Attualmente si trova alloggiato alle Strand Chambers, vicino al-l’albergo della ragazza. Domani sera Gallat riceverà una telefonata urgente, per cui si recherà a un certo appuntamento. Sono convinta che dopo non ve lo troverete più fra i piedi.

— Ho capito. Siegella lo porterà a fare una gita in macchina, eh?

— Non siate tanto curioso e datemi un bacio, Lemmy. — Accidenti a Connie! È una donna che bacia con trasporto, con slancio, anche. Dopo un minuto esce e io l’accompagno all’ingresso. Una volta partita torno nella mia stanza e apro la busta. Ci sono davvero i diecimila dollari in venti biglietti da cinquecento. Così per pura curiosità, esamino i biglietti e poi prendo dalla valigia un quaderno personale sul quale riporto diligentemen-te alcune notizie ricavate dal foglio ufficiale della polizia. Ho scoperto che tale sistema mi è utile. Ed ecco che quasi subito trovo il rapporto sul colpo fatto dai banditi contro la National Farmers’ Bank, nell’Arkansas. Ora, tutti sanno che il colpo è stato eseguito dalla banda di Lacassar. Ciò significa che Siegella stava dietro le quinte. Nella pagina successiva c’è un ritaglio dove sono segnati i numeri e le serie delle banconote rubate. Confronto i numeri dei bigliettoni che ho sotto gli occhi, e vedo che si tratta proprio del denaro rubato alla banca di Arkansas. Ciò mi dimostra un’altra cosa, non priva di importanza. Siegella preparava sin da allora il rapimento di Miranda van Zelden e si era procurato i fondi, prelevandoli, senza cerimo-nie, dalla National Farmers’ Bank.

Rimetto le banconote nella busta. Cambiarle qui a Londra sarà cosa facile: il colpo è stato fatto in America, sei mesi fa, e qui non staranno a controllare la serie, dopo tanto tempo. E poi siamo all’estero.

Metto la busta nel cassetto, e vado a letto. Poi comincio a pensare a Gallat, che Connie mi assicura essere un imberbe. Penso anche che, domani sera, Gallat si troverà in una situazione poco piacevole. Poi mi dico che sarebbe opportuno cercar di dare una mano al povero Gallat; alzatomi nuovamente, vado di là e telefono a Mac Fee di fare domani sera una capatina nei paraggi delle Strand Chambers per vedere come si mettono le cose.

Con la coscienza tranquilla mi infilo sotto le coperte. Sono stanco perché la giornata, anzi la nottata, è stata alquanto movimentata. Mentre mi ad-dormento mi par di vedere gli occhi scuri di Connie; quella ragazza ha occhi davvero belli che mi fissano dolci e innamorati.

3

Il mattino seguente, quando mi sveglio, il sole è alto. Mi sento bene, faccio una colazione abbondante innaffiata da sei tazze di caffè e mentre mangio, penso tranquillamente al progetto di Siegella.