(salutando con la mano) Salute a tutti. (va fino alla porta, poi torna indietro) Ah; sì… Giovanni… pastore Rosmer… vorresti rendere un piccolo servigio al tuo vecchio maestro?
ROSMER (con premura)
Con tutto il cuore.
BRENDEL
E allora prestami… per pochi giorni… una camicia bianca stirata…
ROSMER
Volentieri. Nient’altro?
BRENDEL
No, perché viaggio a piedi questa volta. Il baule mi deve essere spedito.
ROSMER
Subito. Non le occorre proprio altro?
BRENDEL
Sì… Se non sai cosa fartene… e se l’hai… potresti darmi un tuo vecchio abito da estate?
ROSMER
Sicuro che lo posso.
BRENDEL
E se ci fosse anche un paio di scarpe decenti…
ROSMER
Ci saranno. Appena mi darà il suo indirizzo, sarà mia cura mandarle il pacco.
BRENDEL
Ah! Non lo posso permettere: porterò con me queste cosucce.
ROSMER
Come desidera. Se vuol favorire con me…
REBECCA
Lasci fare a me e alla signora Helseth.
BRENDEL
Non sarà mai detto che io disturbi una signora come lei…
REBECCA
Via, venga signor Brendel. (esce da destra)
ROSMER (trattenendo Brendel)
E non posso esserle utile in altro modo…?
BRENDEL
Non saprei… Ah! Sì… Hai in tasca otto corone?
ROSMER (guardando nel portafogli)
Ho due biglietti da dieci.
BRENDEL
Fa lo stesso: prenderò anche questi; in città troverò da cambiare. Intanto grazie; e non ti dimenticare che mi hai dato venti corone. Addio, mio caro ragazzo, buona notte. (a Kroll) Buona notte, eccellentissimo signore. (esce dalla porta di destra, Rosmer chiude l’uscio dietro a lui)
KROLL
Dio di misericordia! È questi dunque quell’Ulrico Brendel che pareva, un tempo, dovesse diventare qualcuno?
ROSMER (con tono basso e fermo)
Ulrico Brendel ha, se non altro, avuto il coraggio di vivere a suo modo. E non è poco.
KROLL
Invidi una vita come la sua? Dubito quasi che Brendel sarebbe capace di sconvolgerti la testa un’altra volta…
ROSMER
Sta’ tranquillo; ora so pensare e giudicare da me.
KROLL
Te l’auguro, ma sei così facile a lasciarti influenzare…
ROSMER
Sediamoci, Kroll, ho da parlarti
KROLL
Volentieri. (si siedono sul divano)
ROSMER (dopo una breve pausa)
Non ti pare che qui a Rosmersholm si viva in un’atmosfera piacevole e serena?
KROLL
Sì; e tu devi trovartici bene. Ah, Rosmer! Tu almeno hai ancora un focolare tranquillo, mentre io l’ho perduto.
ROSMER
Saran cose passeggere… Presto tornerà il sereno.
KROLL
No, purtroppo no; il seme della discordia ormai ha attecchito. Non ritorneremo mai più come prima.
ROSMER
Dimmi, Kroll: noi siamo amici fin da ragazzi… Credi tu che la nostra amicizia potrebbe un giorno finire?
KROLL
Per niente al mondo, credo. Ma perché mi fai questi discorsi?
ROSMER
Perché vedo che tu esigi dagli amici una concordanza quasi assoluta di idee.
KROLL
È vero; ma noi due abbiamo le stesse opinioni; almeno sulle questioni essenziali.
ROSMER
No. Non più.
KROLL (facendo l’atto di alzarsi)
Rosmer!
ROSMER (fermandolo)
Non te ne andare, te ne prego, Kroll…
KROLL
Le tue parole mi sono oscure; parla, spiegati.
ROSMER
Il mio spirito è come nato a nuova vita… Idee larghe, nobili, giovanili si sono impossessate di me; così che… ora…
KROLL
Ora?…
ROSMER
Sono dalla parte dei tuoi figli.
KROLL
Tu? Tu? Non è possibile! Come hai detto…?
ROSMER
Che sono dalla parte di Lorenzo e Ilda.
KROLL (abbassando il capo con grande tristezza mista a disprezzo)
Rinnegato… Giovanni Rosmer, un rinnegato!
ROSMER
Questo mutamento mi avrebbe reso così profondamente felice… se non mi avesse amareggiato il pensiero che per te sarebbe stato un gran dolore.
KROLL (guardandolo con tristezza)
Rosmer! Rosmer! Un dolore da cui non mi riavrò mai più. Anche tu, dunque, coopererai allo sfacelo, alla distruzione di quest’infelice paese.
ROSMER
Ecco il tuo errore, Kroll: la nostra è un’opera di redenzione.
KROLL
Così dicono i ribelli e gli illusi. Ma credi sul serio che possa venire una redenzione dallo spirito dominante… che sta corrompendo tutta la nostra società?
ROSMER
Ma io non mi regolo su questo spirito, né appartengo ad alcun partito. Io voglio tentar di riunire gli uomini di buona volontà, di qualunque tendenza siano: e quanto più strettamente possibile. Voglio adoperare tutte le mie energie per cercar di dare al paese una vera autocoscienza… e creare un autentico regime popolare.
KROLL
Come se non ne avessimo già avuto abbastanza del regime popolare! A me sembra che esso ci stia trascinando tutti nel fango, che, infatti, è l’elemento naturale del più basso popolo.
ROSMER
È perciò che io perseguo il proposito di creare un vero regime popolare come una missione.
KROLL
E come?
ROSMER
Cercando di nobilitare gli uomini.
KROLL
Tutti…!
ROSMER
Per lo meno, quanti più posso.
KROLL
E con quali mezzi?
ROSMER
Col liberare gli spiriti dai pregiudizi, col purificare le volontà.
KROLL
Rosmer, tu sei un sognatore. Pretendi, tu, di poter riuscire a liberare, purificare gli uomini…
ROSMER
No, caro: io voglio solo incitarli a questo. Quanto a farlo tocca a loro.
KROLL
E credi che possano?
ROSMER
Sì.
KROLL
Senza altro stimolo che la loro forza?
ROSMER
Sì. Non ce ne sono altri.
KROLL (alzandosi)
Ed è un pastore che parla così?
ROSMER
Non sono più pastore.
KROLL
È vero. Ma la fede della tua famiglia?
ROSMER
Non ho più…
KROLL
Non l’hai più…
ROSMER
L’ho abbandonata. Ho dovuto abbandonarla, Kroll.
KROLL (commosso, padroneggiandosi)
Ah, sì… Una cosa tira l’altra. Ora capisco perché hai abbandonato il servizio della chiesa!
ROSMER
Abbandonai la chiesa quando mi accorsi che la mia non era una tentazione passeggera, ma qualcosa di molto serio e profondo.
KROLL
La cosa data dunque da tempo? E hai potuto tacerne sempre con noi, coi tuoi amici… Ah! Rosmer, come hai potuto nasconderci la triste verità?
ROSMER
Pensavo che riguardasse soltanto me. E poi, esitavo a darvi un dolore, in fondo, inutile: perché pensavo di poter continuare a vivere come ho fatto finora, tranquillo e sereno in silenzio. Volevo leggere e approfondire quelle opere che fino ad allora mi erano state precluse, e penetrare così nel gran mondo della libertà e della verità, che mi si è rivelato.
KROLL
Rinnegato! Rinnegato! Ogni tua parola ti accusa.
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