Non eri del tutto in te in quel momento. Fa’ bene ciò che ti si chiede e non avrai fastidi. 

- Sei pallido - disse Dan, quando Harvey tornò sul ponte. 

- Non mi sembra - rispose l’altro, arrossendo fino alla punta delle orecchie. 

- Non intendevo questo. Ho sentito quel che Pap ha detto. Quando Pap dice di non pensare niente di male, tradisce se stesso. Odia sbagliarsi. Oh! Oh! Una volta che ha espresso un giudizio, farebbe carte false piuttosto che ricredersi. Sono contento che la cosa si sia sistemata. Pap ha ragione quando dice che non può riportarti indietro. Noi dobbiamo pescare per vivere. Gli uomini torneranno tra una mezz’ora, eccitati come squali dietro ad una balena morta. 

- Perché? - domandò Harvey. 

- Per la cena, no? Il tuo stomaco non reclama? Hai molto da imparare. 

- Credo di sì - disse Harvey sconsolato, osservando l’intrico di sàrtie e carrucole sopra di lui. 

- È fantastica! - disse Dan entusiasta, fraintendendo quello sguardo. - Aspetta che sia tesa la vela maestra, e la barca filerà verso casa con il suo carico di sale e di umido. Comunque, abbiamo del lavoro da fare, prima. - Dan indicò giù nel buio del boccaporto tra i due alberi. 

- A cosa serve? È vuoto - osservò Harvey. 

- Noi due e qualcun altro dobbiamo riempirlo - spiegò Dan. - Lì mettiamo il pesce. 

- Vivo? - domandò Harvey. 

- No. Quando è morto lo schiacciamo e lo saliamo. Ci sono circa cento barilotti nella stiva; e non abbiamo coperto neppure il pagliolo finora. 

- Ma dov’è il pesce? 

- Nel mare, si dice; nelle barche, si spera - disse Dan citando un detto dei pescatori. - La scorsa notte sei arrivato con una quarantina di pesci. 

Dan indicò una specie di recinto di legno davanti al cassero. 

- Dovremo risciacquarlo quando non ci saranno più pesci. Auguriamoci però di avere tutti i recinti pieni questa sera! A volte ho visto la barca andar giù di una quindicina di centimetri per il peso e siamo rimasti su fino a che, per il sonno, abbiamo corso il rischio di fare a pezzi anche noi stessi insieme al pesce. Stanno per tornare! 

Dan guardava al di là del parapetto una mezza dozzina di dories che vogavano verso di loro su un mare scintillante come seta. 

- Non ho mai visto il mare così - disse Harvey. - È proprio bello. 

Il tramonto dava alla superficie dell’acqua un colore purpureo con bagliori dorati sulle creste delle onde e sfumature turchesi negli avvallamenti. Sembrava che ogni goletta stesse tirando a sé i dories con invisibili fili e le piccole figure nere nelle barche remassero come giocattoli caricati a mano. 

- Devono aver fatto un bel colpo - disse Dan socchiudendo gli occhi. - Manuel non ha più posto per il pesce. Sta giù acquattato come una ninfea in uno stagno. 

- Qual è Manuel? Non capisco come puoi individuarlo così da lontano. 

- L’ultima barca verso sud. Ti ha trovato lui ieri notte disse Dan indicando la direzione. - Manuel rema alla portoghese; non puoi confonderlo. Ad est della sua barca c’è Pennsylvania, un tipo più in gamba di quel che sembra osservandolo remare. A vedere il suo dory, sembrerebbe che sia carico di bicarbonato di sodio. Guarda come sono ben allineati! Ad est di Pennsylvania c’è Long Tack, quello con le spalle ricurve. Long Jack è di Galway, ed abita a South Boston, dove vivono quasi tutti quelli che vengono da Galway e la maggior parte di loro ci sa fare con le barche. A nord, laggiù, c’è Tom Platt, lo sentirai cantare tra poco.