Alla fine, il signor Ardagh decise di aspettare l’arrivo a Liverpool della prima nave che portasse la posta delle Antille, attesa per il 23
del mese. Se quel giorno non avesse ricevuto una lettera da parte della signora Kethlen Seymour le avrebbe mandato un altro telegramma.
Ma ciò non si rese necessario. Il 23, con la posta del pomeriggio, giunse una lettera che portava il timbro di provenienza della Barbados. La lettera era stata scritta personalmente dalla signora Kethlen Seymour. Secondo le intenzioni della signora – ed era ciò che interessava particolarmente conoscere – le borse erano destinate a un viaggio nelle Antille.
3 Prenderli in giro. Usato soprattutto nel linguaggio familiare. (N.d.T.) 4 Monetina inglese non più in uso, del valore di 1/4 di penny. (N.d.T.) 5 La parola ha il significato di impostura, buffonata, imbroglio da ciarlatani.
(N.d.T.)
CAPITOLO II
LE IDEE DELLA SIGNORA KETHLEN SEYMOUR
UN VIAGGIO per visitare alcune isole delle Indie Occidentali, ecco che cosa riservava la generosità della signora Kethlen Seymour! Ora, a quel che pareva, i laureati avrebbero potuto dichiararsi soddisfatti, rinunciando ovviamente alla prospettiva di lontane esplorazioni attraverso l’Africa, l’Asia, l’Oceania, i paesi poco noti del nuovo continente e le regioni del Polo Sud e del Polo Nord!
Se in un primo momento emerse una lieve sensazione di delusione, che costrinse a un brusco ritorno dal paese dei sogni, un viaggio nelle Antille era pur sempre un modo piacevole di impiegare le pros-sime vacanze, e il signor Ardagh ne fece agevolmente comprendere i vantaggi ai vincitori del concorso.
Dopo tutto, non erano le Antille la loro terra natale? La maggior parte dei giovani le avevano lasciate quando erano ancora bambini, per venire in Europa a completare la loro istruzione. Era già tanto se avevano avuto il tempo di calpestare il suolo di quelle isole che li avevano visti nascere: la loro memoria ne conservava appena qualche ricordo!
Pur avendo le loro famiglie abbandonato l’arcipelago – eccetto una sola – senza pensare di farvi ritorno, alcuni di loro vi avrebbero ritrovato parenti o amici; tutto sommato, per dei giovani che vi erano nati era pur sempre un gran bel viaggio.
Si potrà darne un miglior giudizio sulla scorta dalla situazione personale di ciascuno dei nove giovani, ai quali erano state assegnate le borse di viaggio.
Cominciamo con quelli di origine inglese, i più numerosi all’Antilian School.
Roger Hinsdale, di Santa Lucia, vent’anni: la sua famiglia, ritirata-si dagli affari con una bella sostanza, abitava a Londra; John Howard, della Dominica, diciotto anni: i suoi genitori, industriali, erano venuti a stabilirsi a Manchester;
Hubert Perkins, di Antigua, diciassette anni: la sua famiglia, com-prendente il padre, la madre e due giovani sorelle, non aveva mai lasciato l’isola natale; terminata la sua istruzione, egli vi sarebbe tornato per lavorare in una ditta commerciale.
Ed ecco ora i francesi, che erano una dozzina in tutto all’Antilian School.
Louis Clodion, della Guadalupa, vent’anni: apparteneva a una famiglia di armatori, stabilitasi a Nantes da alcuni armi; Tony Renault, della Martinica, diciassette anni: era il maggiore dei quattro figli di una famiglia di funzionari che abitava a Parigi.
Ed ecco i danesi:
Niels Harboe, di Saint-Thomas, diciannove anni: orfano di padre e di madre, aveva nelle Antille un fratello, maggiore di lui di sei anni; Axel Wickborn, di Sainte-Croix, diciannove anni: la sua famiglia esercitava il commercio del legname in Danimarca, a Copenaghen; Gli olandesi erano rappresentati da Albertus Leuwen, di Saint-Martin, vent’anni, figlio unico: i suoi genitori abitavano nei dintorni di Rotterdam;
Magnus Anders, di origine svedese, nato a Saint-Barthélemy, diciannove anni: la sua famiglia, venuta di recente a sistemarsi a Goteborg, in Svezia, non aveva rinunciato a tornare nelle Antille, appena fatto fortuna.
Bisogna riconoscere che il viaggio che per alcune settimane li avrebbe ricondotti nel paese d’origine, era certamente tale da soddisfare questi giovani studenti, la maggior parte dei quali forse non sarebbe stata mai destinata a rivederlo. Louis Clodion aveva uno zio, fratello di sua madre, alla Guadalupa; Niels Harboe un fratello, a Saint-Thomas; Hubert Perkins tutta la famiglia, ad Antigua; i loro compagni però non avevano più nessun parente nelle altre isole dell’arcipelago, abbandonate senza alcuna intenzione di farvi ritorno.
I vincitori meno giovani erano: Roger Hinsdale, di carattere un po’
altero;
Louis Clodion, serio e laborioso, simpatico a tutti; Albertus Leuwen, il cui sangue olandese non si era per nulla scaldato al sole delle Antille. Dopo di loro venivano Niels Harboe, la cui vocazione non si era ancora manifestata; Magnus Anders, appassionatissimo per le co-se del mare e che si preparava a far parte della marina mercantile; Axel Wickborn, che era incline a prestare servizio nell’esercito danese; poi, citandoli a seconda dell’età, John Howard, un po’ meno bri-tannizzato del suo compatriota Roger Hinsdale; i due più giovani, infine, erano: Hubert Perkins, destinato al commercio, come è stato già detto, e Tony Renault, nel quale la passione per il canottaggio avrebbe potuto suscitare, in avvenire, quella della navigazione.
A questo punto sarebbe opportuno farsi una domanda di una qualche importanza: questo viaggio avrebbe forse compreso la visita a tutte le Antille, le Grandi e Piccole, quelle del Vento e quelle Sottovento? Una completa esplorazione dell’arcipelago avrebbe richiesto un maggior numero di settimane di quelle di cui i vincitori del concorso avrebbero potuto disporre. Infatti non vi sono meno di trecentocinquanta isole o isolotti, in questo arcipelago delle Indie Occidentali; ammesso che ciò fosse stato possibile, a visitarne una al giorno, dedicando a ciascuna di esse una brevissima visita, sarebbe occorso un intero anno.
Ma non erano quelle le intenzioni della signora Kethlen Seymour.
I pensionanti dell’Antilian School avrebbero dovuto limitarsi a trascorrere alcuni giorni ciascuno nell’isola nativa, rivedere i genitori o gli amici che ancora vi fossero, e rimettere piede ancora una volta sulla terra ove era nato.
Come si vede, ciò avrebbe comportato la necessità di eliminare dall’itinerario, per prima cosa, le Grandi Antille (Cuba, Haiti, San Domingo, Portorico) dal momento che i pensionanti spagnoli non erano riusciti a vincere il concorso; la Giamaica, per il fatto che nessun laureato era originario di questa isola britannica; e la olandese isola di Curaçao, per l’identico motivo. Non sarebbero state visitate neppure le Piccole Antille, che sono sotto il dominio del Venezuela; e cioè Tortigos, Marguerite, Tortuga, Blanquilla, Ordeilla, Avas.
Pertanto le sole isole della Micro-Antilia che i vincitori delle borse di viaggio avrebbero visitato sarebbero state: Santa Lucia, Dominica, Antigua (inglesi), Guadalupa, Martinica (francesi), Saint-Thomas, Sainte-Croix (danesi), Saint-Barthélemy (svedese) e Saint-Martin, appartenente in parte all’Olanda e in parte alla Francia.
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