Ora è il vostro turno: dimostrate quanto vale un gran nome e un ardire disposto ad affrontare qualsiasi rischio!
LEICESTER (si ferma, calmandosi improvvisamente)
Farò come dite voi. (Va verso la porta, l’apre e chiama) Ehi, guardie! (All’ufficiale che entra con un manipolo di guardie) Arrestate questo traditore, e sorvegliatelo! È stata scoperta un’orribile cospirazione, vado personalmente a riferirlo a Sua Maestà. (Esce)
MORTIMER (impietrito dallo stupore, si riprende e osserva con infinito disprezzo Leicester che si allontana)
Ah, infame! Non me lo merito? Aver riposto la mia fiducia in quel miserabile! Che mi schiaccia e passa oltre, e la mia rovina gli offre un insperato appiglio per salvarsi… Salvati pure! Terrò la bocca chiusa. Non voglio coinvolgerti nella mia rovina, non voglio averti accanto nemmeno nella morte. La vita è il solo bene in dotazione ai miserabili. (All’ufficiale della guardia che si avvicina ad arrestarlo) Cosa pretendi da me, vile servo dei tiranni? Io rido di te, io sono libero! (Estrae un pugnale)
UFFICIALE
È armato… Strappategli il pugnale! (Le guardie lo assalgono, e Mortimer si difende)
MORTIMER
Nella libertà del mio ultimo istante di vita, aprirò il mio cuore e scioglierò la lingua! Maledizione e rovina si abbattano su voi che avete tradito il vostro Dio e la vostra autentica sovrana! Che avete abbandonato la Maria terrena e la Maria divina che sta nell’alto dei cieli, e vi siete venduti ad una bastarda!
UFFICIALE
Avete sentito la bestemmia? Prendetelo!
MORTIMER
Adorata! Non sono riuscito a salvarti, ma ti offrirò in cambio un esempio di virilità e di coraggio! Santa Maria prega per me e accoglimi con te nel regno dei cieli (Si trafigge col pugnale e cade tra le braccia delle guardie)
Scena quinta
Stanza della regina. Elisabetta con una lettera in mano, Burleigh.
ELISABETTA
Portarmi fin là e schernirmi in quel modo! Traditore! Espormi così davanti alla sua amante! Oh, Burleigh, nessuna donna è stata ingannata fino a questo punto!
BURLEIGH
Non riesco ancora a capacitarmi di quale potere o magia disponga per essere riuscito a far dimenticare alla mia regina la sua innata prudenza!
ELISABETTA
Muoio di vergogna! Come avrà riso della mia deplorevole debolezza! Credevo di umiliarla, e invece l’oggetto del suo scherno feroce sono stata io!
BURLEIGH
Ti rendi conto, ora, che i miei consigli avevano qualche fondamento.
ELISABETTA
Sì, e sono stata punita in modo esemplare per non averli seguiti fedelmente! Ma come avrei potuto non prestargli fede? Come avrei potuto immaginare che i suoi giuramenti di fedeltà e d’eterno amore fossero uno scaltro inganno? A chi dovrei credere, se lui si è preso gioco di me? L’uomo che ho collocato più in alto di tutti gli altri, che è sempre stato il più vicino al mio cuore, cui ho permesso di comportarsi a corte come il Signore assoluto, come il sovrano!
BURLEIGH
Mentre lui ti tradiva con questa falsa regina di Scozia!
ELISABETTA
Lo pagherà con la vita! Ditemi, la sentenza è pronta?
BURLEIGH
È pronta, come avevi ordinato.
ELISABETTA
Deve morire, lui deve assistere alla sua caduta e poi cadere dopo di lei. L’ho bandito per sempre dal mio cuore. L’amore è morto, e resta solo la vendetta. La sua caduta dev’essere direttamente proporzionale all’altezza in cui l’avevo posto, deve essere terribile, deve incutere terrore! Accompagnatelo sotto scorta alla Torre. Voglio nominare un tribunale di Pari del regno che lo giudichi con tutti i rigori della legge.
BURLEIGH
Verrà da voi a giustificarsi.
ELISABETTA
Come potrà farlo? Non lo accusa questa lettera? Il suo delitto è chiaro come la luce del sole!
BURLEIGH
Ma tu sei pietosa e clemente, e il suo aspetto imponente, la sua virile prestanza…
ELISABETTA
Non voglio vederlo! Mai, non voglio vederlo mai più! Avete ordinato di non farlo entrare se si presenta?
BURLEIGH
L’ho fatto, sì.
UN PAGGIO (entrando)
Lord Leicester!
ELISABETTA
L’infame! Non voglio vederlo, ditegli che non voglio vederlo!
PAGGIO
Non oso dirlo a Lord Leicester, non mi crederebbe.
ELISABETTA
L’ho collocato così in alto che i miei servi temono più lui di me!
BURLEIGH (al paggio)
La regina gli vieta di avvicinarsi!
(Il paggio esce in preda all’incertezza)
ELISABETTA (dopo una pausa)
Eppure, se potesse… se trovasse una giustificazione valida… Secondo voi, non potrebbe trattarsi di un tranello teso dalla Stuarda per dividermi dal mio amico più affezionato e fedele? Oh, è una donna scaltra e infame, sapete! Se avesse scritto quella lettera, solo per farmi balenare il sospetto e provocarmi, per vendicarsi di lui che detesta ed essere l’artefice della sua rovina…
BURLEIGH
Maestà, considera…
Scena sesta
I precedenti, Leicester.
LEICESTER (spalanca l’uscio con violenza ed entra con grande autorità)
Voglio vedere in faccia quel temerario che si permette di vietarmi l’accesso alla stanza della mia sovrana!
ELISABETTA
Impudente!
LEICESTER
Chi mi scaccia? Se Burleigh può vederla, posso vederla anch’io!
BURLEIGH
Milord, avete un bel coraggio a precipitarvi qua dentro contro un espresso divieto.
LEICESTER
E voi, Lord Burleigh, avete un bel coraggio a intromettervi e a prendere la parola! Divieto! Che significa? Nessuno, a questa Corte, può permettere o vietare qualsiasi cosa al conte di Leicester! (Avvicinandosi umilmente a Elisabetta) Voglio sentirlo dalle labbra della mia regina.
ELISABETTA (senza guardarlo)
Indegno! Andatevene via!
LEICESTER
In queste parole crudeli non ritrovo gli accenti della mia cara Elisabetta, ma quelli di Lord Burleigh che mi è ostile! Io mi appello alla mia Elisabetta. Hai ascoltato lui, ed ora devi ascoltarmi!
ELISABETTA
Parlate, impudente che non siete altro! Peggiorate la vostra situazione! Smentite la vostra colpevolezza!
LEICESTER
Prima congedate questo importuno. Andatevene, Milord. Quello che intendo dire a Sua Maestà non ha bisogno di testimoni. Andatevene!
ELISABETTA (a Burleigh)
Restate, invece! È un ordine!
LEICESTER
Perché una terza persona deve intromettersi tra noi? Io devo trattare solo con la mia regina, e intendo far valere i diritti che mi conferisce il mio rango. Diritti sacri! Voglio che Milord se ne vada!
ELISABETTA
Riconosco il vostro tono arrogante!
LEICESTER
Certo che ho questo tono, perché io sono quel felice mortale che tu hai voluto distinguere tra tutti, e questo favore di cui godo mi rende immensamente superiore agli altri. Questo rango di cui mi vanto lo devo al tuo cuore e, per Dio, ciò che l’amore mi ha concesso saprò conservarlo dovesse andarne della mia vita! Congeda questo individuo, e mi basterà un attimo a convincerti!
ELISABETTA
Sperate invano di confondermi con le vostre chiacchiere.
LEICESTER
Poteva confonderti con delle frasi insulse solo un millantatore come lui, mentre io intendo rivolgermi al tuo cuore e ciò che ho avuto l’ardire di compiere, nella certezza del tuo favore, voglio confessarlo a te, e a te sola! Riconosco un solo tribunale: quello del tuo affetto!
ELISABETTA
Spudorato! Sarà questo sentimento a provocare la vostra rovina. Milord, mostrategli la lettera.
BURLEIGH
Eccola.
LEICESTER (scorre la lettera, senza manifestare il minimo imbarazzo)
È la calligrafia della Stuarda!
ELISABETTA
Leggete e non dite una parola!
LEICESTER (con calma, dopo aver letto)
Le apparenze sono contro di me ma non vorrete, mi auguro, giudicarmi in base alle apparenze.
ELISABETTA
Potete negare di esservi inteso in segreto con la Stuarda, di aver ricevuto in dono il suo ritratto, e di averle fatto sperare la libertà?
LEICESTER
Se mi sentissi in colpa, sarebbe facile per me smentire le accuse che mi rivolge una nemica. Ma la mia coscienza è senza macchia, ed ammetto che ciò che scrive è la pura verità!
ELISABETTA
E allora, sciagurato?
BURLEIGH
Le sue stesse parole lo condannano.
ELISABETTA
Allontanatevi. Alla Torre, traditore!
LEICESTER
Non ti ho tradita! Ho sbagliato, non rivelandoti questo mio passo. Ma le mie intenzioni erano buone. L’ho fatto unicamente per comprendere i più intimi pensieri della tua nemica, e causare la sua rovina.
ELISABETTA
Misera scusa.
BURLEIGH
Come, Milord? Credete che…
LEICESTER
Ho giocato una partita assai rischiosa, e solo il conte di Leicester qui, a Corte, poteva avere il coraggio di compiere un gesto simile! Tutti sanno quanto odio la Stuarda. Il rango che occupo, la fiducia che Sua Maestà mi accorda devono bastare a non mettere nemmeno in dubbio l’onestà delle mie intenzioni! L’uomo che, col tuo favore, hai collocato più in alto di chiunque altro può intraprendere una strada personale, nonostante i rischi, per fare il suo dovere.
BURLEIGH
Perché l’avete tenuto nascosto, se era una buona causa?
LEICESTER
Milord, voi avete l’abitudine di parlare molto prima di agire, e vantate in lungo e in largo tutto ciò che fate. Questa è la vostra condotta. Mentre io ho l’abitudine di agire e, solo dopo, di parlare.
BURLEIGH
Parlate solo perché vi si obbliga a farlo.
LEICESTER (squadrandolo con arroganza e disprezzo)
E voi credete di aver fatto qualcosa d’inaudito, di aver smascherato una congiura e salvato la regina! Siete certo di sapere tutto, e credete che nulla sfugga al vostro sguardo! Povero illuso! Nonostante l’acume delle vostre ben note facoltà, oggi Maria Stuarda sarebbe libera, se io non l’avessi impedito.
BURLEIGH
E voi avreste…?
LEICESTER
Sì, Milord. La regina, fidandosi di Mortimer, gli svelò le sue intenzioni fino ad affidargli un incarico sanguinoso diretto contro Maria, un incarico che lo zio aveva rifiutato con orrore. È vero o no, rispondete!
(La regina e Burleigh si fissano stupiti)
BURLEIGH
Come avete fatto a sapere queste cose?
LEICESTER
È o non è vero? Ditemi, Milord, dov’erano finiti i vostri cento occhi d’Argo se non vi eravate neppure accorto che Mortimer vi tradiva, che era un papista fanatico, una creatura dei Guisa, un temerario rotto a qualsiasi azione, tornato in patria per uccidere la regina e liberare la Stuarda?
ELISABETTA (al culmine dello stupore)
Quel Mortimer!
LEICESTER
Era l’intermediario di cui si serviva Maria per trattare con me, è così che ho fatto la sua conoscenza. Oggi dovevano liberarla dal carcere, me l’ha appena rivelato. Perciò l’ho fatto arrestare ed egli, disperato per essere stato scoperto, vedendo il fallimento delle sue ambizioni, si è ucciso.
ELISABETTA
Sono stata ingannata in modo atroce… Quel Mortimer!
BURLEIGH
E tutto ciò è accaduto ora? Da quando vi ho lasciato?
LEICESTER
Mi dispiace molto che sia finito così. Se fosse ancora vivo, la sua testimonianza mi avrebbe prosciolto da ogni accusa e su di me non peserebbe nemmeno l’ombra di un sospetto.
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