Nemico pubblico

PETER CHEYNEY

NEMICO PUBBLICO

(This Man Is Dangerous, 1936)

« Attenzione! Il Comando della Polizia dell’Oklahoma rivolge un radio-appello a tutte le macchine della Volante, a tutte le pattuglie di polizia in servizio sulle autostrade e sulle statali…

« Ricercate Lemmy Caution; il bandito è fuggito oggi dalla prigione di Oklahoma City dopo aver ucciso una guardia carceraria e un vice-sceriffo.

« L’ultima volta, è stato visto nei pressi della linea ferroviaria di Tahlequah. Forse è diretto a Joplin. Fate attenzione! Si tratta di un delinquente pericoloso!

« Guida una Ford V 8 Sedan verde-scuro. Il vetro dello sportello accanto allo sterzo è rotto. La macchina ha una targa del Missouri, ma si presume che provvederà a cambiarla. Caution è armato.

« Il bandito stava scontando una condanna di vent’anni per aver ucciso l’anno scorso un agente della polizia dell’Oklahoma.

« Il Comando della Polizia dell’Oklahoma rivolge un radio-appello a tutte le macchine della Volante e alle pattuglie di polizia in servizio sulle autostrade e sulle statali.

« Ricercate quest’uomo. Avvertite le aree di servizio e i distributori fra Tulsa e Tahlequah perché probabilmente si dovrà rifornire di benzina.

Prendetelo, ragazzi! Dategli addosso senza pietà… »

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Neanche Miranda van Zelden avrebbe potuto distruggere i dolci momenti di estasi che mi godevo all’angolo di Piccadilly con Haymarket.

Era una di quelle sere… Voi mi capite a volo. Tutto andava per il giusto verso e per di più ero esultante per avercela fatta, per essere riuscito a spuntarla. Mi pareva di toccare il cielo col dito, cosa che davvero non mi capita di fare spesso.

Datemi retta per un momento. Il mio vero nome è Lemmy Caution, ma ho portato tanti altri nomi d’arte che a volte io stesso non so chi sono! A Chicago, certi tipi mi chiamavano “Due tempi” perché, secondo loro, ci vogliono due pallottole per bloccarmi; in altri posti, dove i poliziotti fanno una faccia amara quando pensano a me, mi chiamano “Toledo”.

Vi assicuro che sono peggio di Al Capone e, se non mi credete, dovete soltanto fare una capatina all’archivio di polizia di una qualsiasi città degli Stati Uniti e troverete le mie impronte digitali e il mio muso debitamente catalogati.

Tutto ciò è molto bello, ma non ci porta a concludere niente e non ha niente a che vedere con Miranda van Zelden, una bambina che mi ha causato un sacco di guai, anche se io non gliene voglio per questo.

Ma Haymarket mi sembrava proprio bello quella sera. Vedete, non sono mai stato a Londra e mi sentivo elettrizzato al pensiero del modo in cui ero riuscito ad arrivarci. Qualcuno a New York mi aveva detto che i poliziotti inglesi sono tanto furbi che talvolta si arrestano tra loro, così per tenersi in esercizio; mi avevano anche detto che non ce l’avrei fatta a entrare in Inghilterra col passaporto falso, perché quelli mi avrebbero subito scoperto…

Ebbene, gli amici si sbagliavano!

Ce l’ho fatta! Sono passato da Marsiglia dove ho conosciuto un tale che ci gode a prendere per il naso gli agenti di frontiera, e costui mi ha venduto, per quattrocento dollari, un passaporto americano. E mi somiglia, vi assicuro! Anzi, la somiglianza sarebbe perfetta se mi avessero fotografato dopo aver ricevuto un diretto sul muso.

Be’, sto passeggiando per Haymarket e sono le undici di sera, e ho fatto un pranzo coi fiocchi. Sono vestito bene, e faccio la mia figura. Se volete saperne di più sul mio aspetto, aggiungo che peso novantacinque chili. Ho quel tipo di faccia dura che alcuni chiamano anche “grinta” ma che fa sempre colpo sulle signore ormai stufe dei tipetti con l’erre moscia. Inoltre non sono stupito; ricordo una certa ragazza di Toledo che tentò di avvele-narsi solo perché l’avevo piantata, il che significa possedere un certo sex-appeal, non faccio per dire.

Ho riferito che la serata era bella. Bighellonavo per Haymarket meditando tranquillamente sui casi miei, anche perché non vorrei che voi pensaste che io faccio le cose a vanvera, affrontando rischi che non sono necessari.