato portato a termine senza il vostro intervento, se lei non desiderasse che voi foste il suo liberatore!
LEICESTER
Allora voi mi assicurate che, nella congiura, non è stato fatto il mio nome?
MORTIMER
State tranquillo. Come mai, conte, siete tanto preoccupato per una notizia che vi favorisce? Volete salvare la Stuarda e farla vostra, trovate degli alleati e all’improvviso vi cadono dal cielo anche i mezzi adatti a raggiungere lo scopo… e manifestate perplessità e non un irrefrenabile entusiasmo?
LEICESTER
La forza è inutile in questo caso. La faccenda è troppo rischiosa.
MORTIMER
Anche l’attesa presenta dei rischi.
LEICESTER
Vi ripeto, cavaliere, che non possiamo correre rischi.
MORTIMER (con amarezza)
Non potete farlo voi, che volete possederla! Mentre noi che desideriamo la sua salvezza non abbiamo esitazioni…
LEICESTER
Giovanotto, siete troppo audace e la strada è un terreno pieno di insidie.
MORTIMER
E voi avete un’eccessiva prudenza in una partita dove è in gioco l’onore.
LEICESTER
Io vedo le reti che ci vengono tese.
MORTIMER
Io ho il coraggio di distruggerle.
LEICESTER
Questo coraggio è follia, e vana audacia.
MORTIMER
Milord, sarete saggio ma non vi si può definire coraggioso.
LEICESTER
Volete fare la fine di Babington?
MORTIMER
Non mi pare che vogliate emulare la grandezza di Norfolk.
LEICESTER
Norfolk non ha conquistato la sua sposa.
MORTIMER
Ma ha dimostrato di meritarla.
LEICESTER
Se perdiamo, la trascineremo nella rovina.
MORTIMER
Se badiamo alla nostra incolumità, lei non si salverà di certo.
LEICESTER
Ma voi, rifiutandovi di pensare e di ascoltare buoni consigli, in un soprassalto d’impeto e d’ira rovinerete ciò che era prossimo alla realizzazione.
MORTIMER
Prossimo, e intrapreso da voi, non è così? Cosa avete fatto per salvarla? Ah, se fossi stato così infame da assassinarla come mi aveva ordinato la regina, e come si aspetta che io proceda… dite, cosa avete deciso per proteggere la sua vita?
LEICESTER (stupito)
La regina vi ha dato un incarico simile?
MORTIMER
Si è sbagliata a giudicarmi, come Maria con voi.
LEICESTER
E voi avete acconsentito? Parlate!
MORTIMER
Le ho offerto la mia mano, perché non ne assoldasse altre.
LEICESTER
Avete agito prudentemente. Questo ci lascia un certo margine. Lei è certa che voi eseguiate il triste compito che vi ha affidato, la sentenza è sospesa e noi guadagniamo tempo…
MORTIMER (impaziente)
No, lo perdiamo, invece!
LEICESTER
La regina ha fiducia in voi, e per questo non esiterà a mostrarsi generosa e pietosa davanti al mondo. Forse, con un po’ d’astuzia, la convincerò a incontrarsi con la sua rivale, un gesto che la riscatterà ai suoi stessi occhi. Burleigh ha ragione. Se la incontra, la sentenza non può essere eseguita. Sì, tenterò, farò di tutto.
MORTIMER
Cosa otterrete? Quando la regina capirà che l’ho ingannata, e che Maria continua a vivere, tutto non rimarrà come prima? Non guadagnerà mai la libertà. Nella migliore delle ipotesi, rimarrà in carcere. Se, per risolvere la faccenda, ci vuole una prova di forza, allora perché esitare? Avete il potere e, se volete, la possibilità di armare un esercito solo contando i nobili che vivono nei vostri castelli! Maria ha molti altri amici segreti: le nobili casate degli Howard e dei Percy, anche se prive dei loro capi, sono pur sempre ricche di uomini di valore e attendono solo un Lord audace e potente che dia il buon esempio! Giù la maschera. Agite allo scoperto! Da cavaliere difendete la donna amata, e impegnatevi per amor suo in una nobile tenzone! Se volete, potete impadronirvi della regina d’Inghilterra. Convincetela ad accompagnarvi, come fece tante volte in passato, in uno dei vostri castelli, e comportatevi virilmente, asservitela al vostro dominio e tenetela sequestrata finché non abbia liberato la Stuarda!
LEICESTER
Mi fate tremare… Dove vi trascina la vostra follia? Non conoscete il terreno su cui vi muovete? Non sapete nulla di questa vita? O ignorate come stanno le cose qui a corte dove la tirannia di questa donna ha imposto agli animi una schiavitù assoluta? Inutile cercare qua dentro le tracce di quello spirito eroico che si sentiva risuonare un tempo… Tutti sono schiavi di una donna, e il coraggio non ha più alcuna possibilità di sopravvivenza. Ascoltatemi attentamente, e non sciupate le vostre energie in gesti precipitosi. Sento venire qualcuno. Ritiratevi.
MORTIMER
Maria spera! Devo tornare da lei con un nulla di fatto?
LEICESTER
Ripetetele il mio eterno amore!
MORTIMER
Ripeteteglielo voi stesso! Mi sono offerto spontaneamente per salvarla, e non per trasmetterle le vostre ambasciate d’amore! (Esce)
Scena nona
Elisabetta, Leicester.
ELISABETTA
Chi c’era qui poco fa? Ho sentito parlare.
LEICESTER (voltandosi terrorizzato a quelle parole)
C’era Sir Mortimer.
ELISABETTA
Cos’avete, Lord? Come mai siete così agitato?
LEICESTER (riprendendosi)
È colpa del tuo aspetto! Non ti ho mai visto così bella, e il tuo splendore mi confonde. Ahimè!
ELISABETTA
Perché sospirate?
LEICESTER
Non ne ho forse motivo? Ti guardo, contemplo estasiato il tuo aspetto che mi rinnova crudelmente il dolore della tua prossima perdita.
ELISABETTA
Cosa perdete?
LEICESTER
Perdo il tuo cuore, la tua amata persona. Presto sarai felice tra le braccia di un consorte focoso e appassionato, che possederà il tuo cuore. Egli è di sangue reale, ed io non lo sono, ma sfido il mondo intero a trovare qualcuno che ti ami più di me, che ti adori fino alla follia! Il d’Anjou non ti ha mai visto, e perciò in te egli ama solo il nome, l’aureola della tua gloria, mentre io amo solo te! Se fossi una povera pastorella, e io il principe più ricco del mondo, scenderei dal trono per deporre la corona ai tuoi piedi.
ELISABETTA
Non rimproverarmi, Dudley: devi compiangermi, invece! Io non sono libera di porre domande al mio cuore, che avrebbe fatto un’altra scelta. Come invidio le altre donne che possono elevare al proprio rango l’uomo che amano! Io non ho la fortuna di poter cingere la corona in capo all’uomo che amo più di qualsiasi cosa sulla terra… La Stuarda è stata in grado di farlo, e ha concesso la sua mano a chi le dettava il cuore: lei si è concessa tutta la felicità possibile, e ha bevuto fino all’ultima goccia il calice del piacere!
LEICESTER
Ma adesso vuota il calice amaro della sofferenza.
ELISABETTA
Non si è mai preoccupata del giudizio del mondo. Ha vissuto con deplorevole leggerezza, e si è sempre rifiutata di assumersi quelle gravi responsabilità che io ho scelto di mia libera iniziativa! Avevo anch’io il diritto di pretendere le gioie della vita, ma ad esse ho preferito i doveri irrecusabili che spettano a un sovrano. Eppure lei ha sedotto tutti gli uomini, perché ha voluto ad ogni costo essere soltanto una donna e ancor oggi giovani e vecchi ne ricercano i favori. Gli uomini sono fatti così: schiavi dei sensi, cercano ovunque il piacere e non sanno piegarsi con devozione e rispetto a tutto ciò che rappresenta un dovere! Non hai notato che foga giovanile ha inalberato Talbot quando ci ha descritto la sua bellezza?
LEICESTER
Perdonalo. È stato il suo guardiano, e lei con la sua abilità a forza di lusinghe l’ha sedotto.
ELISABETTA
Ma è proprio così bella? Ho sentito tanto spesso tessere le lodi di questo fantasma che mi è venuta la curiosità di appurare se il giudizio comune corrisponde al vero. In genere i ritratti ingentiliscono, le descrizioni esagerano, e ho imparato a fidarmi solo dei miei occhi… Perché mi guardi così?
LEICESTER
Ti confrontavo mentalmente a Maria. Devo confessarti che, se si potesse fare in segreto, una volta mi piacerebbe ammirarti vicino a lei! Allora il tuo trionfo sarebbe schiacciante! Che umiliazione sarebbe per lei dover constatare di persona - l’invidia ha buoni occhi, come sai - che tu, oltre a superarla di statura e nobiltà d’aspetto, le sei immensamente superiore in qualsiasi altra virtù!
ELISABETTA
Lei è molto più giovane.
LEICESTER
Più giovane! Non sembra a vederla. Probabilmente, le sofferenze l’hanno fatta invecchiare precocemente. Ma la sua più crudele umiliazione sarà quella di vederti andare sposa. Tutte le sue speranze ormai fanno parte del passato, ed essere costretta a vederti andare incontro alla felicità, sposando il Delfino… Lei che si è sempre vantata delle sue nozze francesi, di quella corte di cui continua a invocare la protezione!
ELISABETTA (con finta indifferenza)
Tutti mi implorano perché la veda.
LEICESTER (vivacemente)
Lo sollecita come una grazia, e tu dovresti concederglielo come un castigo! Tu puoi mandarla al patibolo, ma credimi: preferirebbe morire piuttosto di vedersi annientata dalla tua bellezza! Voleva uccidere te, e tu uccidi lei… Se ti vedrà nel tuo splendido aspetto, sorretta dalla tua fama senza macchia, circonfusa dalla pura aureola della virtù - la stessa virtù che, nei suoi amori, ha dissipato in modo deplorevole - quando ti vedrà, cinta del tuo diadema rilucente, dolce e soave in prossimità delle nozze, allora sì, non c’è dubbio, per lei suonerà l’ora della fine. Non solo.
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