Ardimentosa al massimo grado nell’immaginazione e nel desiderio, ma capace di sensazioni accurate, una volta determinata la meta, adoperando un eroico buon senso. Magnifico ostacolo il non sapere, quando un sangue generoso e ogni battito del cuore spingono a sacrificare tutto all’ignoto. La vecchia Malorthy, nata brutta e danarosa, non aveva mai sperato, per sé, altre avventure che un matrimonio a modo, in cui ha parte il notaio e basta; virtuosa per posizione, eppure dotata di un vivissimo senso dell’equilibrio instabile che regge ogni vita di donna come un edificio complicato che il minimo spostamento può diroccare.

- Papà, - diceva al birraio - ci vuole un po’ di religione per la nostra figliola.

Non avrebbe certo saputo dirne di più, se non che aveva il sentimento preciso di quella necessità. Ma Malorthy non si lasciava convincere.

- Che bisogno ha del curato? Per imparare poi in confessione tutto quello che non deve sapere? I preti falsano la coscienza delle adolescenti: è risaputo.

Perciò aveva proibito alla figliola di seguire le lezioni di catechismo e anche “di frequentare uno qualunque di quei collitorti che seminano - diceva - la zizzania nelle famiglie meglio ordinate”.

Parlava anche, in termini sibillini, dei vizi segreti che guastano la sanità delle ragazze che ne imparano in collegio la pratica e la teoria. “Le suore si lavorano le fanciulle a profitto dei preti” era una delle sue massime. “Annullano in precedenza l’autorità maritale” concludeva, battendo il pugno sul tavolino: perché non ammetteva scherzi sul diritto coniugale, il solo diritto dispotico ammesso da certi liberatori del genere umano.

E quando la Malorthy mamma si lamentava che la loro figliola non avesse neanche un’amica e non uscisse mai dal giardinetto così funebre dei tassi nani: - Lasciala in pace, - rispondeva. - Le ragazze di questo paese del diavolo sono tutte piene di malizia. Con la storia del patronato, le figlie di Maria e tutto il resto, il curato se le tiene sottomano un’ora buona tutte le domeniche. In guardia con quella gente. Se tu avessi voluto insegnarle a vivere, avresti dovuto dar retta a me e mandarla alle scuole di Montreuil e a quest’ora avrebbe la sua brava patente. Ma alla sua età che ha da valere l’amicizia delle ragazzine?

Ma niente! So quel che dico, io!

Così parlava Malorthy, sulla falsariga del deputato Gallet, che non era insensibile a certi delicati problemi di pedagogia femminile. Il brav’ometto, difatti, essendo stato un tempo il medico di fiducia dell’Educandato di Montreuil, la sapeva lunga sul conto delle ragazze, e non ne faceva mistero.

- Dal punto di vista della scienza… - diceva talvolta col sorriso d’un uomo passato attraverso a molte illusioni, pieno d’indulgenza per l’altrui piacere, e, senza cercarlo, tuttavia, per sé.

Nel giardino dei tassi nani sotto la veranda ignuda che ha odor di mastice d’inferriata, è il luogo dove si è stancata di aspettare quel che non si sa e che non viene mai, la ragazzina ambiziosa. Di là è stata la sua partenza per andar più lontano che in capo alle Indie.

Per fortuna di Cristoforo Colombo la terra è rotonda; la caravella leggendaria non appena slegati gli ormeggi era già sulla via del ritorno. Ma un altro cammino può tentarsi, dritto, inflessibile, che sempre più si allontana e non si ritorna, nessuno mai.

Se Germana, o quelle che domani si metteranno per la stessa via, potessero parlare:

“A che vale - direbbero - far rotta pel vostro viaggio, che non porta in nessun luogo?

Che me ne ho da fare di un universo tondo come un gomitolo?”. Talvolta un tragico destino attende chi sembrava nato per una vita pacifica: e allora si grida alla sorpresa, al fatto imprevisto. Ma i fatti non sono niente: il tragico preesiste nei cuori.

Se non ne fosse uscito così profondamente offeso nel suo amor proprio, Malorthy si sarebbe forse determinato a dar relazione a sua moglie intorno alla sua visita al castello. Pensò che fosse miglior partito dissimulare per qualche tempo ancora le sue preoccupazioni e le difficoltà incontrate, chiudendosi in un silenzio altero, pieno d’oscure minacce. E poi voleva la rivincita e gli sembrava di ottenerla facilmente con un colpo di scena in famiglia e alle spalle della sua figliola.

Piace infatti all’impotenza riflettere la sua nullità nel dolore degli altri.