E in casa tu resti, in un canto,
negletta qui come laggiù;
ma niuno è di casa pur quanto
sei tu.
Op. Grande biblioteca della letteratura italiana 34
ACTA G. D’Anna Thèsis Zanichelli
Giovanni Pascoli Canti di Castelvecchio
– Canti di Castelvecchio Q
III
25
Se t’odia colui che la trama
distende negli alti solai,
l’arguta gallina pur t’ama,
cui porti la preda che fai.
E t’ama anche senza, ché ai costi
30
ti sbalza, ed i grani t’invola,
residui del tempo che fosti
saggina, nei campi già sola.
Ma più, gracilando t’aspetta
con ciò che in tua vasta rapina
35
le strascichi dalla già netta
cucina.
IV
Tu lasci che t’odiino, lasci
che t’amino: muta, il tuo giorno,
nell’angolo, resti, coi fasci
40
di stecchi che attendono il forno.
Nell’angolo il giorno tu resti,
pensosa del canto del gallo;
se al bimbo tu già non ti presti,
che viene, e ti vuole cavallo.
45
Riporti, con lui che ti frena,
le paglie ch’hai tolte, e ben più;
e gioia or n’ha esso; ma pena
poi tu.
Op. Grande biblioteca della letteratura italiana 35
ACTA G. D’Anna Thèsis Zanichelli
Giovanni Pascoli Canti di Castelvecchio
– Canti di Castelvecchio Q
V
Sei l’umile ancella; ma reggi
50
la casa: tu sgridi a buon’ora,
mentre impaziente passeggi,
gl’ignavi che dormono ancora.
E quanto tu muovi dal canto,
la rondine è ancora nel nido;
55
e quando comincia il suo canto,
già ode per casa il tuo strido.
E l’alba il suo cielo rischiara,
ma prima lo spruzza e imperlina,
così come tu la tua cara
60
casina.
VI
Sei l’umile ancella, ma regni
su l’umile casa pulita.
Minacci, rimproveri; insegni
ch’è bella, se pura, la vita.
65
Insegni, con l’acre tua cura
rodendo la pietra e la creta,
che sempre, per essere pura,
si logora l’anima lieta.
Insegni, tu sacra ad un rogo
70
non tardo, non bello, che più
di ciò che tu mondi, ti logori
tu!
Op. Grande biblioteca della letteratura italiana 36
ACTA G. D’Anna Thèsis Zanichelli
Giovanni Pascoli Canti di Castelvecchio
– Canti di Castelvecchio Q
La voce
C’è una voce nella mia vita,
che avverto nel punto che muore;
voce stanca, voce smarrita,
col tremito del batticuore:
5
voce d’una accorsa anelante,
che al povero petto s’afferra
per dir tante cose e poi tante,
ma piena ha la bocca di terra:
tante tante cose che vuole
10
ch’io sappia, ricordi, sì… sì…
ma di tante tante parole
non sento che un soffio… Zvanî…
Quando avevo tanto bisogno
di pane e di compassione,
15
che mangiavo solo nel sogno,
svegliandomi al primo boccone;
una notte, su la spalletta
del Reno, coperta di neve,
dritto e solo (passava in fretta
20
l’acqua brontolando, Si beve?);
dritto e solo, con un gran pianto
d’avere a finire così,
mi sentii d’un tratto daccanto
quel soffio di voce… Zvanî…
25
Oh! la terra, com’è cattiva!
la terra, che amari bocconi!
Ma voleva dirmi, io capiva:
— No… no… Di’ le devozïoni!
Op. Grande biblioteca della letteratura italiana 37
ACTA G. D’Anna Thèsis Zanichelli
Giovanni Pascoli Canti di Castelvecchio
– Canti di Castelvecchio Q
Le dicevi con me pian piano,
30
con sempre la voce più bassa:
la tua mano nella mia mano:
ridille! vedrai che ti passa.
Non far piangere piangere piangere
(ancora!) chi tanto soffrì!
35
il tuo pane, prega il tuo angelo
che te lo porti… Zvanî… —
Una notte dalle lunghe ore
(nel carcere!), che all’improvviso
dissi — Avresti molto dolore,
40
tu, se non t’avessero ucciso,
ora, o babbo! — che il mio pensiero,
dal carcere, con un lamento,
vide il babbo nel cimitero,
le pie sorelline in convento:
45
e che agli uomini, la mia vita,
volevo lasciargliela lì…
risentii la voce smarrita
che disse in un soffio… Zvanî…
Oh! la terra come è cattiva!
50
non lascia discorrere, poi!
Ma voleva dirmi, io capiva:
— Piuttosto di’ un requie per noi!
Non possiamo nel camposanto
più prendere sonno un minuto,
55
ché sentiamo struggersi in pianto
le bimbe che l’hanno saputo!
Op. Grande biblioteca della letteratura italiana 38
ACTA G. D’Anna Thèsis Zanichelli
Giovanni Pascoli Canti di Castelvecchio
– Canti di Castelvecchio Q
Oh! la vita mia che ti diedi
per loro, lasciarla vuoi qui?
qui, mio figlio? dove non vedi
60
chi uccise tuo padre… Zvanî? …-
Quante volte sei rivenuta
nei cupi abbandoni del cuore,
voce stanca, voce perduta,
col tremito del batticuore:
65
voce d’una accorsa anelante
che ai poveri labbri si tocca
per dir tante cose e poi tante;
ma piena di terra ha la bocca:
la tua bocca! con i tuoi baci,
70
già tanto accorati a quei dì!
a quei dì beati e fugaci
che aveva i tuoi baci… Zvanî! …
che m’addormentavano gravi
campane col placido canto,
75
e sul capo biondo che amavi,
sentivo un tepore di pianto!
che ti lessi negli occhi, ch’erano
pieni di pianto, che sono
pieni di terra, la preghiera
80
di vivere e d’essere buono!
Ed allora, quasi un comando,
no, quasi un compianto, t’uscì
la parola che a quando a quando
mi dici anche adesso… Zvanî…
Op. Grande biblioteca della letteratura italiana 39
ACTA G. D’Anna Thèsis Zanichelli
Giovanni Pascoli Canti di Castelvecchio
– Canti di Castelvecchio Q
Il sole e la lucerna
I
In mezzo ad uno scampanare fioco
sorse e batté su taciturne case
il sole, e trasse d’ogni vetro il fuoco.
C’era ad un vetro tuttavia, rossastro
5
un lumicino. Ed ecco il sol lo invase,
lo travolse in un gran folgorìo d’astro.
E disse, il sole: — Atomo fumido! io
guardo, e tu fosti.
1 comment