Molte paia di stivali simili, un vecchio cappello e un mucchio di calze lise giacevano sul fondo. Dai chiodi delle pareti oscillavano alcuni impermeabili gialli e neri. Era un luogo carico di odori, tali da tagliarli a fette. Prevaleva quello degli impermeabili dando un tono di fondo tutto particolare al pesce fresco, all’olio rancido, alla vernice, al pepe e al tabacco; il tutto era circondato da un odore di sentina. Con disgusto Harvey si accorse che la cuccetta non aveva lenzuola. Giaceva su una ruvida tela piena di bozzi e rammendi. In più il movimento del battello non era quello del bastimento. Non scivolava né rollava, ma saltellava come un puledro alla cavezza. Intorno, il fasciame scricchiolava e gemeva e il rumore dell’acqua sembrava vicinissimo. Tutte queste impressioni provocarono in lui un lamento e pensò istintivamente a sua madre. 

- Ti senti meglio? - domandò con un sorriso il ragazzo che stava accanto. - Vuoi del caffè? - Sparì e tornò con un bricco colmo di caffè addolcito di melassa. 

- Non c’è latte? - domandò Harvey guardando attorno le cuccette quasi aspettando di trovarvi una mucca. 

- Eh, no - disse il ragazzo. - E non ne vedremo neppure una goccia fino a metà settembre. Ma il caffè non è male. L’ho fatto io. 

Harvey bevve in silenzio e il ragazzo gli offrì un piatto di maiale fritto, croccante, che l’altro divorò. 

- Ti ho asciugato gli abiti, ma ho paura che si siano ristretti cadendo in mare. Non hanno proprio il nostro stile. E ora girati un po’, vediamo se hai addosso qualche ferita. 

Harvey si voltò da tutte le parti, ma non aveva niente. 

- Meglio così - disse il ragazzo rincuorato. - Alzati e va’ sul ponte. Pap ti vuol vedere, io sono suo figlio. Dan, mi chiamano. Sono aiutante del cuoco e sbrigo tutte quelle faccende che gli uomini non vogliono fare. Non ci sono altri ragazzi a bordo da quando Otto se l’è portato via il mare: era un olandese, un po’ più grande di me. Ma dimmi come hai fatto a cadere in mare con questa bonaccia? 

- Non era calmo affatto - rispose l’altro, impermalito. -C’era burrasca ed avevo il mal di mare. Penso di esser scivolato sul parapetto. 

- Beh, qualche ondata c’è stata ieri e questa notte, ma se questa è la tua idea d’una tempesta - e Dan fece un fischio di sottinteso - ne vedrai delle belle prima di sbarcare. Su, sbrigati, mio padre ti aspetta. 

Come molti ragazzi viziati, Harvey non aveva mai ricevuto ordini diretti, almeno senza una lunga e tremebonda spiegazione dei vantaggi di tale esperienza e dei motivi della richiesta. La signora Cheyne, sua madre, viveva nel terrore di contrariarlo, il che forse era causa dei problemi nervosi della donna. Così Harvey non capiva come mai dovesse sbrigarsi ad ubbidire alla richiesta di qualcuno. E lo disse chiaramente. 

- Tuo padre può venir giù se ci tiene tanto a parlarmi. Io voglio che lui mi porti subito a New York. Lo pagherò bene. 

Dan sgranò gli occhi a quel discorso assai strano per lui. 

- Ehi, Pap - gridò verso il boccaporto, - questo tipo dice che tu scenda giù se ci tieni tanto a vederlo.