E’ una finezza che Dio abbia imparato il greco quando volle diventare scrittore - e che non lo abbia imparato meglio.

122. Per taluni rallegrarsi di una lode è soltanto una gentilezza del cuore e precisamente l’opposto di una vanità dello spirito.

123. Anche il concubinato è stato corrotto: - per mezzo del matrimonio.

124. Chi continua a esultare sul rogo, non trionfa sul dolore, bensì sul fatto che, contrariamente a quanto si aspettava, non sente alcun dolore. Una allegoria.

125. Quando siamo costretti a farci una diversa opinione su qualcuno, gli facciamo pagare a caro prezzo il disagio che così ci arreca.

126. Un popolo è il giro vizioso della natura per giungere a sei, a sette grandi uomini. - Sì: e per poi scantonarli.

127. Per tutte le vere donne la scienza va contro il pudore. Hanno la sensazione come se si volesse sbirciar loro sotto la pelle -

peggio ancora! Sotto le vesti e l’acconciatura.

128. Quanto più astratta è la verità che tu vuoi insegnare, tanto più devi sedurre anche i sensi a essa.

129. Il diavolo ha per Dio le prospettive più ampie, per questo si tiene lontano da lui - il diavolo, cioè il più antico amico della conoscenza.

130. Quel che uno è comincia a rivelarsi quando il suo talento scema - quando egli cessa di mostrare quel che “può”. Il talento è anche un ornamento; un ornamento è anche un mezzo per nascondersi.

131. I sessi si illudono l’uno a riguardo dell’altro: e ciò fa sì che in fondo essi onorano e amano soltanto se stessi (o per esprimersi più garbatamente, il loro particolare ideale). Così l’uomo vuole la donna mansueta - ma proprio la donna è

“essenzialmente” non mansueta, a somiglianza del gatto, per quanto si sia esercitata ad assumere un’apparenza mansueta.

132. Si viene puniti soprattutto per le proprie virtù.

133. Chi non sa trovare la via per il “proprio” ideale, vive in maniera più frivola e sfrontata dell’uomo senza ideale.