Entrano due o tre SERVI portando una tavola già imbandita
1° SERVO - Saranno qui a momenti. Qualcuno ha le piante con le radici già bell'e marcite;(68) un buffetto di vento, e giù per terra.
2° SERVO - Lepido è paonazzo.
1° SERVO - Gli avranno dato a bere i loro fondi.(69)
2° SERVO - Già, quello lì, basta che gli altri due si comincino a stuzzicar tra loro sul loro punto debole, comincia ad implorare: "Basta! Basta!". Concilia gli altri due con le sue suppliche, e poi concilia se stesso col vino.
1° SERVO - Il che solleva un più grave conflitto tra lui e le sue facoltà mentali.(70)
2° SERVO - È quello che succede a frequentare i grandi personaggi. Per me una canna che non serve a niente e una picca che non so sollevare han lo stesso valore.
1° SERVO - Esser chiamati in seno a un'alta sfera(71) senza sapersi muovere al suo interno è come aver sulla fronte due buchi al posto dei due occhi: sfigura il volto in modo miserevole.
Squilli di tromba
Entrano OTTAVIO, ANTONIO, POMPEO, LEPIDO, AGRIPPA, MECENATE, ENOBARBO, MENAS e altri
ANTONIO - Fanno così: misurano il livello del Nilo, usando tacche graduate che son marcate sopra le piramidi: se il suo livello è alto, o basso o medio, sanno se avranno grascia o carestia. Il Nilo più si gonfia e più promette. Quand'esso si ritrae, il contadino sparge la semente sul limo e sulla melma che ha lasciato, e in poco tempo ottiene il suo raccolto.
LEPIDO - Avete strani serpenti, laggiù?
ANTONIO - Sì, Lepido.
LEPIDO - Da voi, in Egitto, il serpe è generato dallo stesso fango, dicono, per virtù del vostro sole; e così il vostro coccodrillo, è vero?(72)
ANTONIO - Proprio così.
POMPEO - Sedetevi... E del vino! Alla salute, Lepido!
LEPIDO - Non sto in canna così come dovrei, ma non mi tiro indietro.
ENOBARBO - Non lo sarai prima d'aver dormito: fino ad allora sarai sbronzo, temo.
LEPIDO - Questo lo temo anch'io... (Ad Antonio) Quelle piramidi dei Tolomei son cose assai stupende, come dicono... Senza smentita, l'ho inteso davvero.
MENAS - (A parte, a Pompeo) Pompeo, una parola. In un orecchio.
POMPEO - (A parte, a Menas) Di che si tratta?
MENAS - (A parte, a Pompeo) Abbandona il sedile, ti prego, e ascolta: una parola sola.
POMPEO - (A parte, a Menas) Aspetta là un momento.
(Forte) Brindo a Lepido!
LEPIDO - (Ad Antonio) E che roba è questo tuo coccodrillo?
ANTONIO - Beh, la forma è la sua: di coccodrillo. È largo tanto quanto ha di larghezza; è alto giustamente quant'è alto, e si muove per mezzo dei suoi organi; vive di quello ch'è suo nutrimento, e quando gli elementi l'abbandonano, trasmigra.
LEPIDO - Ed il colore?
ANTONIO - Quello suo.
LEPIDO - È uno strano serpente.
ANTONIO - Infatti, è strano. E le sue lacrime sono bagnate.
OTTAVIO - Gli basterà questa tua descrizione?
ANTONIO - Se accompagnata, sì, da tutti i brindisi che alla salute sua leva Pompeo. Se no, sarebbe un vero epicureo.(73)
POMPEO - (A parte, a Menas) Va' ad impiccarti, va', compare! Impiccati! Venirmi a dire questo adesso!... Via! Fa' quel che dico e basta!
(Forte, agli altri) Dov'è quel poculo(74) che avevo chiesto?
MENAS - (A parte, a Pompeo) Se, in nome dei servigi che t'ho reso vuoi darmi ascolto, alzati, ti prego.
POMPEO - (A parte, a Menas) Devi esser pazzo. Avanti, che c'è ancora?
(Si alza e va ad appartarsi con Menas)
MENAS - Ho sempre fatto tanto di cappello alle fortune tue...
POMPEO - M'hai servito con molta fedeltà. Che altro vuoi, adesso?
(Forte, agli altri) Allegri, amici!
ANTONIO - (A parte, a Lepido) Tienti lontano, Lepido, da quelle sabbie mobili, che affondi!
MENAS - (A parte, a Pompeo) Vuoi diventare il padrone assoluto del mondo?
POMPEO - (A parte, a Menas) Ma che dici!
MENAS - (A parte, a Pompeo) Quel che ho detto: vuoi diventare padrone del mondo?
POMPEO - (A parte, a Menas) E come?
MENAS - (A parte, a Pompeo) Devi solo dir se accetti. Per povero che credi ch'io mi sia, io sono l'uomo che può darti il mondo.
POMPEO - (A parte, a Menas) Ti sei ubriacato?
MENAS - (A parte, a Pompeo) No, Pompeo, mi son tenuto lontano dal bere. Tu, s'hai coraggio, sarai Giove in terra. Tutte le terre che cinge l'oceano e abbraccia il cielo, sono tue, se vuoi.
POMPEO - (A parte, a Menas) Dimmi in che modo.
MENAS - (A parte, a Pompeo) Qui, sulla tua nave, ci sono i tre condomini del mondo, questi eterni nemici fra di loro. Fammi recidere il cavo d'ormeggio, e dopo, lì, una volta in alto mare, gli saltiamo alla gola. E tutto è tuo!
POMPEO - (A parte, a Menas) Ah, lo dovevi fare senza dirmelo! Per me, adesso, sarebbe un tradimento, per te sarebbe stato un buon servizio. Devi sapere che non è il profitto a guidare il mio onore, ma il mio onore a guidare ogni volta il mio profitto. Ed ora non ti resta che pentirti che la tua lingua abbia così tradito quello che avevi in animo di fare; se tu l'avessi fatto a mia insaputa, l'avrei trovato in seguito ben fatto. Però adesso lo devo condannare. Abbandona l'idea. Bevici sopra!
MENAS - (Tra sé) Quand'è così, non sono più disposto d'ora innanzi a seguir le tue fortune ormai infiacchite. Chi cerca qualcosa e non l'afferra quando gli si offre, non la ritrova più.
POMPEO - Io brindo, Lepido, alla tua salute!
ANTONIO - Portalo a terra; bevo io per lui in risposta ai tuoi brindisi, Pompeo.
ENOBARBO - Bevo a te, Menas!
MENAS - Salve a te, Enobarbo!
POMPEO - Riempitevi le tazze fino all'orlo.
(Entra un servo che porta via Lepido di peso)
ENOBARBO - (Indicando il servo) Ecco, Menas, un uomo ben robusto.
MENAS - Perché?
ENOBARBO - Non vedi? Porta sulle spalle la terza parte dell'intero mondo.
MENAS - Allora un terzo del mondo è ubriaco! E magari così lo fosse tutto! Allora sì che andrebbe tutto bene.
ENOBARBO - Bevi. Ingrassa le ruote.
MENAS - Volentieri.
POMPEO - Non è ancora un banchetto alessandrino.
ANTONIO - Ci s'avvicina. Spillate i barili! Un brindisi per Cesare!
OTTAVIO - Me ne dispenserei ben volentieri. È disumano lavarsi il cervello per farselo vieppiù intorbidare.
ANTONIO - Evvia, su, adèguati alla situazione.
OTTAVIO - Beh, fallo tu,(75) io ti risponderò: ma meglio digiunar per quattro giorni, che bere tanto in una sola volta.
ENOBARBO - (Ad Antonio) Ah, ah, mio valoroso generale, che ne dici di metterci a ballare qui tutti insieme il baccanale egizio, per celebrar le nostre libagioni?
POMPEO - Sì, sì, facciamolo, bravo soldato.
ANTONIO - Suvvia, prendiamoci tutti per mano, fino a tanto che il vino vincitore non abbia sprofondato i nostri sensi in un dolcissimo e morbido Lete.(76)
ENOBARBO - Tutti per mano, e che le nostre orecchie bombardi l'alto suono d'una musica, mentr'io vi metto ciascuno al suo posto.
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