Voleva misure più energiche, una riforma più completa, una più rapida estinzione del debito, una maggiore indifferenza
nei confronti di tutti i valori ad eccezione della giustizia e dell'equità.
«Se solo riusciamo a persuadere tuo padre ad accettare tutto questo», disse Lady Russell scorrendo di nuovo il
suo prospetto, «si può far molto. Se adotterà queste norme, in sette anni non avrà più debiti; e spero che riusciremo a
convincere lui ed Elizabeth che Kellynch-hall ha, di per se stessa, una rispettabilità che non può essere sminuita da queste
riduzioni e che, agli occhi delle persone assennate, la vera dignità di Sir Walter Elliot non apparirà minimamente intaccata
per avere agito da uomo di retti princìpi. Non si limiterà, in effetti, a fare quello che moltissimi membri delle nostre prime
famiglie hanno fatto, o dovrebbero fare? Non vi sarà nulla di singolare nel suo caso, ed è proprio la singolarità a
rappresentare spesso il lato peggiore delle nostre sofferenze, e, sempre, della nostra condotta. Nutro grandi speranze nel
nostro successo. Dobbiamo essere serie e risolute; perché, dopotutto, chi ha contratto dei debiti deve pagarli; e sebbene i
sentimenti di un gentiluomo, del capo di una famiglia quale è tuo padre, meritino la dovuta considerazione, ancor più ne
merita la reputazione di un uomo onesto».
Era questo il principio che il padre avrebbe dovuto seguire, su cui familiari e amici avrebbero dovuto insistere:
era questo il desiderio di Anne. Per lei tacitare le richieste dei creditori con tutta la rapidità che solo una generale riduzione
delle spese poteva consentire era un dovere imprescindibile: nessun rimedio, al di sotto di questo, le appariva dignitoso.
Voleva che così fosse prescritto, che ciò fosse sentito precisamente come un dovere. Anne aveva piena fiducia
nell'influenza di Lady Russell e, quanto alle severe rinunce dettate dalla sua propria coscienza, era convinta che
persuadere gli altri ad accettare una riforma integrale non sarebbe stato poi molto più difficile che indurli a sottoscrivere
una riforma parziale. Proprio perché conosceva il padre ed Elizabeth, era incline a pensare che il sacrificio di una pariglia
non sarebbe stato per l'uno e per l'altra più doloroso del sacrificio di entrambe, e la stessa regola valeva per le troppo
moderate economie elencate da Lady Russell nel suo piano.
Poco importa, del resto, come sarebbero state accolte le più rigide sanzioni di Anne: le misure di Lady Russell
non incontrarono alcun successo: erano inaccettabili, insopportabili. Che! Essere privati di ogni conforto, di ogni agio!
Dei viaggi, di Londra, della servitù, della scuderia, della possibilità di tenere tavola imbandita... dappertutto riduzioni e
restrizioni! Non viver più secondo le norme che il buon gusto e il decoro imponevano anche a un semplice gentiluomo!
No, Sir Walter avrebbe preferito abbandonare subito Kellynch-hall piuttosto che restarvi a così disdicevoli condizioni.
Abbandonare Kellynch-hall! Il suggerimento venne immediatamente raccolto da Mr. Shepherd, direttamente
interessato alla concreta attuazione, da parte di Sir Walter, di una politica del risparmio e più che mai convinto che, senza
un mutamento di residenza, non si sarebbe arrivati a nulla. Poiché l'idea era partita proprio da chi avrebbe dovuto imporre
la propria volontà, non si faceva scrupolo, disse, di confessare che il suo giudizio era pienamente concorde. Era, sempre a
suo giudizio, materialmente impossibile che Sir Walter mutasse in qualche misura il suo stile di vita restando in una
dimora che doveva mantenere tali tradizioni di ospitalità e di prestigio. In qualunque altro luogo, Sir Walter avrebbe
potuto essere il solo giudice di se stesso e, qualunque tono avesse voluto dare al governo della sua casa, sarebbe stato
considerato con la deferenza dovuta a chi è al di sopra delle mode correnti.
Dunque Sir Walter doveva abbandonare Kellynch-hall; e dopo pochi giorni di dubbi e di incertezze, si venne alla
soluzione del problema principale (la scelta del luogo ove risiedere), nonché all'elaborazione dei primi dettagli di questo
importante cambiamento.
C'erano state tre alternative: Londra, Bath, o un'altra casa lì in campagna. Ed era quest'ultima alternativa che
Anne aveva auspicato. Una piccola casa nel vicinato, dove potessero avere ancora la compagnia di Lady Russell, vivere
poco distante da Mary, e avere inoltre il piacere di vedere di tanto in tanto i prati e i boschetti di Kellynch: tale era l'oggetto
di tutti i suoi desideri. Ma c'era, a contrastarli, il fato consueto di Anne: veder cadere la scelta su qualcosa di assolutamente
contrario alle sue preferenze. Bath non le piaceva e, ne era convinta, non avrebbe giovato alla sua salute; e Bath sarebbe
stata la sua dimora.
Sulle prime Sir Walter aveva optato per Londra; ma Mr. Shepherd sapeva che non gli si poteva permettere di
risiedere a Londra, ed era stato abbastanza abile da dissuaderlo e da fargli preferire Barh: era un luogo molto meno
pericoloso per un gentiluomo nella sua delicata situazione, una città in cui Sir Walter avrebbe potuto conservare il suo
prestigio pur spendendo relativamente poco. Mr. Shepherd aveva naturalmente sottolineato due vantaggi pratici di Bath
rispetto a Londra: la sua minore distanza da Kellynch (solo cinquanta miglia) e il fatto che proprio a Bath Lady Russell
trascorreva buona parte dell'inverno; e con viva soddisfazione di Lady Russell, che a proposito della nuova residenza
aveva optato fin dal principio per Bath, Sir Walter ed Elizabeth finirono col convincersi che, stabilendovisi, non
avrebbero perduto né decoro né svaghi.
Lady Russell si sentì costretta a contrastare i desideri, a lei ben noti, della sua cara Anne: sarebbe stato troppo
pretendere che Sir Walter si riducesse a vivere in una piccola casa, lì, nel suo stesso vicinato; una situazione che anche
Anne avrebbe trovato assai più umiliante di quanto non immaginasse e che, dati i sentimenti di Sir Walter, sarebbe stata
per lui assolutamente terribile.
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