Dopo una strepitosa prima a Parigi, il «dramma da fare» è rappresentato nelle maggiori città d'Europa.

Nel 1924 viene rappresentato il secondo dei «drammi da fare», Ciascuno a suo modo, che ripropone la storia della donna fatale, presente nel romanzo Si gira... Nel '25 Pirandello ha l'occasione di compiere un'esperienza diretta del mondo teatrale, assumendo la direzione artistica del "Teatro d'Arte" di Roma, fondato dal Gruppo degli Undici, tra cui figurano O. Vergani, M. Bontempelli e il figlio dello scrittore Stefano. La prima attrice della compagnia è la giovane Marta Abba, che sarà amata da Pirandello, divenendo la sua ispiratrice. Le tournées toccano le più importanti città d'Europa rendendo sempre più noto il repertorio pirandelliano. Tra il '25 e il '26 esce a puntate sulla «Fiera letteraria» l'ultimo romanzo Uno, nessuno e centomila, che è stato a lungo sulla scrivania dello scrittore. Per la musa vivente Marta Abba lo scrittore compone: Diana e la Tuda (1926), L'amica delle mogli (1927), Come tu mi vuoi (1929) e infine Trovarsi (1932).

La Compagnia del "Teatro d'Arte", ritornata in Italia dopo una tournée in Argentina e in Brasile (1927), mette in scena il «mito» in tre atti La nuova colonia (1928), che appariva come dramma scritto da Silvia Roncella nel romanzo Suo marito. Nell'agosto la compagnia si scioglie e Pirandello si reca in «esilio» a Berlino; qui segue con interesse (ma non condivide del tutto) le proposte dei registi espressionisti come Max Reinhardt, Erwin Piscator e Leopold Jessner. Nasce allora, basato sui rapporti tra opera scritta e realtà teatrale, il terzo «dramma da fare» Questa sera si recita a soggetto. Quando la commedia viene rappresentata a Berlino (1930), al terzo atto gli spettatori insorgono trasformando il teatro in una vera e propria bolgia.

Intanto nel 1929 è nominato Accademico d'Italia (aveva chiesto l'iscrizione al partito fascista nel '24); sempre nel '29 è rappresentato il secondo «mito» Lazzaro ed è pubblicato l'atto unico Sogno (ma forse no). In questo anno lo scrittore lascia Bemporad e affida la pubblicazione delle sue opere a Mondadori, suo definitivo editore. Nel 1931 pubblica la novella Soffio e, con il titolo I fantasmi, il primo atto del terzo e ultimo «mito» I giganti della montagna, che rimarrà incompiuto (lo scrittore si fermerà al secondo atto, 1934).

Nel 1934 scrive il dramma Non si sa come; sotto la sua regia, viene messa in scena al Teatro Argentina di Roma La figlia di Iorio di D'Annunzio. Sempre nel '34 gli viene conferito il premio Nobel.

In questi ultimi anni della sua vita Pirandello ritorna al silenzioso spazio della narrativa, scrivendo alcune suggestive novelle: Di sera, un geranio (1934), Il chiodo e Una giornata (1936). Pirandello non ha ancora ultimato il mito-testamento I giganti della montagna, quando la morte lo coglie nella sua casa di via Bosio, a Roma, il 10 dicembre 1936.

Celebri le sue ultime volontà. Nel 1946, primo decennale della morte, le sue ceneri, raccolte dentro un vaso greco, sono trasferite ad Agrigento.

Questo ebook appartiene a EVA Catilla - 92055 Edito da Newton Compton Editori Acquistato il 9/22/2014 5:18:14 PM con numero d'ordine 936266

Bibliografia essenziale

 

 

 

 

Per una bibliografia più completa si rinvia ad A. Barbina, Bibliografìa della critica pirandelliana (1889-1961), in «Pubblicazioni dell'Istituto di studi pirandelliani», Firenze, Le Monnier, 1967 e per il successivo decennio (1962-1971), alla rassegna di G. Marchi, Dieci anni di critica pirandelliana, in «Quaderni dell'Istituto di studi pirandelliani», n. 1, Roma, Carocci, 1973.

Si rimanda inoltre alla bibliografia di C. Donati, Bibliografia della critica pirandelliana (1962-1981), Firenze, Editrice la Ginestra, 1986 e alle più recenti: Bibliografia pirandelliana. Atti di Convegni e articoli di riviste sull'opera e la figura di Luigi Pirandello (1937-1995), a cura di L. Tardino, Agrigento, Biblioteca-Museo "Luigi Pirandello", 1996 e Bibliografia pirandelliana, 1936-1996: 60 anni di studi critici in atti di convegni, cataloghi di mostre e raccolte di saggi dedicati al drammaturgo agrigentino, a cura di C.A. Iacono, Palermo, Regione Sicilia, 2000.

Infine si veda la rassegna di C. Di Lieto, Rassegna di studi pirandelliani (2000-2004), in «Riscontri», 2004, n. 4, pp. 74-85.

 

B. CROCE, L'umorismo di Luigi Pirandello, in «La Critica», maggio 1909, pp. 219-223; poi in Conversazioni critiche, I, Bari, Laterza, 1929

G. A. BORGESE, Saggi di letteratura e di cultura contemporanea, in La vita e il libro, Torino, Bocca, 1910; poi in La vita e il libro, Bologna, Zanichelli, 1923-28.

P.M.