In queste nove isole, che facevano parte del gruppo, geografico delle isole del Vento, avrebbero fatto sosta i nove pensionanti dell’Antilian School.

Nessuno si stupirà tuttavia nell’apprendere che a questo itinerario sarebbe stata aggiunta una decima isola, che certamente avrebbe ricevuto la visita più lunga e più doverosa.

Quest’isola era la Barbados, del gruppo delle isole del Vento, una delle più importanti del dominio coloniale che il Regno Unito possedeva in quei paraggi.

Era là che abitava, infatti, la signora Kethlen Seymour; era certamente il meno, anche per un naturalissimo sentimento di gratitudine, che i nove vincitori potessero fare, andando a renderle doveroso o-maggio.

È facile comprendere che, se la generosa inglese desiderava ricevere i vincitori del concorso, costoro, da parte loro, nutrivano il vi-vissimo desiderio di conoscere la ricchissima indigena della Barbados per manifestarle la propria riconoscenza.

Essi non se ne sarebbero rammaricati, del resto, perché un post-scriptum della lettera, che il signor Ardagh aveva fatto conoscere agli interessati, rivelava fino a qual punto la signora Kethlen Seymour spingesse la sua generosità.

Oltre alle spese comportate dal viaggio, che ella assumeva interamente a suo carico, una somma di settecento sterline6 sarebbe stata consegnata, infatti, a ciascuno dei nove, alla partenza dall’isola Barbados.

Per quanto riguarda la durata del viaggio, sarebbe stato opportuno chiedersi: il tempo delle vacanze sarebbe stato sufficiente? Certamente sì, ma a condizione di anticiparne di un mese l’inizio regolamentare, la qualcosa avrebbe anche permesso di attraversare l’Atlantico durante la bella stagione, sia all’andata che al ritorno.

Queste condizioni erano accettabilissime e quindi furono accolte con entusiasmo. Non c’era affatto da temere che le famiglie movesse-ro obiezioni a un viaggio utile e piacevole da ogni punto di vista. Tenendo conto di possibili ritardi, il viaggio non sarebbe durato più di 6 17.500 franchi. (N.d.A.)

sette od otto settimane, con la certezza che i giovani partecipanti sarebbero tornati in Europa, con il cuore colmo di indimenticabili ricordi.

Le famiglie ebbero risposta anche a quest’ultima domanda: i laureati, i più grandi dei quali non avevano ancora superato i vent’anni, avrebbero viaggiato forse da soli? Senza la mano di un insegnante che li tenesse uniti e a freno? Non ci sarebbero stati gelosie e contra-sti se tra questi giovani appartenenti a diversi stati europei fosse sorto qualche litigio per motivi di nazionalità nel corso della visita all’arcipelago? Avrebbero forse dimenticato che erano tutti originari delle Antille e pensionanti della stessa scuola, quando l’intervento del prudente e giudizioso signor Ardagh non sarebbe stato più possibile?

Il direttore dell’Antilian School pensava a questi inconvenienti; se non gli era lecito accompagnare gli alunni, egli si chiedeva ora chi mai avrebbe potuto sostituirlo nell’espletamento di questo compito, a volte tanto difficile.

Ma questo lato della faccenda non era sfuggito allo spirito pratico della signora Kethlen Seymour. Vedremo, perciò, come la prudente signora lo aveva risolto, dal momento ch’ella non avrebbe mai permesso che i nove giovani venissero sottratti, durante il viaggio, a ogni autorità.

E come si sarebbe effettuata la traversata dell’Atlantico? A bordo di navi che prestano servizio regolare tra l’Inghilterra e le Antille?

Con posti e cabine prenotati al nome di ciascuno dei nove giovani studenti?

Vogliamo ripetere: essi non avrebbero viaggiato a loro spese e nessuna spesa del genere avrebbe dovuto essere sottratta alle settecento sterline che sarebbero state loro consegnate al momento di lasciare la Barbados per tornare in Europa.

Nella lettera della signora Kethlen Seymour c’era un paragrafo che rispondeva a tale domanda nei seguenti termini:

«Il trasporto attraverso l’oceano sarà da me pagato. Una nave noleggiata per le Antille attenderà i passeggeri nel porto di Cork, Queenstown, Irlanda. La nave è l’ Alert, agli ordini del capitano Paxton, già pronta a prendere il mare e la cui partenza è stata già fissata per il 30 giugno. Il capitano Paxton conta di ricevere i suoi passeggeri per tale data, e leverà l’ancora non appena essi saranno a bordo».

I giovani turisti avrebbero viaggiato, dunque, se non da principi, quanto meno da yachtmen. 7 Una nave era a loro disposizione per condurli alle Indie Occidentali e riportarli poi in Inghilterra! La signora Kethlen Seymour faceva le cose con larghezza! Provvedeva a tutto con munificenza, questa Mecenate inglese! E, per dire la verità, se le milionarie spendessero i loro milioni in opere del genere, ci sarebbe da augurar loro di possederne sempre molti.

Nel piccolo mondo del collegio, accadde così, che se i vincitori erano già invidiati dai loro compagni, quando ancora si ignoravano le disposizioni della generosa signora, l’invidia si accrebbe al massimo quando furono note le condizioni di comodità e di piacere in cui il viaggio sarebbe stato effettuato.

I vincitori del concorso ne erano incantati: i loro sogni diventava-no realtà. Dopo aver attraversato l’Atlantico, avrebbero visitato le principali isole dell’arcipelago a bordo del loro yacht.

— Quando si parte? — chiedevano.

— Sin da domani…

— Fin da oggi…

— No… tra sei giorni… — facevano notare i più prudenti.

— Oh, se fossimo già. a bordo dell’Alert! — ripeteva Magnus Anders.

— A bordo della nostra nave! — precisava Tony Renault..