D’Anna Thèsis Zanichelli
Giovanni Pascoli Canti di Castelvecchio
– Canti di Castelvecchio Q
Sono mesto. Perché? Non lo so dire.
Intanto, tra le canne, tra la stipa,
sento un brusire ed uno squittinire,
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che dico? un parlottare piano piano.
Ma sì, parlano a me, che dalla ripa
tacito ascolto, il mento su la mano.
Sento:
IL PITTIERE
— Tin tin! anche te? che c’invidi
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due pippoli e due gremignoli?
tin tin, te che piangi sui nidi
che pìano pìano soli?
Si viene, tu vedi, da bianche
montagne, da boschi d’abeti,
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con l’ale, puoi credere, stanche.
Si fa questi bruci, che sono
nei bussoli e negli scopeti…
Sapessi che fame!… Sii buono! —
E poi:
LA CAPINERA
100 — Tac tac! anche te? non rammenti
le sere di quella tua mesta
città? le tue lagrime ardenti?
quel canto d’ignota foresta
tra l’onda di tante campane,
105 tanti urli di folla, e tra il sordo
fragore di ruote lontane?
Op. Grande biblioteca della letteratura italiana 21
ACTA G. D’Anna Thèsis Zanichelli
Giovanni Pascoli Canti di Castelvecchio
– Canti di Castelvecchio Q
Piangevi: e saliva il mio canto,
con l’eco d’antico ricordo,
col suono di nuovo rimpianto. —
110 E poi:
L’ALLODOLA
— Uid uid! anche tu ci fai guerra?
tu che ci assomigli pur tanto,
col nido tra il grano, per terra,
ma sopra le nubi, col canto?
115 Te rode una cura segreta;
tu cerchi l’oblìo de’ tuoi mali.
Ma sei come tutti, o poeta?
Tu piangi il tuo povero nido
per terra… Ma vieni, ma sali,
120 ma lancia nel sole il tuo grido! —
Cara allodola! — E dopo? — Dopo? Impugno
l’ hammerless e… ritorno via. Si rischia d’infreddare: gennaio non è giugno.
Tra i ginepri c’è un merlo che mi fischia.
125 E un forasiepe: — Eh! tu torni… so dove.
Oh! il tuo bel nido, che nemmen ci piove! —
Op. Grande biblioteca della letteratura italiana 22
ACTA G. D’Anna Thèsis Zanichelli
Giovanni Pascoli Canti di Castelvecchio
– Canti di Castelvecchio Q
Nebbia
Nascondi le cose lontane,
tu nebbia impalpabile e scialba,
tu fumo che ancora rampolli,
su l’alba,
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da’ lampi notturni e da’ crolli
d’aeree frane!
Nascondi le cose lontane,
nascondimi quello ch’è morto!
Ch’io veda soltanto la siepe
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dell’orto,
la mura ch’ha piene le crepe
di valerïane.
Nascondi le cose lontane:
le cose son ebbre di pianto!
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Ch’io veda i due peschi, i due meli,
soltanto,
che dànno i soavi lor mieli
pel nero mio pane.
Nascondi le cose lontane
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che vogliono ch’ami e che vada!
Ch’io veda là solo quel bianco
di strada,
che un giorno ho da fare tra stanco
don don di campane…
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Nascondi le cose lontane,
nascondile, involale al volo
del cuore! Ch’io veda il cipresso
là, solo,
qui, solo quest’orto, cui presso
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sonnecchia il mio cane.
Op. Grande biblioteca della letteratura italiana 23
ACTA G. D’Anna Thèsis Zanichelli
Giovanni Pascoli Canti di Castelvecchio
– Canti di Castelvecchio Q
I due girovaghi
Siamo soli. Bianca l’aria
vola come in un mulino.
Nella terra solitaria
siamo in due, sempre in cammino.
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Soli i miei, soli i tuoi stracci
per le vie. Non altro suono
che due gridi:
— Oggi ci sono
e doman me ne vo…
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— Stacci!
stacci! stacci!
Io di qua, battendo i denti,
tu di là, pestando i piedi:
non ti vedo e tu mi senti;
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io ti sento, e non mi vedi.
Noi gettiamo i nostri urlacci,
come cani in abbandono
fuor dell’uscio:
— Oggi ci sono
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e doman me ne vo…
— Stacci!
stacci! stacci!
Questa terra ha certe porte,
che ci s’entra e non se n’esce.
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È il castello della morte.
S’ode qui l’erba che cresce:
crescer l’erba e i rosolacci
qui, di notte, al tempo buono:
ma nient’altro…
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— Oggi ci sono
e doman me ne vo…
— Stacci!
stacci! stacci!
Op. Grande biblioteca della letteratura italiana 24
ACTA G. D’Anna Thèsis Zanichelli
Giovanni Pascoli Canti di Castelvecchio
– Canti di Castelvecchio Q
C’incontriamo… Io ti derido?!
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No, compagno nello stento!
No, fratello! È un vano grido
che gettiamo al freddo vento.
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