A ogni modo, proviamo.” — E cominciò: — O topo, sai la via per uscire da questo stagno? O topo, io mi sento veramente stanca di nuotare qui. — Alice pensava che quello fosse il modo migliore di parlare a un topo: non aveva parlato a un topo prima, ma ricordava di aver letto nella grammatica latina di suo fratello: “Un topo — di un topo — a un topo — un topo. —” Il topo la guardò, la squadrò ben bene co' suoi occhiettini ma non rispose.
— Forse non capisce la mia lingua, — disse Alice; — forse è un francese, ed è venuto qui con l'esercito napoleonico: — Con tutte le sue nozioni storiche, Alice non sapeva esattamente quel che si dicesse. E riprese: “Où est ma chatte?” che era la prima frase del suo libriccino di francese. Il topo fece un salto nell'acqua e tremò come una canna al vento.
— Scusami, — soggiunse Alice, avvedendosi di aver scossi i nervi delicati della bestiola. — Non ho pensato che a te non piacciono i gatti.
— Come mi possono piacere i gatti? — domandò il topo con voce stridula e sdegnata — Piacerebbero a te i gatti, se fossi in me?
— Forse no, — rispose Alice carezzevolmente, — ma non ti adirare, sai! E pure, se ti facessi veder Dina, la mia gatta, te ne innamoreresti. È una bestia così tranquilla e bella. — E nuotando di mala voglia e parlando a volte a sè stessa, Alice continuava: — E fa così bene le fusa quando si accovaccia accanto al fuoco, leccandosi le zampe e lavandosi il muso, ed è così soffice e soave quando l'accarezzo, ed è così svelta ad acchiappare i topi... Oh! scusa! — esclamò di nuovo Alice, perchè il topo aveva il pelo tutto arruffato e pareva straordinariamente offeso. — No, non ne parleremo più, se ti dispiace.
— Già, non ne parleremo, — gridò il Topo, che aveva la tremarella fino alla punta dei baffi. — Come se stessi io a parlar di gatti! La nostra famiglia ha odiato sempre i gatti; bestie sozze, volgari e basse! non me li nominare più.
— No, no! — rispose volonterosa Alice, e cambiando discorso, aggiunse: — Di', ti piacciono forse... ti piacciono... i cani? — Il topo non rispose, e Alice continuò: — vicino a casa mia abita un bellissimo cagnolino, se lo vedessi! Ha certi begli occhi luccicanti, il pelo cenere, riccio e lungo! Raccoglie gli oggetti che gli si gettano e siede sulle gambe di dietro per chiedere lo zucchero, e fa tante altre belle cosettine... non ne ricordo neppure la metà... appartiene a un fattore, il quale dice che la sua bestiolina vale un tesoro, perchè gli è molto utile, e uccide tutti i topi... oimè! — esclamò Alice tutta sconsolata: — Temo di averti offeso di nuovo! — E veramente l'aveva offeso, perchè il Topo si allontanò, nuotando in furia e agitando le acque dello stagno.
Alice lo richiamò con tono soave: — Topo caro, vieni qua; ti prometto di non parlar più di gatti e di cani! — Il Topo si voltò nuotando lentamente: aveva il muso pallido (d'ira, pensava Alice) e disse con voce tremante: — Approdiamo, e ti racconterò la mia storia. Comprenderai perchè io detesti tanto i gatti e i cani.
Era tempo d'uscire, perchè lo stagno si popolava di uccelli e d'altri animali cadutivisi dentro: un'anitra, un Dronte, un Lori, un Aquilotto, ed altre bestie curiose. Alice si mise alla loro testa e tutti la seguirono alla riva.
III
CORSA SCOMPIGLIATA
RACCONTO CON LA CODA
L'assemblea che si raccolse sulla riva era molto bizzarra. Figurarsi, gli uccelli avevano le penne inzuppate, e gli altri animali, col pelo incollato ai corpi, grondavano tutti acqua tristi e melanconici.
La prima questione, messa sul tappeto, fu naturalmente il mezzo per asciugarsi: si consultarono tutti, e Alice dopo poco si mise a parlar familiarmente con loro, come se li conoscesse da un secolo uno per uno. Discusse lungamente col Lori, ma tosto costui le mostrò un viso accigliato, dicendo perentoriamente: — Son più vecchio di te, perciò ne so più di te; — ma Alice non volle convenirne se prima non le avesse detto quanti anni aveva. Il Lori non volle dirglielo, e la loro conversazione fu troncata.
Il Topo, che sembrava persona d'una certa autorità fra loro, gridò:
— Si seggano, signori, e mi ascoltino! In pochi momenti seccherò tutti! — Tutti sedettero in giro al Topo. Alice si mise a guardare con una certa ansia, convinta che se non si fosse rasciugata presto, si sarebbe beccato un catarro coi fiocchi.
— Ehm! — disse il Topo, con accento autorevole, — siete tutti all'ordine? Questa domanda è bastantemente secca, mi pare! Silenzio tutti, per piacere! Guglielmo il Conquistatore, la cui causa era favorita dal papa, fu subito sottomesso dagli inglesi...
— Uuff! — fece il Lori con un brivido.
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